Chiusura della bara di Papa Francesco, cosa viene lasciato al suo interno (2 / 2)

Il rito della chiusura della bara  è scandito da ben precisi passaggi.  E’ un rito avvenuto in presenza di persone ben precise: il  cardinale Camerlengo, Kevin Farrel,  l’arciprete della basilica di San Pietro, il cardinale Mauro Gambetti, il cardinale già segretario di Stato, Pietro Parolin, il vicarioper la diocesi di Roma Baldo Reina, il sostituto alla Segreteria di Stato,monsignor Edgar Pena Parra, l’Elemosiniere di Sua Santità, il cardinaleKonrad Krajewski e i familiari del defunto.

 Il celebrante, in latino ,esordisce dicendo:  «Fratelli e sorelle carissimi , siamo qui riunitiper compiere alcuni atti di umana pietà, prima della Messa esequiale delnostro Papa Francesco. Leggeremo il rogito che ricorda la sua vita e le sueopere più importanti, per le quali rendiamo grazie a Dio Padre. Copriremo ilsuo volto con venerazione, nella viva speranza che egli possa contemplare ilvolto del Padre, insieme con la Beata Vergine Maria e tutti i Santi».

Viene leggo il Rogito  e dopo il Cantico di Zaccaria,si  prega in silenzio. Il celebrante asperge il corpo con l’acqua benedetta. Quindi il maestro depone nella bara la borsa con le monete e le medaglieconiate durante il pontificato e il tubo con il rogito, dopo aver apposto il sigillo dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche.

Solo dopo la fine del rito, la bara viene coperta con un coperchio di zinco sul quale sitrovano la croce, lo stemma del Pontefice defunto e la targa recante il nomedel Pontefice, la durata della sua vita e del suo ministero petrino. Si procede alla saldatura della bara, sulla quale  vengono impressi i sigilli del cardinale Camerlengo, della Prefettura della Casa Pontificia, dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche e del Capitolo Vaticano.

Anche la  bara di legno viene chiusra, recitando, infine, l’eterno riposo e il Salve Regina.  Rispetto ai suoi predecessori,  Papa Francesco ha semplificato il rito che prevedeva, in origine, tre passaggi. in cui la prima bara veniva calata in una cassa zincata e poi in un’altra di legno (noce o rovere) con gli stessi sigilli e, sopra, la croce e lo stemma delpontefice defunto, chiudendo la cerimonia con  canti delle Antifone e la recita dei Salmi.