Almeno una volta nella vita, sarà capitato a tutti di provare un fastidiosissimo bruciore di stomaco, una sensazione davvero spiacevole per molti di noi. Sia che si tratti di un malessere cronico, sia che si tratti di un malore sporadico, gli effetti nell’immediato sono gli stessi.
Il bruciore di stomaco (in linguaggio medico, pirosi) è un sintomo causato dalla sofferenza della mucosa gastrica, la responsabile della produzione del succo gastrico e della secrezione del muco protettivo. Quest’ultimo, ha la funzione di proteggere la superficie interna dello stomaco, affinché non venga intaccata dall’azione corrosiva dell’acido cloridrico prodotto dallo stomaco, che serve per digerire il cibo ingerito.
Quando l’acido gastrico va a toccare la parete interna dello stomaco, avvengono i bruciori: questo è dovuto o alla carenza di muco protettivo, o all’eccesso di succo gastrico, o ad entrambi i fenomeni. Le tipiche condizioni morbose a cui il bruciore di stomaco è legato sono l’ernia iatale, ma soprattutto la malattia da reflusso gastroesofageo, la gastrite, e l’ulcera, sia gastrica che duodenale.
Le cause scatenanti sono diverse, ma le principali sono ben note: può essere causato da una infezione da Helicobacter Pylori, da fattori emotivi (in senso negativo o ‘ansioso’), da una dieta scorretta, dall’abuso di alcol o anche dal fumo di sigaretta.
Bruciore di stomaco: cosa mangiare e cosa evitate
Innanzitutto, bisogna consultare il medico nel caso in cui il bruciore non derivi dà fattori emotivi o da una dieta scorretta, o comunque nel caso non ne abbiate la certezza. In particolare, se esso persiste sarà necessario scoprire l’agente scatenante tramite la gastroscopia (o, a volte, la biopsia) e, nel caso di sospetto di infezione, tramite analisi del sangue o talvolta delle feci.
E’ importante, in ogni caso, diminuire i fattori di stress che, qualora non siano la causa scatenante, tendono a peggiorare la situazione. In caso di età avanzata che porta ad una secrezione di muco insufficiente, o nel caso in cui si utilizzino alcuni farmaci che portano a bruciore, integrate (sempre sotto prescrizione medica) con un farmaco gastroprotettore.
Evitate sigarette, alcol e spezie irritanti, oltre in generale ad alimenti scarsamente digeribili. Seguite, nel caso vi sia consigliato dal medico, anche una dieta specifica, evitando sempre pasti troppo abbondanti e, di norma, cercando di mangiare poco ma più volte al giorno (anche 5 o 6).
A tal proposito, cercate di facilitare la digestione, ad esempio masticando lentamente e non coricandosi subito dopo mangiato. Non digiunate, non farà altro che peggiorare la situazione, e peggio ancora non ignorate il malessere: potrebbe facilmente sfociare in una ben più complessa da curare ulcera.
Tra i cibi consigliati, cercate sempre quelli freschi, oltre a pasti magri: ortaggi, frutti (non troppo aciduli), cereali, legumi, carni e pesci magri, formaggi magri, albume dell’uovo, etc. Anche le carni bianche vanno bene, mentre cercate di evitare quelle rosse, se possibile: in ogni caso, per la carne prediligete una cottura media, mai al sangue ma nemmeno troppo cotta. In generale, sono meglio i metodi di cottura di durata media.
Da evitare, poi, i cibi troppo salati. Anche i cibi ricchi di grassi, che rallentano la digestione, indi compreso tutto il cosiddetto junk food. Cercate di evitare anche carne e pesce crudi (sushi), cibi troppo cotti, grosse porzioni di alimenti liquidi (latte e yogurt vanno bene, se in piccola quantità), e prediligete gli alimenti a temperatura ambiente: né troppo caldi, né troppo freddi.
Bruciore di stomaco: rimedi naturali e farmacologici
L’ottica dell’assunzione dei rimedi naturali è quella di migliorare la digeribilità del cibo assunto. Consigliamo, a tal proposito, aloe, menta, carciofo, finocchio, rabarbaro e soprattutto liquirizia, l’unica tra questi che sembra avere un effetto diretto sul bruciore di stomaco. Se il vostro problema è di tipo emotivo, allora oltre all’assunzione di alimenti specifici vi consigliamo anche di associare attività rilassanti.
I farmaci che si utilizzano in questi casi sono di tre tipologie: gli antiacidi, gli inibitori della pompa protonica e gli antagonisti dei recettori H2 dell’istamina. I primi aumentano il PH dello stomaco, e tra questi i più efficaci sono la Citrosodina o il Maalox; i secondi bloccano temporaneamente la secrezione di acido gastrico (Lansox, Antra, Nansen); gli ultimi, infine, riducono la produzione di acido cloridrico (Nizax, Zantac, Tagamet).
Per velocizzare la digestione, il medico vi prescriverà un procinetico, mentre se dipende da fattori emotivi potreste anche ricorrere ad ansiolitici leggeri, come il benzodiazepine, che ha un’azione calmante e ostacola la acidità psicosomatica.
Nei casi peggiori, come quello di una brutta ulcera, si potrebbe anche rendere necessario il ricorso alla chirurgia. Per gli obesi particolarmente a rischio, a cui sono stati posizionati impianti come il palloncino o il bendaggio gastrico, in caso di forte e continuato bruciore di stomaco potrebbe anche esserne necessaria la rimozione.