Orecchie a sventola: quando ricorrere all’otoplastica e costi

Oggi è possibile eseguire un intervento di otoplastica, già in tenera età, per risolvere una volta per tutte l'inestetismo delle orecchie a sventola. Ecco in cosa consiste l'intervento e quanto costa

Orecchie a sventola: quando ricorrere all’otoplastica e costi

Uno dei difetti estetici più diffusi è quello delle orecchie ad ‘ansa’, comunemente chiamate orecchie a sventola: consiste nella sporgenza dei padiglioni auricolari che sono più distanti dalla nuca rispetto alla norma.

Come ogni problema di carattere estetico è risolvibile tramite chirurgia ma solamente nei casi più gravi; infatti è possibile cercare di correggere empiricamente le orecchie a sventola anche con l’ausilio di appositi paraorecchie che dovrebbero limitare il problema.

Quante volte abbiamo sentito i bambini prendersi in giro per via delle ‘sventole’, le orecchie sporgenti che molto spesso si manifestano fin da quando si è bambini ed a volte sono un vero e proprio problema per chi ne è affetto, arrivando perfino a ricorrere all’ausilio di interventi chirurgici per cercare di eliminare questo difetto.

Il primo requisito necessario per qualsiasi intervento estetico è che l’inestetismo, in questo caso le orecchie a sventola, comportino un disagio psicologico tale da compromettere la qualità della vita del paziente: infatti è diventata ormai prassi di quasi tutti gli studi di chirurgia estetica effettuare interventi solo sugli inestetismi che disturbano l’equilibrio psico – sociale del paziente.

Orecchie a sventola: quando ricorrere all'otoplastica e costi

Il candidato ad un intervento di otoplastica, però, non è solamente un paziente affetto da orecchie a sventola, ma anche chi presenta uno di questi problemi (riguardanti sempre l’area delle orecchie): asimmetria, orecchie troppo grandi, padiglioni dismorfici o lobi troppo grandi/ piccoli.

L’età migliore per intervenire sulle orecchie a sventola e quindi per sottoporsi ad otoplastica è già l’età pediatrica, in quanto è verificato che comporta grandi vantaggi per l’interazione sociale e si limitano i risultati a lungo termine prevenendo l’aggravarsi della condizione. Inoltre una ricerca medica sull’otoplastica pediatrica ha dimostrato che il successivo sviluppo fisico non disturba assolutamente la forma dell’orecchio, quindi non ci sono motivi per rimandare l’operazione, che inoltre ha un decorso post operatorio molto semplice e poco doloroso.

Orecchie a sventola: rimedi naturali e operazione

La tecnica dell’intervento è grossomodo la stessa per tutti i casi: l’anestesia per l’intervento di otoplastica viene eseguita, in più del 90% dei casi, localmente; subito dopo il chirurgo procede con l’incisione del padiglione auricolare all’attaccatura con il cuoio capelluto, da dietro, in modo da poter accedere facilmente alla cartilagine auricolare. La cartilagine poi viene deformata in modo da ridurre e far scomparire la fastidiosa piega dell’orecchio che ha causato il difetto del’orecchio a sventola. Infine viene suturato il tutto con dei fili particolari che garantiscono una prolungata stabilità statica. Si procede poi con i bendaggi e l’intervento può considerarsi concluso. L’intervento di otoplastica non richiede il ricovero ed il paziente può benissimo tornare a casa dopo l’intervento.

Orecchie a sventola: quando ricorrere all'otoplastica e costi

I costo per una comune otoplastica si aggira tra i 2 mila e i 4 mila euro, dipende dalla struttura e dalla gravità della condizione da curare. Quel che è certo che molte più persone oggi possono ricorrere a tali innovazioni chirurgiche per avere un tenore di vita migliore.

In Italia siamo molto all’avanguardia in questo campo, infatti in tutta la penisola sono ormai disponibili apparecchiature laser che consentono di avere risultati migliori e un decorso post operatorio molto più veloce e con meno fastidi.

In passato era opinione comune che le orecchie a sventola si potessero curare con rimedi naturali come incollare le orecchie alla testa mediante l’uso di una fascia, che poi non veniva più usata man mano che il bambino cresceva. Questo e atri metodi simili sono un blando palliativo alla condizione e non fanno che attenuarla leggermente. In passato due medici danesi hanno inventato il ‘Metodo Auri‘ che consiste nell’applicare una pinza di plastica ed un cerotto per riavvicinare le orecchie alla nuca, anche se da qualche risultato, non è applicabile in molti casi. La via chirurgica resta la migliore e la più accreditata.

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