Chi, tra i lettori, si sarà mai chiesto come potrebbero considerarci le generazioni successive alle nostre, immaginando posizioni di rilievo come “Il secolo dell’informatica”, potrebbe rimanere deluso. Infatti, è molto più probabile che verremo ricordati come “ Il secolo della depressione”.
Secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 300 milioni di persone, ovvero circa il 4,4% della popolazione globale, erano affetti da depressione già nel 2015. L’incidenza è più elevata tra le donne (5,1%) rispetto agli uomini (3,6%). Altro disturbo da non sottovalutare è l’ansia. Le persone con questo problema sono aumentate del 18% dal 2005. Nonostante la depressione non sia nata in epoca moderna, i dati parlano chiaro: essa è un problema che continua a crescere e ad aggravarsi con il passare degli anni. Come mai?
Cause principali
Il primo motivo potrebbe essere il poco tempo trascorso all’aria aperta rispetto al passato. Si ritiene che un tipo di depressione, chiamato disordine affettivo stagionale, noto anche come depressione d’inverno, sia causato da un disturbo del normale ritmo circadiano del corpo. Il ritmo circadiano funziona come una sorta di orologio interno all’organismo che si mantiene sincronizzato con il ciclo naturale del giorno e della notte grazie a stimoli naturali come la luce del sole. Ecco é le persone che risiedono in luoghi freddi con giorni bui e scuri sono a più alto rischio.
Un altro fattore è legato all’alimentazione. Le diete ipocaloriche possono essere causa di depressione, in special modo quando si assumono farmaci anoressizzanti, che portano ad effetti negativi sulle emozioni e sul comportamento. Alcuni di questi principi farmacologici, associati alle diete dimagranti, inducono anche un senso di euforia che lascia il posto ad una più o meno grave depressione all’interruzione della terapia. Questo tipo di depressione ha la sua causa primaria nella non accettazione di sé stessi e del proprio corpo, che ci spinge ad emulare dei modelli popolari accettati ed approvati da tutti. Questo tipo di comportamento era poco diffuso nel passato.
Se i farmaci, il cui uso è molto più comune rispetto ai secoli precedenti, possono essere causa di depressione, ancora di più lo sono le droghe e l’alcol. Chi fa uso di queste sostanze per lunghi periodi non vede più orizzonti stimolanti o intriganti nella quotidianità. In poche parole, perde interesse per la vita. Le sindromi depressive di chi ha abusato di alcol o droghe hanno delle caratteristiche fondamentali. Sono incentrate sulla apatia e sulla carenza di gratificazione e di stimoli, come se il cervello fosse incapace di identificare il piacere o di interessarsi alle cose disponibili.
Stabilire in quale epoca si vivesse meglio è di certo un compito arduo, azzardatamente impossibile, ammesso che a qualcuno sia concesso vivere in due epoche distinte contemporaneamente. Lo scopo di questo articolo, quindi, non è stabilire se si vivesse meglio in un dato periodo rispetto a quello odierno, ma avvertire il lettore affinché sappia, che, di questo passo, se non modificheremo la situazione, verremo ricordati, meritatamente o immeritatamente, dai nostri successori, come “Il secolo della depressione”.