Alcuni uomini possono soffrire di varicocele al testicolo, ovvero della dilatazione delle vene di questo organo, in grado di interessare il principale circolo venoso del testicolo, la cosiddetta vena gonadica.
La dilatazione di questa vene arriva a determinare una mutazione nella circolazione del sangue all’interno del testicolo stesso. Dunque, potenziali danni a carico di questa parte del corpo maschile.
Certo, non è sempre facile riconoscere il varicocele. Come fare? Importante riuscire a farselo diagnosticare perché, se trascurato, il problema può peggiorare. Non sempre, comunque, è necessario procedere con l’intervento chirurgico, come andremo a scoprire più avanti, parlando della cura di questa malattia.
Varicocele: quali sono i sintomi
Nella maggior parte dei casi, il varicocele al testicolo non dà sintomi apprezzabili. La diagnosi si potrà dunque effettuare soltanto in caso di visita per un altro motivo, differente dai fastidi manifestati al testicolo. Ci sono, fortunatamente, anche altri casi in cui invece riconoscere il problema è più semplice.
Se l’uomo avverte pesantezza e dolore al testicolo, soprattutto al tatto o quando si sta in piedi per molto tempo o si è appena usciti da uno sforzo fisico forte. Anche l’infertilità è un sintomo importante e, in questo caso, si potrà scoprire questa disfunzione solo facendo esami appositi (per esempio quando la coppia sta facendo dei controlli perché vuole avere dei figli). Non sempre, però, questa patologia viene riscontrata con gli esami di questo tipo.
Quello che è certo è che questa patologia è causa di infertilità, con un tasso di presenza negli infertili che è pari al 25,4 per cento rispetto alla popolazione generale (11,4 per cento). Un altro dato inoppugnabile è che spesso la malattia colpisca il lato sinistro dello scroto. Il varicocele al testicolo destro si verifica solo nel 10 per cento dei casi circa.
Solitamente, si vede il testicolo ingrossato quando il paziente si alza, ma il gonfiore scompare quando si sdraia perché il sangue va verso il cuore a causa della mancanza della forza di gravità.
Diagnosi
Non sono sufficienti i sintomi di cui abbiamo appena parlato per diagnosticare con sicurezza il varicocele. Per poterlo individuare, generalmente, si comincia una visita che documenta clinicamente la dilatazione delle vene del testicolo. Visita che va fatta mentre si sta in piedi e sotto ponzamento.
Successivamente, il medico prescriverà un’eventuale ecografia testicolare con ecocolordoppler nei casi dubbi e in tutte le ipotesi in cui il medico lo ritenga opportuno. E’ consigliato anche un esame del liquido seminale per verificare che ci sia stata alterazione oppure no e in che grado, tenendo presente che l’alterazione del liquido seminale è presente nel 70 – 80 per cento dei casi di uomini colpiti da questo problema.
Correlazione fra varicocele e ormoni sessuali
Ci sono relazioni tra il varicocele e le cellule di Leydig, ossia quella zona del testicolo che produce gli ormoni sessuali. Una correzione della patologia, dunque, significherà sicuramente anche miglioramento degli ormoni sessuali e, in generale, della funzione sessuale. Gli studi in merito sono ancora parziali, tuttavia, e occorrerà attendere ulteriori approfondimenti per poter tracciare un quadro definitivo del fenomeno di correlazione tra questa patologia e cellule di Leydig.
Insomma, non c’è una relazione solo tra il varicocele e la produzione di spermatozoi, come abbiamo scritto in precedenza. Ma anche con gli ormoni sessuali.
Come curare il varicocele
Non è obbligatoria l’operazione chirurgica. Anzi, è più facile che non si ricorra a questa soluzione, a meno che la condizione non provochi un danno rilevante del liquido seminale.
Insomma, molto spesso, in presenza di questa patologia, ci si limita a controlli periodici per evidenziare se insorga un danno più significativo o se compaiano altri disturbi dolorosi. Quindi, se si ha un dolore testicolare, si può ricorrere all’operazione, così come in caso di alterazione del liquido seminale. Il giovane paziente può voler risolvere definitivamente la questione per evitare che subentri l’infertilità. Oppure, sempre negli adolescenti, viene consigliato il ricorso al chirurgo qualora il testicolo colpito abbia uno sviluppo alterato rispetto a quello non colpito.
Nelle coppie non fertili, dopo l’intervento chirurgico, ci sono state gravidanze in oltre il 30 per cento dei casi. Ci sono anche voci contrarie, che spiegano come il 30 per cento sia un dato trascurabile e l’intervento chirurgico in realtà non vada a migliorare la qualità del liquido seminale.