Perchè viene il singhiozzo? Questa è una delle domande più frequenti fra uomini e donne che cercano anche il rimedio per farlo passare. Il corpo umano è una macchina semplicemente meravigliosa, capace di sorprenderci ogni giorno con novità straordinarie: solamente negli ultimi decenni ci stiamo rendendo conto, con cognizione di causa, di quanto effettivamente complesso sia il funzionamento alla base del nostro organismo.
E nonostante i progressi scientifici molte cose continuano tuttavia a rimanere un mistero, come ad esempio l’interazione tra mente e cervello, come si formano i pensieri, come curare determinate malattie, cosa accade quando i microtubili cerebrali perdono il loro stato quantistico o…il singhiozzo.
Potrà sembrare assurdo porre questo evento all’interno di questioni così complicate, eppure la cosa non è del tutto illogica: se ci pensate bene infatti, benché questo peculiare riflesso sia stato studiato fino alla nausea, ancora oggi i ricercatori non sono riusciti a comprendere con esattezza quale possa essere il suo ruolo e come il nostro corpo ne possa beneficiare. Tutto ciò che è stato possibile formulare sono ipotesi, ancora oggi molto discusse. Ora andremo a vedere perché la questione è così complicata.
Perchè viene il singhiozzo: cause principali
Dal punto di vista prettamente fisiologico, il singhiozzo non è altro che la contrazione involontaria del diaframma, un muscolo che separa la cavità addominale dalla cavità toracica. Le funzioni del diaframma sono prevalentemente di ausilio alla respirazione, essendo il diaframma stesso il più importante muscolo respiratorio del corpo umano: esso permette infatti l’espansione della cavità toracica, necessaria a garantire ai polmoni lo spazio vitale per potersi espandere ed incamerare aria.
La contrazione involontaria del diaframma provoca successivamente un riflesso di chiusura delle corde vocali che si verifica circa 0,25 secondi più tardi: è proprio quest’ultimo – in seguito al classico sobbalzo – a farci emettere il caratteristico suono del singhiozzo (“hic!”) quando siamo interessati dalla sua azione. Ma ciò che ancora non è chiaro è perchè viene il singhiozzo e qual è la sua funzione?
Le cause del singhiozzo sono solitamente di natura fisiologica e direttamente correlate alla dilatazione delle pareti dello stomaco e dell’intestino. Ciò avviene di norma dopo avere consumato un pasto particolarmente abbondante, ma il singhiozzo può essere attivato anche da una carenza di ossigeno nel sangue o da un improvviso calo di pressione sanguigna. Anche i bruschi sbalzi di temperatura (escursioni termiche importanti, come quando si esce da un locale fornito di aria condizionata in piena estate) o il consumo di bevande particolarmente calde o fredde possono determinare l’arrivo del singhiozzo.
Anche il fattore psicologico può giocare un ruolo importante nell’insorgenza di questo peculiare riflesso: situazioni di forte scompenso emotivo talvolta causano il singhiozzo, così come un’ingestione d’aria eccessiva la quale rischia di irritare il diaframma, stimolando la sua contrazione involontaria.
In casi particolarmente gravi il singhiozzo è determinato da problematiche relative ai nervi frenici, i quali stimolano il diaframma a contrarsi. Altro caso particolare nel quale il singhiozzo può essere sintomo di una condizione più grave sono gli scompensi renali: in queste il situazioni il singhiozzo può perdurare anche per diverse ore o presentarsi con frequenza insolita. Se siete interessati da episodi di singhiozzo di tale entità, è opportuno chiedere un consulto medico. Dunque ora sapete perchè viene il singhiozzo e che le sue cause possono essere molte e non tutte sempre chiare.
Come fare passare il singhiozzo?
Ora che sappiamo quali sono le cause più comuni del singhiozzo, ciò può certamente farci piacere ma non ci dà grande sollievo; almeno non fino a quando quelle contrazioni miocloniche che interessano il nostro diaframma non saranno finalmente cessate. Benché non vi farà piacere saperlo, tuttavia, a questo punto subentra un altro problema: il semplice fatto che il rimedio per il singhiozzo sia un qualcosa sul quale gli stessi medici si interroghino da millenni, senza avere trovato una soluzione veramente efficace che possa adattarsi a tutti i casi.
In questi casi infatti si tende spesso a ricorrere ai classici “rimedi casalinghi” come ad esempio tentare di spaventare la persona colta da singhiozzo oppure suggerirle di trattenere il respiro per un determinato lasso di tempo, in modo da provare a rilassare il diaframma. Si tratta di soluzioni che, benché non facciano male (a meno che l’amico spaventato non cada giù dalle scale, beninteso) non sempre funzionano, con gran disappunto di chi è interessato dal problema.
Finora l’atto di inspirare profondamente e trattenere il respiro per 10-30 secondi si è dimostrato il “rimedio della nonna” più efficace per contrastare il singhiozzo, pur essendo uno dei più antichi (fu sviluppato nientemeno che dallo stesso Ippocrate, il padre della medicina moderna, vissuto circa 2.400 anni fa). Per riuscire a far passare il singhiozzo può essere utile anche bere acqua a temperatura ambiente a piccoli sorsi, bere un cucchiaino di aceto o di succo di limone o provare a favorire uno starnuto.
Se ciò non dovesse funzionare, non temete: il singhiozzo, se non è il sintomo di una qualche condizione patologica, passa da sé dopo qualche minuto. Anche se per quel lasso di tempo può risultare davvero fastidiosissimo.