Al giorno d’oggi ci sono alcune cose alle quali sembra oramai impossibile rinunciare, quantomento per quel che riguarda i progressi fatti nel campo della tecnologia. Non ci stiamo riferendo solamente alle innovazioni a scopo medico, industriale o scientifico: anche per quel che riguarda i dispositivi di uso comune e quotidiano vi sono moltissimi oggetti ai quali ci siamo completamente assuefatti. In alcuni casi è una comodità oramai giudicata imprescindibile (frigoriferi, forni, lavatrici, frullatori…si tratta di macchine che svolgono lavori che un tempo venivano eseguiti senza il loro aiuto, ma lo fanno meglio ed in minor tempo), altri invece sono poco più che orpelli.
Certo è che per che riguarda computer e smartphone, si tratta di dispositivi che hanno permesso un balzo in avanti straordinario nell’esercizio di mettere il mondo in comunicazione costante, poiché oggi permettono di arrivare a vedere e sentire praticamente chiunque in qualsiasi parte del globo, in tempo reale ed a costi estremamente contenuti. Questi meravigliosi ritrovati della tecnica hanno permesso però anche il diffondersi di una vera e propria epidemia: stiamo parlando in questo caso dei social network, diventati per molti uno strumento irrinunciabile.
Potremmo vivere senza? Certo che sì, i social network – al contrario di molti altri gingilli tecnologici – non lavano e non stirano, non ci nutrono e non ci curano, anzi in molti casi ci peggiorano semplicemente la vita. E allora perché li usiamo? La risposta è sempre quella: perché siamo animali sociali, è nel nostro DNA l’istinto di raggrupparci in comunità nelle quali cerchiamo di inserirci costantemente nel tentativo di venire accettati.
