Le opere di fantasia, in particolar modo quelle di fantascienza, sono spesso in grado di prevedere, con largo anticipo, il verificarsi di scoperte o la realizzazione di dispositivi avveniristici. Da Star Trek, da Guerre Stellari, o da X-Files, le cose che, poi, sono diventate realtà, oramai, non si contano più: basti citare, su tutti, la realizzazione dello smartphone o la creazione di stazioni spaziali orbitanti. Nel loro piccolo, anche i cartoni animati hanno avuto delle intuizioni non da poco: i Simpson, il ventennale cartone animato nato dalla matita di Matt Groening, per esempio, hanno previsto diverse tecnologie futuristiche. Conosciamole assieme.
Nell’episodio “Lisa sul ghiaccio” del 1994, i figli di Homer Simpson armeggiano con un dispositivo mobile che ha tutta l’aria d’essere un iPhone vecchio modello: unica concessione “poetica”, il simbolo della Mela ha il bruco ed è posto laddove, oggi, troviamo (ancora per quanto?) il tasto Home.
Sempre in tema di tecnologia, i Simpson avrebbero previsto anche un altro gadget tecnologico, lo smartwatch: nella puntata “Il matrimonio di Lisa” del 1995, in cui una veggente mostra alla piccola sassofonista “in giallo” il volto del suo futuro amore, uno dei protagonisti indossa al polso un orologio munito di piccolo schermo e microfono. L’aspetto è un po’ “giocattoloso” ma è indubbio che si tratti di un concept di smartwatch.
Stesso episodio del 1995: questa volta Lisa comunica con sua madre, lontana, attraverso una “cornice multimediale“: ricorda anche a voi le chiamate che avvengono, in ambiente iOS, tramite Facetime e, in quello Windows, tramite Skype?
Qualche anno più tardi (1999), nella singolare Springfield, troviamo i Simpson alle prese con pomodori radioattivi (puntata “E-I-E-I-D’Oh”). Anche in questo caso si trattò di un episodio alquanto lungimirante di profezia: nella “Terra dei Fuochi”, in Campania, sono stati coltivati pomodori ed altre verdure in terreni pieni di liquami tossici e radioattivi. Per una delle cosiddette “terre del pomodoro”, una triste beffa.
Torniamo alle note liete ed alle previsioni delle tecnologie futuristiche. Questa volta ci troviamo ancora in un episodio del 1999, il divertente “Il notturno di Bart” in cui il piccolo Bart Simpson finisce a lavorare nella casa della maîtresse Belle, intensamente frequentata dagli ipocriti abitanti di Springfield. In alcune scene della puntata in questione, vediamo diversi abitanti di Springfield interagire con un citofono che, invece, ha tutto l’aspetto di quello che, poi, sarà un iPod (o meglio uno dei suoi tanti cloni cinesi…).
Un balzo di 10 anni, siamo nel 2008 (episodio “La paura fa novanta”), e troviamo – infine – Homer Simpson apporre la sua preferenza, tra Obama e Romney, attraverso un cabinet elettronico. Oggi, proprio negli USA e in altre parti del mondo, è attivo il “voto elettronico“. Con le conseguenti accuse di voto piratato, ovviamente.
Considerando la longevità della serie di Matt Groening, più volte sopravvissuta a voci di “chiusura”, non ci stupiremmo se, anche in futuro, questa apprezzata serie animata dovesse regalarci altre previsioni di tecnologie futuristiche capaci di concretizzarsi, nel bene o nel male, in realtà.