Padre single: come crescere un figlio da solo

Padre single: come fare? Ecco qualche consiglio per riuscire ad essere un buon padre single, e poter crescere un figlio anche qualora il rapporto con la madre fosse irreversibilmente deteriorato, fino a portare alla separazione della coppia

Padre single: come crescere un figlio da solo

Essere un padre single rappresenta una situazione sempre più comune nell’odierna società occidentale, ed i fattori che hanno determinato l’incidenza progressiva di questo fenomeno sono molteplici: sin dagli albori della rivoluzione industriale si è infatti potuta apprezzare una progressiva disgregazione della tradizionale società patriarcale, caratterizzata da modelli di famiglia estesa tipici delle realtà contadine. Sebbene alcuni recenti studi abbiano messo in discussione la diffusione passata di questo fenomeno, è indubbio che – specialmente a partire dal secondo dopoguerra – la famiglia nucleare, formata ovverosia da una sola unità coniugale (moglie-marito-figli) abbia subito una vera e propria esplosione.

Questo successo di unità coniugali autonome è stato determinato in particolar modo dal cambio delle esigenze derivanti dallo spostamento nelle grandi città, e delle nuove realtà industrializzate: il passaggio dalla coltivazione della terra alla catena di montaggio, si è infatti reso effettivamente palese anche nell’osservazione dei mutamenti delle dinamiche familiari; le rivoluzioni sociofilosofiche avvenute a partire dagli anni ’60 (e culminate nella legalizzazione del divorzio, arrivato nel 1970), hanno poi fatto il resto.

Per questo risulta spesso difficile confrontare le situazioni odierne, con quelle vissute in precedenza da eventuali nonni o bisnonni: ogni uomo è figlio della sua epoca, e decontestualizzare una situazione di questo genere può essere un esercizio di antropologia socioculturale interessante, ma rimane un’operazione da fare con grandissima cautela. Poiché checché affermino il clero o i nostalgici dei tempi che furono, la famiglia odierna non è né migliore né peggiore rispetto ai modelli passati; è semplicemente diversa, e risponde ad esigenze specifiche del nostro tempo. Tra le quali figura appunto il seguente interrogativo, sempre più frequente tra gli uomini del nuovo millennio: come essere un buon padre? E nel caso di padre single.

Padre single: come crescere un figlio da solo

Padre single: il ruolo della mamma è fondamentale?

Essere un buon padre single non è poi così diverso da essere un buon padre, anche qualora la relazione di coppia sopravvivesse all’evento della nascita di un figlio. Le qualità che dovrete possedere sono sempre le stesse, quantomeno in relazione al percorso di crescita del vostro bambino (o della vostra bambina). Inoltre è quantomai opportuno riuscire a mantenere un rapporto di reciproco sostegno con la madre, almeno per quel che concerne la cura del piccolo. Situazioni di forte tensione genitoriale possono infatti segnarlo profondamente, e pregiudicare il suo sano sviluppo psicofisico. Non bisogna infatti dimenticare che molte patologie di origine psichica, spesso somatizzano e possono alterare-anche significativamente-l’equilibrio del corpo.

In sostanza, per evitare di causare gravi danni ai figli, è preferibile lavorare in sinergia insieme alla madre, anche nel caso non formiate più una coppia. Questo vi permetterà di concentrarvi sul nascituro, anziché sui vostri dissapori: sarà infatti lui a meritare le vostre attenzioni in primis. Focalizzarsi invece su litigi, recriminazioni o peggio, screditare la figura genitoriale dell’uno o dell’altra, non solo denota grande immaturità, ma rischia seriamente di compromettere il rapporto affettivo con il piccolo da ambo le parti, e causargli scompensi non di poco conto.

Se avete questioni in sospeso con la madre quindi, evitate di farlo presente a vostro figlio (almeno fino a quando non sarà sufficientemente grande da poter comprendere la situazione in essere, ed a quel punto probabilmente sarà lui stesso ad avanzarvi le dovute domande) e concentratevi invece sul suo sviluppo, perché il suo futuro dipenderà da voi. Sotto questo aspetto, essere padre single può essere certamente meno traumatico sia per voi, sia per vostro figlio, poiché nascerà già in un contesto ben definito e non subirà sulla sua pelle il trauma della separazione. Ma anche nel caso in cui la coppia dovesse sgretolarsi in corsa, niente panico: cercate il dialogo con la madre e, se necessario, recatevi entrambi da un terapeuta, per capire in che modo agire per mitigare il più possibile gli aspetti negativi derivanti da questa nuova situazione per il bambino.

Padre single: come crescere un figlio da solo

Una differenziazione importante va fatta anche in relazione all’affidamento: essere un padre separato con l’affido congiunto non significa essere un padre part-time, ed un figlio non è certo un giocattolo da poter accantonare a piacimento, nemmeno in quei giorni che dovrà trascorrere insieme alla madre. A questo proposito, l’unità d’intenti di entrambi i genitori è ancora più importante: ricordate che un bambino (e più tardi un adolescente) è alla ricerca costante della sua identità, e dovrete fare in modo di tirare fuori quanto di meglio ci sia in lui, aiutandolo a plasmarsi nella persona che vorrà diventare. Non si tratta dunque di imposizioni, quanto piuttosto di un vero e proprio percorso di accompagnamento ed educazione, nella sua più pura derivazione etimologica di educere; ovverosia dal latino “tirare fuori“. Esercizio ben diverso dal “mettergli dentro” ciò che non gli appartiene.

Se viceversa genererete confusione nella sua testa, portandolo a confrontarsi con lo “scontro tra titani” fra due figure incredibilmente importanti per la sua crescita come il padre e la madre, non farete altro che confondere ulteriormente una mente già fragile e priva di un’identità ben definita. Con tutte le conseguenze negative del caso.

Avere l’affido esclusivo comporta invece problematiche di ben altro genere: alla possibile “guerra fredda” con la madre si sostituisce l’arduo compito di dover sopperire alla sua mancanza. Ciò può spaventare di primo acchito, ma diverse ricerche in campo sociologico hanno dimostrato quanto gli uomini non siano affatto incapaci di prendersi singolarmente cura di un bambino, anzi: sta tutto alla vostra sensibilità genitoriale, poiché sarà quella a determinare che genere di padre single sarete. Ricordatevi inoltre che dovrete fare le veci della madre, non sostituirla a tutti gli effetti: il bambino non dovrà vedere in voi una figura materna, bensì una guida che lo sostenga e lo accompagni nel suo lungo tragitto verso il futuro.

Padre single: come crescere un figlio da solo

Infine, non dimenticate di fare affidamento su tutte le vostre risorse, qualora la vostra situazione economica sia di grande difficoltà: nonni e zii del piccolo fanno parte della sua famiglia, e non è una vergogna chiedere aiuto – né agli specialisti, né tantomeno ai propri stessi consanguinei – specialmente nel caso in cui quest’aiuto non serva solo a voi, ma sia direttamente funzionale al dare ad un bambino ciò di cui ha bisogno. Perché essere un padre single, non significa essere soli. A tal proposito, sono sorti spontaneamente numerosi gruppi di ascolto ed associazioni appositamente dedicati proprio ai genitori single, poiché si tratta di un fenomeno in costante aumento in tutta Italia.

Stando ai dati forniti da ISTAT infatti, nel nostro Paese il 13% dei genitori sono single, e l’età media di questi “pionieri” della rivoluzione familiare è di 35 anni. Quindi la possibilità di confrontarsi con altre persone nella propria stessa condizione, potrà essere un’ottima occasione per ampliare le proprie vedute, scambiarsi reciprocamente consigli ed esorcizzare molte delle paure più comuni che caratterizzano chi è alle prese con questa delicata situazione.

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