Parlare di dieta del riso potrebbe sembrare paradossale: quante volte vi sarete sentiti ripetere che il segreto per perdere peso è proprio eliminare i carboidrati dalla vostra dieta?
Questa affermazione si può ritenere vera a metà: è vero infatti che i carboidrati si comportano come uno “scudo” per il grasso, poiché essendo zuccheri complessi (dunque a lento rilascio di energia) quando il vostro organismo avrà bisogno di “carburante”, andrà a consumare questi ultimi prima delle riserve di grasso. Con il risultato che, fintanto che il vostro corpo ne avrà in abbondanza a disposizione, eviterà di andare a toccare quei fastidiosissimi chili in eccesso. Inoltre i carboidrati stimolano la produzione di insulina, e quest’ultima è capace di convertirli in grassi.
Tuttavia, numerosi studi condotti in materia hanno evidenziato come di norma siano proprio le persone più magre, quelle che assumono più carboidrati nell’arco dell’intera giornata. Com’è possibile coniugare due affermazioni altrettanto vere, eppure così apparentemente antitetiche?
La risposta è meno articolata e difficile da capire di quanto potrebbe sembrare. Molti tra coloro che iniziano a sottoporsi ad un regime dietetico, eliminano infatti gli zuccheri complessi dalle proprie abitudini alimentari. Ma è stato provato che questo comportamento aumenti lo stress ed il rischio di depressione, incrementando esponenzialmente il rischio di “ricadute”, e di abbuffate dovute alla cosiddetta fame nervosa. Comportamenti che portano poi al senso di colpa e quindi ad un rapporto conflittuale con il cibo, e sono il miglior viatico per l’insorgere di disturbi alimentari capaci di sfociare nel patologico.
La dieta del riso funziona? Ecco alcuni consigli
Eliminare completamente i carboidrati dal piatto non è dunque il metodo migliore per riuscire a dimagrire in maniera efficace. Anche perché vi sono carboidrati speciali capaci di bruciare più calorie, diminuire i livelli di stress e ridurre persino i livelli di colesterolo; stiamo parlando degli amidi resistenti.
L’amido resistente è quella componente dell’amido che non può venire intaccata dai processi di idrolisi che hanno luogo nell’intestino tenue, ed è contenuta prevalentemente in cibi come legumi, cereali integrali, frutta amidacea (come banane e castagne) e patate. E’ stato stimato che nella dieta media occidentale, circa il 10% degli amidi consumati sono “resistenti” (“Le basi molecolari della nutrizione” di Giuseppe Arienti, neurobiologo specializzato nel metabolismo dei lipidi).
Insomma, per quanto parlare di dieta del riso possa sembrare un controsenso, in realtà favorire il consumo di riso integrale è uno dei modi migliori per riuscire a dimagrire in maniera equilibrata; in questo modo è possibile mantenere a lungo i risultati ottenuti, senza doverci sottomettere ai diktat tirannici (e non certo privi di una qualche più o meno pronunciata vena sadica) di molti sedicenti guru delle diete new age.
Come già detto, il primo passo per migliorare gli effetti della dieta del riso consiste nel sostituire il riso bianco con il riso integrale. Il riso è un alimento ricco di micronutrienti necessari all’organismo come vitamine e sali minerali, stimola la diuresi (grazie al suo alto contenuto di potassio unito alla scarsa presenza di sodio) e contiene fibre, necessarie a promuovere il transito intestinale e dunque a prevenire la stipsi, consentendo evacuazioni cospicue e regolari. Perché dovremmo preferirlo alla pasta? Pensate da dove proviene il riso, e a chi ne fa largo consumo: avete mai visto un cinese o un giapponese grasso? (i lottatori di sumo non valgono: il chanko nabe sarebbe capace di far lievitare chiunque in maniera improponibile).
In realtà, benché la dieta della pasta si fondi sui solidissimi principi della dieta mediterranea, il riso possiede un maggiore potere purificante, e sazia di più a parità di quantitativi. Chiaramente una qualsivoglia dieta che pretenda di essere efficace nel tempo dovrà venire associata ad una regolare attività fisica, da svolgersi per almeno un’ora al giorno due volte a settimana, combinando l’allenamento aerobico ad esercizi per la tonificazione della massa muscolare.
Altrettanto ovviamente, è opportuno ridurre il consumo di zuccheri: il glucosio è il maggior stimolante insulinico tra tutti gli alimenti (sebbene non l’unico). Sentitevi quindi liberi di assumere tè o caffè senza alcun problema (con l’unico limite di non eccedere), così come anche la frutta è sempre ben accetta; ma il saccarosio sarebbe meglio lasciarlo nell’apposito vasetto.