Tra gli interventi chirurgici di tipo estetico più gettonati, c’è senza dubbio la rinoplastica, l’intervento che modifica l’aspetto del tuo naso. Molto spesso, questo intervento viene confuso con la settoplastica che, oltre ad essere specificamente riguardante il setto nasale, rappresenta un intervento di chirurgia generale, e non di chirurgia estetica come la rinoplastica: il primo, corregge un difetto che porta a delle complicazioni, il secondo è un intervento effettuato prettamente per migliorare il nostro aspetto correggendo il naso storto, detto in soldoni. E, nell’ambito degli interventi di chirurgia estetica, la rinoplastica rappresenta uno dei più in voga e, spesso, il desiderio di ‘rifarsi il naso’ nasce già da piccoli, per poi essere soddisfatto da adulti.
E in effetti, la rinoplastica può essere davvero una importantissima soluzione all’estetica del vostro viso: ad esempio, uno dei motivi per effettuare questo intervento è la volontà di correggere il naso con la gobba. Nonostante le dovute differenze, però, spesso alla rinoplastica sono associati anche interventi di chirurgia funzionale per il naso, come appunto la settoplastica.
Come ogni intervento di tipo estetico, anche la rinoplastica ha innanzitutto una funzione psicologica: dopo l’operazione, infatti, il soggetto che vi si è sottoposto ne guadagna innanzitutto in fiducia in se stesso ed in autostima: il naso brutto, in effetti, è uno dei problemi estetici che affliggono noi uomini!
Naso storto: quando ricorrere alla rinoplastica?
Non sempre, chi ricorre alla rinoplastica lo fa per correggere un difetto risultato di fattori ereditari; a volte, infatti, capita di essere costretti a sottoporsi ad interventi al naso in seguito a traumi o infortuni o, caso ancor più raro, per correggere i risultati di un precedente intervento chirurgico (la cosiddetta rinoplastica secondaria). In concreto, quando conviene ricorrere alla rinoplastica?
Innanzitutto, bisogna considerare preliminarmente una cosa: sono in pochi, al mondo, ad avere un naso perfetto; la gran parte di noi, ha difetti più o meno visibili. La differenza non consiste tra chi ha un naso perfetto e chi no, quanto piuttosto tra chi di questo difetto ne soffre davvero e chi, sostanzialmente, riesce a viverne senza. E’ per questo che, prima di sottoporvi ad un intervento, sarà compito del vostro chirurgo (se onesto e capace) di capire se davvero c’è necessità di ricorrere ad un intervento chirurgico, o se non è un ‘capriccio’ momentaneo!
E allora, quando ricorrere alla rinoplastica? Le cause possono essere molteplici: quando le dimensioni del naso non sono proporzionate a quelle del resto della faccia, o ancora quando il naso è eccessivamente largo. Un’altra causa molto comune che fa propendere per la rinoplastica è il profilo del naso: si interviene, in particolare, sulle gobbe e sulle depressioni del ponte. Infine, la rinoplastica può essere effettuata come conseguenza di una asimmetria nasale o di una imperfezione delle narici, che possono essere larghe o rovesciate.
In cosa consiste l’operazione di rinoplastica? Ve ne sono di due tipi. Si può eseguire agendo esclusivamente dall’interno delle radici (rinoplastica chiusa) oppure ‘scoperchiando’ il rivestimento cutaneo della punta del naso (rinoplastica aperta), in entrambi i casi sottoponendo il paziente ad anestesia generale (la più utilizzata) o ad anestesia locale. In quest’ultimo caso, si applica una piccola incisione cutanea di pochi millimetri, che porta all’esposizione delle strutture sottostanti cartilaginee, che possono così essere modellate fino ad ottenere l’effetto sperato. Non sempre, comunque, l’operazione porta ad un’esposizione totale della cartilagine: a volte, il chirurgo può optare per esporre semplicemente la cartilagine da rimuovere o da rimodellare. La scelta di una o dell’altra, comunque, dipende dal chirurgo e, soprattutto, dal risultato che il paziente vuole ottenere.
Costi della rinoplastica e controindicazioni
Nonostante, ormai, si tratti di un intervento di routine, come ogni altro intervento di chirurgia estetica anche la rinoplastica ha le sue controindicazioni. Nella maggior parte dei casi, la rinoplastica porta ad una riduzione del volume del naso, che porta a sua volta alla riduzione della cavità nasale: a causa di ciò, la prima delle controindicazioni della rinoplastica è proprio la riduzione della funzione respiratoria.
Anche la funzione olfattiva può subire dei danneggiamenti, nel caso in cui il chirurgo leda il nervo olfattivo durante l’intervento: si tratta però, in questo caso, di un evento abbastanza raro. In altri casi ancora, ci può essere una persistenza del gonfiore post-operazione: di solito ridotto in qualche giorno, il riassorbimento dell’edema può richiedere anche qualche settimana nei casi più estremi. L’ultima controindicazione è di ordine ‘psicologico’: la rinoplastica può modificare anche radicalmente il nostro aspetto, ed è per questo che qualcuno di noi può impiegare qualche tempo per riconoscersi nella nuova persona che si vede davanti allo specchio.
In base alle zone del naso coinvolte (e all’abbinamento o meno con un altro intervento al naso di tipo funzionale, la settoplastica), i costi della rinoplastica possono variare sensibilmente: si va dai 3.000 ai 7.000 euro, pagabili anche mediante rateizzazione, presentando i documenti richiesti dalla finanziaria convenzionata (di solito carta d’identità, codice fiscale e documento di reddito). La fascia di prezzo che vi abbiamo indicato, però, copre ogni tipo di spesa inerente l’intervento chirurgico.