Gli rompono la testa ma continua a combattere: le immagini sono terrificanti (2 / 2)

Sappiamo bene d’altronde quanto allenamento e quanta dedizione siano necessari per riuscire ad affermarsi in un mondo duro come quello degli sport di combattimento, discipline nelle quali i codici di condotta morale vengono spesso enfatizzati molto più che in altri contesti: senza qualità mentali importanti è infatti difficile riuscire ad emergere, ed anche i rivali più accaniti alla fine dell’incontro sodalizzano tra loro senza dare adito a sterili polemiche: raramente si vedono vinti e vincitori continuare al faida dopo la chiusura dell’ultimo round (fuorché in alcuni casi relativi alla boxe professionistica).,

C’è però una disciplina tra tutte considerata talmente cruenta e pericolosa che i regolamenti internazionali hanno dovuto limitare fortemente alcune sue caratteristiche, al fine di renderla “relativamente sicura” e praticabile anche in Occidente: il Muay Thai. Nato in Thailanda, il Muay Thai (o boxe thailandese) prevede originariamente anche particolari tecniche di ginocchio e di gomito, fortemente limitate al di fuori della Thailandia. Ma nel Paese d’origine di questo sport valgono ancora le “vecchie regole”, capaci di causare incidenti come quello occorso ad un combattente di nome Jeremy.

Settimana scorsa infatti Jeremy ha sostenuto un incontro di Muay Thai presso il Patong Stadium, in Thailandia, durante il quale è stato colpito da una gomitata proprio al centro della fronte. La sortita ha letteralmente sfondato il cranio del combattente, il quale però incredibilmente ha continuato a combattere anche dopo l’infortunio, costringendo l’arbitro ad intervenire per fermare il match. Jeremy è stato successivamente trasportato in ospedale dove gli è stata applicata una placca di titanio per rimediare al danno: fortunatamente il cervello non è stato danneggiato ed il combattente oggi sta bene, ma le immagini sono davvero terribili!