Come fare il nodo alla cravatta rappresenta uno degli interrogativi più frequenti per un uomo, specialmente tra i più giovani ed i meno esperti in fatto di stile. E la risposta è molto meno banale di quanto potrebbe sembrare. La cravatta è infatti molto più che una semplice decorazione: è uno status symbol.
Non tutti sanno, ad esempio, che i primi a portare le cravatte furono i mercenari croati assoldati dal sovrano francese Luigi XIV per combattere al suo soldo nel corso della Guerra dei Trent’Anni. Il termine cravatta deriva infatti dalla parola hrvati (croati, in lingua croata), foneticamente molto simile alla parola francese utilizzata per definire quella stessa popolazione (croates). Da lì il passo verso cravate, che sarebbe stato poi il nome definitivo di questo accessorio d’abbigliamento, è stato semplice.
Ma sapere le origini della cravatta non è ovviamente sufficiente: è infatti necessario saperla portare. E conoscere i nodi più adatti ad ogni situazione, dicevamo, può fare veramente la differenza tra una cravatta portata in maniera anonima e banale, ed una capace di esprimere personalità, eleganza e sicurezza. Basti pensare che esistono ben 85 modi diversi per fare il nodo alla cravatta. Ovviamente non li elencheremo tutti, ma ci limiteremo a valutare quelli più comuni, andando a scoprire le ragioni della loro popolarità; in maniera tale da poter decidere nel modo migliore, di volta in volta, a quale nodo affidarsi.
Nodo alla cravatta semplice
Il nodo alla cravatta semplice (o Four in Hand), come suggerisce il nome, è il nodo per eccellenza: quello più facile da imparare, nonché il più utilizzato. In particolare è indicato per le cravatte meno voluminose. Se vi state quindi chiedendo come fare il nodo alla cravatta sottile, il nodo semplice è ciò che fa al caso vostro.
Questo tipo di nodo si adatta con grande facilità ad ogni genere di colletto, e può essere applicato a tutti i tipi di cravatte. La sua maggiore caratteristica è dunque la sua versatilità universale, che gli ha permesso di affermarsi come il nodo più conosciuto tra tutti.
Per effettuare questo nodo sollevate il collo della camicia, posizionate la cravatta ed incrociate quindi la gamba sulla gambetta, facendola poi scivolare con delicatezza al di sotto di essa, spostandola infine dal lato opposto. Fatto ciò, riportate la gamba sopra la gambetta dall’altra parte, passando esternamente. Infine concludete facendo passare la gamba sotto il nodo verso l’alto, utilizzando l’indice per agevolarvi, per poi far passare la gamba nuovamente verso il basso dentro l’anello che si sarà creato.
A questo punto non vi resta che sistemare il nodo, tirando la gamba (piano, ovviamente!) in maniera tale da stringere l’anello così che sia ben saldo, ma non vi dia fastidio. Fatelo risalire fino all’ultimo bottone del colletto della camicia, ed avrete concluso il nodo alla cravatta semplice.
Nodo alla cravatta doppio
Il nodo alla cravatta doppio è in tutto e per tutto simile al nodo semplice, ma a differenza di quest’ultimo presenta una seconda rotazione in più all’inizio della procedura. Dopo aver sistemato il collo della camicia ripercorrete le tappe del nodo semplice, facendo però passare la gamba attorno alla gambetta due volte anziché una sola.
Quindi fate passare la gamba sotto la cravatta verso l’alto, fatela ridiscendere dentro l’anello ed aggiustate il nodo, esattamente come visto in precedenza.
Nodo alla cravatta Windsor
Nodo di grande eleganza e raffinatezza, il Windsor ha origini nobili: deve il suo nome al Duca Edoardo di Windsor (futuro Re Edoardo VIII del Regno Unito), poiché la leggenda narra che Edoardo, amante della moda e dei capi appariscenti e voluminosi, solesse preferire tra tutti questo nodo, anche in virtù del suo spessore.
Per comporre questo nodo, ideale per i colli aperti, dovrete incrociare la gamba sulla gambetta, tenere l’incrocio ben saldo e realizzare a fianco un anello, facendo passare la gamba al di sotto della cravatta e poi di nuovo in basso verso l’esterno, per finire col ripiegarla. A questo punto portate sul lato opposto la gamba, mantenendola al di sotto dell’incrocio, e facendo risalire ancora la gamba (stavolta sopra la cravatta) fate un secondo anello.
Da qui passate la gamba orizzontalmente sotto la gambetta, quindi ancora sotto la cravatta, e cominciate a farla scivolare all’interno dell’anello creato in precedenza. Quindi tiratela delicatamente-avendo l’accortezza di mantenere la gambetta ben ferma nel frattempo, è fondamentale-stringendo la cravatta fino al punto desiderato. Arrangiate il nodo esattamente al centro del collo, e ricordate che, per un perfetto noto Windsor, la gambetta non deve risultare visibile.
In virtù della sua grande eleganza, il nodo Windsor viene universalmente ritenuto come uno dei nodi più adeguati alle occasioni formali. Per questa ragione, è stato adottato anche dalle forze armate come il modello di nodo alla cravatta militare standard.
Gli altri nodi alla cravatta più diffusi
Il nodo semplice, il nodo doppio ed il Windsor sono i tre nodi per cravatta più conosciuti, tuttavia come accennato all’inizio, esistono almeno 85 metodi differenti per allacciare una cravatta. Tra i più comuni possiamo citare il mezzo Windsor, l’Atlantico (molto in voga negli anni ’20 e ’30, adatto ai contesti amarcord più sofisticati), il Pratt, il nodo all’italiana, il nodo piccolo (particolarmente adatto per le cravatte spesse) e l’intramontabile nodo Papillon.
Per concludere, se ora vi starete chiedendo quale sia il nodo alla cravatta più elegante tra tutti, possiamo rispondervi che ogni stilista sarebbe in grado di fornirvi una risposta differente: tra le decine di nodi disponibili, ve ne sono alcuni tradizionalmente legati all’alta società, ed altri ancora che-pur non vantando origini altrettanto nobili-sono di grande tendenza nel mondo della moda.
Non bisogna inoltre dimenticare che una cravatta è, come tutti i capi d’abbigliamento, squisitamente personale: deve sposarsi alla perfezione a chi la indossa. Per questa ragione non possiamo individuare un nodo obiettivamente più elegante di tutti gli altri, ma suggerire piuttosto di trovare quello più adatto al proprio stile ed al proprio abbigliamento. Poiché non potrà mai essere solo un semplice nodo a fare la differenza, ma dovrete essere voi stessi, in linea con il vostro gusto e la vostra personalità, ad incarnare la vera eleganza: in fondo è questo l’unico, vero modo per riuscire a renderla tale.