Potassio alto nel sangue: sintomi, cause e cosa mangiare

Vediamo insieme quali sono le cause del potassio alto nel sangue, come fare per tenerlo sotto controllo, quali sono i sintomi legati a questo valore anormale e quale dieta favorisce il ritorno su valori normali del minerale

Potassio alto nel sangue: sintomi, cause e cosa mangiare

Avere il potassio alto nel sangue è sinonimo di un malessere. Può essere una disfunzionalità a carico dei reni, per esempio. Ma non solo. Quando il valore supera il massimo consentito, si avvertono diversi sintomi che vanno dai crampi alla debolezza muscolare, dagli sbalzi di pressione arteriosa a un generale senso di affaticamento, immotivato. Così come l’accelerazione patologica del battito cardiaco.

Tanti sintomi che possono far pensare a patologie diverse e anche più gravi, in realtà discendono da un valore sballato di potassio. Vedremo quali sono tutte le cause che possono portare a questo stato, i sintomi e soprattutto cosa bisogna mangiare per poter regolarizzare questo livello.

E’ consigliabile tenere sempre sotto controllo il valore del potassio nel nostro corpo. È necessario che sia sempre presente nella nostra dieta quotidiana, ma non che venga assunto in eccesso. Quando è alto, si parla di iperkaliemia o iperpotassemia. In particolare per le persone di una certa età, un valore in eccesso può creare diversi disturbi.

La stanchezza immotivata è uno dei tanti campanelli d'allarme

La stanchezza immotivata è uno dei tanti campanelli d’allarme

Sintomi del potassio alto

Partiamo proprio dai più anziani. Il potassio alto nel sangue crea disturbi come sbalzi di pressione arteriosa alta e le cardiopatie. La sintomatologia comprende però tanto altro. Si va dall’insorgenza di crampi alla debolezza delle fasce muscolari, che possono arrivare fino al tremore.

La pressione risulta molto instabile, con sbalzi anche di notevole entità. C’è astenia e un senso generale di affaticamento e stanchezza non motivato da uno sforzo fisico particolare. Il battito cardiaco accelera e si porta su valori superiori a quelli che sono definiti normalmente fisiologici. Attenzione perché ci può essere anche l’arresto delle pulsazioni cardiache, lo shock e la morte.

Il potassio alto nel sangue, dunque, non è affatto una patologia da sottovalutare. Bisogna intervenire al più presto con le cure migliori che, come vedremo, partono anche da una dieta alimentare particolare ma che possono comprendere anche l’assunzione di farmaci.

L'assunzione di alcuni farmaci può far aumentare il valore del potassio nel sangue

L’assunzione di alcuni farmaci può far aumentare il valore del potassio nel sangue

Le cause principali

Una disfunzione fisica che provoca un’alterata funzionalità dei reni è alla base della maggior parte delle patologie da potassio alto. Quando i reni sono malati, non adempiono totalmente e correttamente alle loro funzioni. Non effettuano il corretto filtraggio del sangue, dunque non smaltiscono in toto il potassio in eccesso. Questo si accumula e diventa dunque un grave rischio per la salute del paziente.

Oltre all’insufficienza renale, gli sbalzi nella pressione sanguigna sono concause del potassio in eccesso nel sangue. La seconda, in particolare, è sia causa sia uno dei sintomi. La disidratazione è un’altra causa di questa patologia. Così come un’assunzione troppo elevata di questo minerale durante i pasti. E ancora: le terapie che comprendono farmaci con funzione diuretica che riducono fino a impedire l’eliminazione del potassio.

Anche il morbo di Addison è causa del potassio eccessivo nel sangue. Poi c’è quel disturbo chiamato ipoaldosteronismo, una secrezione in misura minore di un ormone denominato aldosterone, prodotto dal surrene. Infine, può esserci in corso una crisi emolitica causata da una qualche malattia del sangue o da una trasfusione.

Una dieta povera di potassio è fondamentale per tenere sotto controllo questo valore

Una dieta povera di potassio è fondamentale per tenere sotto controllo questo valore

Dieta per il potassio alto: cosa mangiare

Un bravo dietologo può seguire chi è affetto da potassio alto. Per farlo scendere, è necessario consumare in misura minore i cibi e le bevande che ne contengono: verdura, frutta, cacao, caffè e tè. Bisogna evitare pure i cibi che possono diminuire l’assorbimento del potassio, dunque le albicocche, le pesche, le ciliegie, l’avocado, il kiwi, la banana, le mandorle, i pinoli, le olive, le arachidi, l’uvetta, le prugne, i datteri e tutta la frutta secca.

Pure alcune verdure vanno assolutamente evitate o consumate in misura minore: gli spinaci, la rucola, la lattuga, l’indivia, i finocchi, i cavoli, i carciofi, i pomodori maturi e le barbabietole. I legumi secchi possono essere dannosi: ceci, fagioli, piselli, fave e lenticchie. No pure al riso integrale, al lievito di birra, all’aglio e alle patate. Meglio ridurre il consumo di birra, vino, ketchup e salsa di soia.

Importante evitare l’abbinamento di due o più cibi che contengono molto potassio. Se vogliamo mangiare pasta e fagioli, non abbiniamoci il contorno o, nella peggiore delle ipotesi, non utilizziamo i pomodori. La salsa fatta con i pomodori o il sugo andranno pure limitati nei consumi.

E’ consigliabile infine un’attività fisica sana e regolare. Il potassio alto così sarà solo un ricordo. L’importante, anche quando sarà sceso, è continuare a controllare i suoi livelli.

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