La fase 2 dell’emergenza Coronavirus è finalmente arrivata e, con essa, una maggiore possibilità di movimento e ripresa lavorativa. Usciamo da un lungo periodo di inattività fisica e assenza di relazioni, che ha comportato un notevole aumento delle ore trascorse in compagnia di tablet, pc e smartphone. A questo per molti si aggiunge lo smart working, che in alcuni casi sembra proseguirà.
Di conseguenza, in questo periodo sono comparse, o si sono accentuate, molte problematiche dolorose a collo, schiena e spalle. Tutto ciò si ripercuote sul nostro umore e si aggiunge alle preoccupazioni legate al periodo attuale. Vediamo insieme cosa possiamo fare subito per migliorare la situazione.
Per quanto concerne la postura, no all’uso di tablet e smartphone restando “accartocciati” sul divano. No all’uso di una sedia su cui stiamo seduti in cima al sedile, con solo le mani appoggiate sul tavolo ed il collo allungato verso il monitor. E’ opportuno stare seduti su una sedia rigida che non ci faccia sprofondare; sedere bene indietro con la schiena appoggiata allo schienale. I piedi devono essere poggiati a terra, la testa in linea con la schiena e le braccia appoggiate sul tavolo.
Evitare di utilizzare il pc in modo tale da dover ruotare testa e collo per guardare il monitor. Sistemare tastiera, monitor o tablet in posizione frontale rispetto a noi, all’altezza dello sguardo. In mancanza di altro, si possono usare libri o scatole di cartone/plastica per variare altezza e inclinazione.
La concentrazione ci fa spesso perdere la sensazione del tempo che passa; mantenere troppo a lungo una stessa posizione non è certo utile. Un richiamo sonoro dal cellulare (bene anche il timer della cucina) può essere utile: dopo una-due ore al pc bisogna alzarsi e muoversi un poco. Va benissimo fare stretching, ma anche camminare per casa, andare sul terrazzo o fare le scale; muovere il collo, la testa e le spalle.
Se possibile, alternare le attività, ad esempio lavoro al pc, faccende domestiche, spesa, cura di piante ed animali. Il riposo assoluto non aiuta. E’ bene continuare le proprie attività, magari facendosi aiutare in quelle più pesanti. Misure più specifiche, quali farmaci o fisioterapia, devono essere valutate e concordate con eventuali specialisti.