Saldo contabile e saldo disponibile: come leggere un estratto conto

Le differenze tra saldo contabile e saldo disponibile sono fondamentali per poter leggere correttamente un estratto conto: ecco qualche consiglio

Saldo contabile e saldo disponibile: come leggere un estratto conto

Saldo contabile e saldo disponibile sono dei concetti indispensabili da conoscere, in quanto dettagli fondamentali nella gestione del nostro conto corrente. Quando, infatti, controlliamo il nostro estratto conto o la nostra lista movimenti, di solito diamo uno sguardo frettoloso, senza soffermarci più di tanto sulle altre voci, considerandole non indispensabili.

In realtà, saldo contabile o disponibile sono molto simili tra loro in linea teorica, ma nella pratica sono fattori che determinano delle differenze molto importanti, soprattutto considerando il fatto che le cifre indicate, a volte, sono diverse.

Non è un caso se, per quel che concerne le ricerche su Google della differenza tra saldo contabile e saldo disponibile, “www.unicredit.it saldo e movimenti” e “Genius Card saldo” siano alcuni tra i più gettonati: vuol dire che non tutti, in realtà, riescono a cogliere immediatamente le differenze!

saldo contabile e saldo disponibile

La differenza principale tra saldo contabile e saldo disponibile riguarda i soldi effettivamente a disposizione in quel momento

Saldo contabile

Il saldo contabile rileva la differenza che vi è tra le operazioni registrate a credito e quelle registrate a debito. Di solito, esso coincide con quanto riportato nell’estratto conto a fine mese, e segue un ordine di data. Nel saldo contabile, inoltre, vengono anche registrate le operazioni con valute successive alla chiusura del conto corrente.

In senso stretto, il saldo contabile rappresenta la somma algebrica tra le entrate e le uscite di un conto corrente in una data specifica. Si utilizza il termine ‘contabile’ perché le operazioni sono sì state contabilizzate, ma non necessariamente disponibili. Se, ad esempio, abbiamo appena ricevuto un bonifico di 100 €, esso apparirà praticamente subito contabilizzato nella lista movimenti Postepay (il saldo contabile), ma per qualche giorno non saranno ancora concretamente disponibili per il correntista.

Saldo disponibile

Il saldo disponibile, invece, rappresenta la effettiva cifra a vostra disposizione. Oltre alla differenza tra entrate ed uscite, caratteristiche queste del saldo contabile, in esso verrà conteggiato anche un eventuale importo complessivo del fido bancario o anche di versamenti di assegni con valuta a maturare.

Facendo un esempio concreto, se cerchiamo su un Postepay saldo disponibile (o anche su ‘MPS saldo disponibile’, per fare un altro esempio), troveremo tutte le spese effettuate, anche quelle ancora non contabilizzate nel saldo contabile. E’ una differenza fondamentale, in quanto per non incorrere in uno scoperto, e spendere soldi che non abbiamo, dobbiamo controllare appunto il saldo MPS disponibile (o Postepay, proseguendo nell’esempio).

saldo contabile e saldo disponibile

La lettura dell’estratto conto è fondamentale per avere sotto controllo la situazione del proprio conto

Saldo contabile e saldo disponibile: come interpretare l’estratto conto

In generale, la lettura di un estratto conto è fondamentale in tutte le sue componenti, se si vuole avere un quadro esaustivo: se abbiamo un conto corrente alle poste, non è sufficiente visualizzare la voce lista movimenti Bancoposta per avere tutte le informazioni necessarie a controllare la situazione!

Innanzitutto, nel nostro estratto conto sarà presente l’intestazione, con tutte le informazioni relative al cliente, al numero di conto, alla banca e alla filiale di appartenenza. La parte più importante, poi, è composta dall’elenco movimenti, che ci darà le effettive informazioni (molte, e molto dettagliate) sul nostro conto corrente.

Innanzitutto vi è la data (contabile), cioè il giorno in cui è stata effettuata l’operazione, e data (valuta), che sta invece ad indicare il giorno a partire dal quale è possibile utilizzare il denaro depositato per pagamenti o prelievi; è anche la data in cui cominciano a maturare i nostri interessi. A volte, data contabile e valuta coincidono: vuol dire che il giorno in cui viene eseguita un’operazione è lo stesso giorno in cui il denaro risulta effettivamente spendibile.

Vi è anche, poi, la distinzione tra il movimento dare e il movimento avere, che indicano rispettivamente tutte le operazioni ‘passive’ (prelievi, bonifici in uscita…) il primo, e le operazioni a beneficio del correntista (stipendi, bonifici in entrata…) il secondo. Vi è anche una descrizione di ogni operazione, che fornisce informazioni più dettagliate per ogni singola operazione.

La prima riga dell’estratto conto indica il saldo iniziale, ovvero il saldo alla chiusura dell’ultimo estratto conto ricevuto, mentre nella parte finale avremo il totale dare, totale avere saldo finale, che rappresentano le varie somme in uscita, entrata e della somma algebrica di queste ultime due alla data in cui è stato prodotto l’ultimo estratto conto.

saldo contabile e saldo disponibile

Trimestralmente, la vostra banca insieme all’estratto conto vi manderà anche il conto a scalare

Conto o riassunto a scalare

Trimestralmente, inoltre, insieme all’estratto conto viene inviato il conto o riassunto a scalare, che informa il correntista di eventuali interessi nei confronti di debitori o creditori. Si avranno le giacenze giornaliere generate sommando il saldo iniziale con i movimenti dare e avere; queste vengono moltiplicate per i giorni in cui il conto ha avuto quel tipo di saldo, e poi il risultato viene diviso per 100: la somma dei prodotti di segno negativo genererà i numeri debitori, la somma dei prodotti di segno positivo i numeri creditori.

Nel dettaglio, avremo anche qui la data valuta, ovvero il giorno dal quale cominciano a maturare gli interessi (positivi per gli accrediti e negativi per gli addebiti), oltre al saldo per valuta, l’elenco dei saldi per ogni operazione eseguita (sia in entrata che in uscita), a partire dalla data di valuta indicata nella colonna precedente.

Abbiamo poi i già citati giorni di permanenza, il numero creditori (per il calcolo degli interessi attivi), il numero debitori (per il calcolo degli interessi passivi), oltre al tipo interessi debitore, ovvero la descrizione del tipo di operazione che ha generato quei determinati interessi.

Infine, in chiusura di tabella troverete il saldo disponibile finale, cioè la somma effettivamente disponibile alla chiusura dell’estratto conto, il saldo contabile finale, ovvero la somma algebrica delle operazioni in entrata e in uscita (diverso dal saldo disponibile come abbiamo spiegato nel paragrafo precedente), e le valute a scadere, relative a operazioni che presentano una valuta posteriore a quella di chiusura del proprio conto corrente.

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