Sangue nelle feci: cause, gli esami da fare e quando preoccuparsi

Il sangue nelle feci non è di per sé un fenomeno preoccupante, ma va trattato con cura ed attenzione: ecco quali sono le cause più comuni e soprattutto alcuni consigli per gestire il problema

Sangue nelle feci: cause, gli esami da fare e quando preoccuparsi

Il sangue nelle feci, molto spesso, causa in chi ne è affetto un grandissimo stato di preoccupazione. Pur non essendo una situazione piacevole (e, a volte, nemmeno risolvibile in poco tempo), partiamo subito col dire che sono rari i casi in cui si tratta di una patologia davvero grave, da necessitare quindi una vera e motivata preoccupazione.

In sostanza, la presenza di sangue nelle feci è la rappresentazione di una emorragia più o meno intensa, che può verificarsi di fatto in qualsiasi tratto del nostro apparato digerente (esofago, stomaco, intestino tenue, intestino crasso, retto, canale anale).

Sangue nelle feci: di cosa si tratta?

Potremmo dividere l’emissione di sangue in due macrocategorie: l’emissione manifesta (o macroscopica) e occulta (microscopica) che, ovviamente, stanno ad indicare il fatto che il sangue sia visibile ad occhio nudo oppure soltanto dopo delle analisi delle feci.

L'emissione occulta richiede degli esami approfonditi sulle feci (il SOF), per capirne la causa

L’emissione occulta richiede degli esami approfonditi sulle feci (il SOF), per capirne la causa

Nel primo caso, si tratta spesso di un sanguinamento intenso, acuto e facilmente riconoscibile, in quanto le feci sono di un rosso vivo, oppure marrone scuro (se non nero), o ancora per l’emissione isolata di sangue. Nel caso di emissione occulta, invece, vi è un sanguinamento lieve, a volte cronico, evidenziabile come detto solo tramite specifici esami (il SOF, Sangue Occulto nelle Feci).

In base alla sede, i sanguinamenti possono dividersi in EDS (emorragia digestiva superiore) ed EDI (emorragia digestiva inferiore). Nel primo caso, l’emorragia è al di sopra dell’ultimo tratto del duodeno, e comprende emorragie dell’esofago, dello stomaco e del duodeno; nel secondo caso, l’emorragia è al di sotto del duodeno, e comprende emorragie dell’intestino crasso, di quello tenue, del retto e del canale anale.

Nel caso di emissione manifesta, essa può presentarsi principalmente in 4 punti. Avremo la melena quando le feci sono nere, poco formate e maleodoranti: qui l’emorragia è nell’EDS (il sangue viene digerito: ecco il perché del nero). C’è poi la enterorragia, che comporta l’emissione di feci miste a sangue vivo nelle feci (spesso sul rosso scuro): in questo caso, l’emorragia è situata di solito nell’intestino.

L’ematochezia è invece una condizione che comporta l’emissione di feci rosse solo esternamente, ed è espressione di una emorragia inferiore (colon o retto). Nel caso di proctorragia, infine, vi sarà una emissione di sangue rosso vivo nelle feci, che di solito significa una emorragia all’altezza del retto o del canale anale.

sangue nelle feci

Le emorroidi sono una delle cause più frequenti di sangue nelle feci

Cause della presenza di sangue nelle feci

Nonostante la preoccupazione, come detto in apertura si tratta di un sintomo molto comune, che nella maggior parte dei casi è causato da una patologia benigna. Questo, ovviamente, non vuol dire che non dobbiate rivolgervi ad un medico, specialmente se avete più di 50 anni e presentate anche alcune condizioni come l’anemia, la perdita di peso, la stipsi o la diarrea.

Emorroidi

Tra le cause più comuni, vi sono sicuramente le emorroidi, ovvero il rigonfiamento dei vasi sanguigni dell’ano e del retto. In questo caso, non vi è dolore ma solo fastidio, e il sangue fuoriesce solo nel momento dell’evacuazione. La causa delle emorroidi, spesso, sono la diarrea e la stitichezza, oppure il sollevare spesso pesi o lo stare seduti per troppo tempo.

Ragadi anali

Altra causa di feci con sangue particolarmente diffusa è quella delle ragadi anali, ovvero dei piccoli tagli sulla mucosa anale, dovute a stitichezza o ad una eccessiva durezza delle feci, ma anche ad una possibile infiammazione o alla diarrea. Queste, a differenza delle prime, non solo portano al sangue rosso nelle feci, ma possono portare anche ad un dolore abbastanza intenso nel momento dell’evacuazione.

Polipi

polipi sono un’altra possibile causa. Si tratta di tumori benigni (ma da rimuovere), situati nella parte interna del colon, e sono asintomatici tranne nel caso in cui si trovino nella zona inferiore del colon e del retto.

Diverticolite

Il rigonfiamento dei diverticoli (la diverticolite) è anch’essa una possibilità: è il rigonfiamento delle sacche situate nell’intestino crasso e nel colon, risolvibile anche con una semplice alimentazione a base di fibre. Infine, segnaliamo anche la proctite, un’infiammazione della mucosa del retto che porta al sanguinamento dello stesso, oltre ad un dolore nella zona dell’ano, e il morbo di Crohn.

sangue nelle feci

A volte, per poter effettuare una diagnosi precisa e la terapia adatta, il medico vi prescriverà l’esame della colonscopia (sotto sedazione)

Diagnosi e cure

Ovviamente, la diagnosi più accurata non potrà che farla il vostro medico, che verificherà in prima istanza l’eventuale presenza di ragadi o di emorroidi esterne, per poi esplorare la zona dell’ano in cerca di eventuali anomalie in questo e nella zona inferiore del retto.

Potreste anche essere costretti a ricorrere alla colonscopia, un esame che prevede l’inserimento di una sonda per via rettale (sotto sedazione), o ad una sigmoidoscopia, allo scopo di valutare la presenza o meno di emorroidi interne o ragadi anali.

Come detto a più riprese, la perdita di sangue nelle feci non è di per sé un fenomeno preoccupante, soprattutto se non associato ad anemia, ma è importantissimo provvedere alle cure in relazione alla diagnosi del medico.

In una linea molto generale, di solito si ricorre ad antiacidi, antibiotici, antiparassitari, antinfiammatori, in base alla zona e al tipo di causa. In casi più complessi, potrebbe essere anche necessario il ricorso alla chirurgia. A queste terapie, di solito si associa anche la somministrazione di ferro, soprattutto con la presenza di anemia.

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