Fuzz e “distorsore” vengono sovente confusi, ma cerchiamo di capire come funzionano. Un “distorsore” (es. il DS1 della Boss) è una categoria di effetti all’interno della quale troviamo anche i fuzz, sebbene il principio di funzionamento sia differente.
Bene: tutti i distorsori, compresi quelli più selvaggi, come l’Angry Beard, funzionano con lo stesso principio: amplificazione e tosatura a giunzione. Cosa significa? Semplicemente c’è uno stadio che amplifica parecchio, ed un sistema a diodi o transistor che si limita a tagliare il segnale sopra una certa intensità, “squadrandolo”.
Come funziona un fuzz
Il fuzz, invece, parte da un principio differente, perché usa sempre e invariabilmente una struttura in cui ci sono due transistor, uno che viene polarizzato più o meno normalmente, a seconda dello schema, e il secondo in base che riceve la corrente di emettitore o di collettore del primo. In pratica, quello che si ha è che il fuzz non squadra il segnale: anzi, a livello grafico fa tutt’altro, trasformando completamente il suono che diventa a volte strozzato ed ingestibile.
Quando scegliere un fuzz
Per scegliere un fuzz, quindi, si deve capire che tipo di suono vogliamo: intermittente, sporcatissimo, molto distorto, e aggressivo. Col fuzz non si fanno molto bene i virtuosismi super veloci, perché è un effetto che non si presta a questo approccio, in quanto sporca molto ed è poco definito. Il fuzz si sceglie per i soli anni ’70 (per quel che significa) e per ritmiche mid tempo o lente, a meno che non si desideri proprio fare chiasso.
Come scegliere un fuzz
Ci sono due grandi tecnologie dietro al fuzz: silicio e germanio. Col silicio i suoni sono duri e spigolosi, molto più definiti che col germanio, e non c’è un effetto di eccessivo appiattimento. Col germanio, invece, si hanno molti bassi aggressivi, molta compressione e moltissimo rumore di fondo ( quello che sembra il mare, non il ronzio). I fuzz, poi, spesso hanno un range di gain che va da appena sporco a ricco di suoni inattesi: quindi, prima di fare una scelta, è bene pensare che cosa vogliamo farci (rock anni ’60 o doom?).
A chi rivolgersi
Il fuzz è di solito un pedale semplicissimo da costruire, ma difficile da progettare: per provare vi conviene non fidarvi dei demo su YouTube, ma contattare un amico per farvene fare uno di prova, per sperimentare. Io ne ho fabbricati a decine: in media il circuito costa meno di un euro, escludendo potenziometri, e tutto il resto. Quindi, in realtà, con due spiccioli si riescono ad avere ottimi fuzz artigianali!