Come rendere smart la propria casa con pochi, semplici, ed economici gadget

Si parla spesso di domotica ed il pensiero corre immediatamente ai costosi elettrodomestici che vengono annunciati durante le principali kermesse tecnologiche annuali: in reatà, è possibile smartizzare la propria casa, anche con poca spesa. Ecco come.

Come rendere smart la propria casa con pochi, semplici, ed economici gadget

Uno dei trend più interessanti di questo 2017 che si avvia alla conclusione è relativo alla domotica, ovvero all’applicazione delle moderne tecnologie connettive all’arredo di casa che, in questo modo, diventa intelligente e capace di meglio assecondare le esigenze degli ospiti “umani”. Ecco, quindi, una serie di strumenti che permetteranno di smartizzare – con poca spesa – anche il proprio focolare domestico.

All’ingresso di casa, è già possibile introdurre qualche miglioria in salsa smart. Ad esempio, con Ring 2, si dispone di un citofono intelligente capace di riprendere quel che accade dinnanzi casa, grazie al sensore di movimento ed alla videocamera a 1080p: collegato via Wi-Fi al proprio smartphone, e dotato di microfono, consente di rispondere a chi suona all’ingresso anche se, magari, si è altrove. Il prezzo? Appena 199 dollari.

Arrivati alla porta di casa, potremmo sostituire la serratura con le banali chiavi fisiche con un esemplare smart ad apertura digitale: le August Smart Lock (279 dollari) garantiscono l’apertura delle porte non appena un telefono abilitato via app vi si avvicini: ottimo anche per autorizzare, momentaneamente, altre persone ad entrare in casa, in propria assenza.

Entrati in casa, un primo gadget di cui potremmo dotare la nostra casa è lo Switchmate: si tratta di un interruttore intelligente (29,99 dollari cadauno) assai facile da montare che, grazie al Bluetooth e alla funzione “Wellcome” è in grado di accendere le luci di casa appena si entra nel suo range di ricezione. Diversamente, possiamo comandarne le funzioni tramite un’app per Android e iOS che permette di accendere tutte le luci, o solo alcune, programmandone l’accensione per fasce orarie, o in precisi momenti (ottimo se si è fuori casa per lunghi periodi). Supporta i comandi vocali, ma non ancora Alexa (almeno sino al prossimo aggiornamento), l’assistente digitale di Amazon, e può essere abbinato alle prese smart Power Outlet (39,99 dollari a pezzo, lo stesso costo delle equivalenti Belkin WeMo), in modo da gestire da remoto anche gli elettrodomestici, l’impianto di confinamento, le tapparelle, etc: ambedue i dispositivi possono essere acquistati in combinazione, col Power Pack che – a 129,99 dollari –  mette a disposizione 1 presa smart e 2 interruttori intelligenti, quanto basta per smartizzare gran parte della casa.

Dopo aver smartizzato la gestione dell’illuminazione domestica, perché non farlo anche con l’illuminazione stessa? Le possibilità di scelta non mancano: le Playbulb sono economiche lampadine dotate di Bluetooth per il controllo remoto, mentre le Philips Hue compensano il loro maggior costo con la possibilità di variare tonalità e temperatura del colore per il tempo che si desidera: meglio ancora i Nanoleaf Aurora, dei pannelli geometrici luminosi di 9 pollici per lato che possono essere incastrati tra loro, sulle pareti, creando dei mosaici luminosi molto suggestivi, gestibili via app mobile, tramite assistente virtuale Alexa, o piattaforma Apple HomeKit. Attualmente, il pacchetto base di Nanoleaf Aurora è venduto, con 9 pannelli luminosi e tutto il necessario per montarli e illuminarli, a 199 dollari.

In cucina, possiamo ottenere diversi vantaggi, impegnati come siamo nella frenetica vita moderna, grazie a Mellow (499 dollari), una sorta di pentola a pressione che sfrutta la tecnica di cottura “sous wide”: in pratica si mette il cibo in alcune buste ermetiche e si tiene il tutto immerso in acqua, regolando tempo e temperatura della cottura con un’app che si occupa di impostare i parametri corretti a seconda di quello che vogliamo cucinare, di come vogliamo prepararlo.

Ovunque, in giro per la casa, è possibile avvalersi del termostato intelligente Ecobee4 (249 dollari) che, grazie a dei sensori collocabili qui e là per la casa, permette di individuare tutti i punti freddi e caldi del proprio ambiente domestico, per tracciare una firma energetica dell’abitazione, e permettere di gestirne il riscaldamento sì da abbattere costi e sprechi. Compatibile con Alexa, può essere gestito via speaker smart Amazon Echo, o tramite app mobile.

Ovviamente, nell’ottica di una casa intelligente popolata di diversi elettrodomestici smart, è impossibile non coordinare il tutto con uno speaker Google Home, o Amazon Echo, che – oltra a fare da hub per tutti i device sin qui visti – può anche essere interrogato per fornire notizie e condizioni meteo, o sfruttato per ascoltare musica, e programmare i propri impegni o acquisti (in quest’ultimo caso, basta anche premere un pulsante intelligente Amazon Dash, collocato sugli oggetti, pile, birre, fazzoletti, detersivi, che bisogna comprare e farsi recapitare a casa).

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