Il dibattito riguardante quali siano le moto più veloci al mondo infervora da sempre gli animi dei motociclisti, che non mancano mai di snocciolare-quando il gioco si fa “duro”-specifiche tecniche e principi aerodinamici tali per i quali una moto sarebbe preferibile ad un’altra, ma solamente in determinate condizioni (manto stradale, fattori atmosferici, e via discorrendo).
Ma com’è possibile che un fattore apparentemente tecnico come la velocità massima, teoricamente stimabile in maniera empirica, possa essere soggetto d’aspre contese? Perché i fattori che concorrono a determinarla sono molteplici. Ed anche avere il motore d’uno Shuttle non è sufficiente a potersi guadagnare il titolo di mezzo su due ruote più veloce, se poi il prodotto in questione si rivela di fatto “inguidabile“.
Un esempio lampante di questo concetto è la celeberrima Dodge Tomahawk, che per le ragioni appena viste escluderemo a priori dalla nostra lista. La Tomahawk, che vide la luce nel 2003, può vantare su un motore V10 da 8.300 cm cubi, capace di generare 500 CV di potenza a 5.600 rpm. Ed il suo lancio commerciale fu incredibilmente controverso, dacché la Dodge inizialmente dichiarò che questo curioso esempio di “razzo su due ruote” potesse superare i 680 km/h.
Successivamente il brand targato Chrysler corresse il tiro: “Può superare i 480 km/h“. Ma lo stesso CEO di allora della nota casa automobilistica statunitense dichiarò che nessuno avrebbe potuto tirarla oltre i 160 all’ora, a causa della carenatura assolutamente inadeguata all’alta velocità (tant’è che la sua reale velocità massima viene ancora considerata un mistero).
Le moto più veloci del mondo: ecco le 5 migliori
Per evitare controversie come la “questione Tomahawk”, che ancora oggi non manca di scatenare polemiche, per stilare la classifica inerente alle 5 moto più veloci del mondo prenderemo in analisi solamente i prodotti in commercio concretamente testati su strada. Dopotutto, da questo punto di vista l’esperienza empirica è fondamentale: è infatti inutile possedere una moto capace di raggiungere velocità elevatissime, se poi paradossalmente la sua stessa conformazione ci impedirà anche solo di poter provare a “tirarla” davvero, pena il volare via come foglie al vento.
Kawasaki Ninja H2R
Un mostro. Potremmo definire così, senza mezzi termini, la bestia da 300 CV della celebre casa giapponese che molte riviste del settore hanno bollato come “illegale“. Il suo motore sovralimentato, grazie anche al suo compressore, è già diventato leggenda: lo scorso Giugno il pilota britannico James Hiller provò a “tirarla” ai massimi regimi (ovviamente dopo aver rimosso le inopportune limitazioni “da fabbrica”), in occasione della Tourist Trophy, aprendo il gas e lasciandola sfogare sul rettilineo di Sulby. Il risultato? Toccati i 330 km/h, per un’impresa che lo stesso Hiller ha poi definito “Folle“.
Suzuki GSX 1300 R Hayabusa
Al secondo posto della nostra classifica troviamo un altro prodotto che ha suscitato un incredibile clamore al momento della sua uscita, rischiando addirittura di guadagnarsi una messa al bando dalle realtà commerciali a causa della sua velocità di punta dichiarata. La Hayabusa è infatti in grado di raggiungere i 312 km/h (velocità di punta probabilmente persino migliorabile con i dovuti accorgimenti), ed al momento della sua uscita, nel 1999, ha costretto le “Quattro Regine” giapponesi a fissare una limitazione massima di 299 km/h come velocità di punta per i loro prodotti, allo scopo di evitare una guerra che avrebbe sicuramente comportato risvolti catastrofici per i centauri (e di conseguenza, per il ritorno d’immagine delle suddette case). Nonostante il limitatore elettronico le impedisca di raggiungere i 300 km/h, potrete comunque divertirvi a sfruttare la sua accelerazione, e raggiungere i 200 all’ora con questa belva da due quintali e mezzo in “soli” 8,9 secondi.
MV Agusta F4 312 RR
A parimerito con la Hayabusa, sul secondo gradino del podio troviamo l’Agusta F4 312 RR, anch’essa capace di superare i 312 all’ora su strada, almeno in teoria. Il motore che monta è il 1078 della Claudio Castiglioni, e sebbene i 190 CV del suo motore siano teoricamente meno performanti rispetto ai modelli visti finora, almeno in termini di velocità massima, il suo peso contenuto rispetto alle concorrenti (192 chili, contro i 243 a secco della Hayabusa) le permette di sfrecciare su strada senza dover ammirare il posteriore di nessuno. La F4 312 RR è anche l’ultima, splendida fatica del compianto maestro Tambiurini, morto il 6 Aprile 2014.
Kawasaki ZZR 1400
Arriva un’altra “Kawa” nella lista delle moto più veloci del mondo, ma a differenza dell’H2R e della F4 312, la ZZR non è nata per la pista ma per il turismo. Stazza e carenatura di questa bestia titanica sono infatti palesemente da viaggio, sebbene diversi particolari la accomunino alle supersportive, facendone di fatto un ibrido per il “turismo ad altissima velocità” con pochissimi concorrenti nel suo genere. Di fatti, la Kawasaki ZZR 1400 paga rispetto alle altre moto il fatto di non essere altrettanto agile e maneggevole, date le sue notevoli dimensioni (più o meno condivise dalla Hayabusa) e la sua indole certamente più placida. Tuttavia, sotto quell’aspetto bonario, la ZZR nasconde una grinta terribile: non fosse per le limitazioni obbligatorie, probabilmente potrebbe persino superare i 330 fatti segnare dalla prima della lista. Sarà pure un gigante buono, ma non fatela arrabbiare.
BMW S1000 RR
Chiudiamo con uno dei maggiori vanti BMW, quella S1000 RR che alcuni considerano addirittura il miglior prodotto su due ruote mai ideato dal brand bavarese. Caratterizzata da una grande semplicità di utilizzo, a dispetto della cilindrata e delle prestazioni elevatissime, la BMW S1000 RR può vantare su 199 CV di potenza massima, capaci di spingere il suo peso contenuto (179 kg a secco) a superare i 310 chilometri orari. Si tratta dunque di una supersportiva ad altissime prestazioni, che si lascia guidare come una 600, e può essere “tirata” senza grandi problemi anche su strada visto il suo sistema DDC dotato di Race ABS, col quale sarà ancora più semplice poterla sfruttare al massimo e minimizzare i margini di fatalità dovuti ad errori di calcolo. Agile, velocissima e sicura: tra le moto più veloci, è sicuramente una delle star più luminose.