Nella vita di ciascuno è capitato, almeno una volta, di chiedersi “perché ho sempre sonno?”. Stanchezza prolungata, palpebre pesanti, improvvisi attacchi di sonno anche in momenti non proprio consoni: come per l’insonnia, anche questo disturbo del sonno può avere pesanti ripercussioni sulla propria vita professionale, sociale e familiare. Basti pensare alle gravi conseguenze che potrebbe avere un colpo di sonno improvviso mentre si è alla guida: bisogna essere informati e riuscire ad analizzare lucidamente la questione.
Solitamente i motivi per cui si ha sonno in continuazione sono da ricercarsi nella stanchezza e nelle difficoltà a prendere sonno della notte precedente. A volte però il motivo è ben diverso ed ha un nome ben preciso: ipersonnia. Per poter parlare propriamente di ipersonnie – in quanto ne esistono diverse tipologie – occorre innanzitutto escludere tutte le possibili cause esterne della sonnolenza.
Infatti, esistono numerosi motivi per cui possiamo essere colpiti da un eccesso di sonno: disturbi respiratori, disturbi del ritmo cardiaco, abuso di farmaci e sostanze stupefacenti (alcolici compresi), disturbi dell’umore. Anche un semplice motivo fisiologico, come la tipica sonnolenza dovuta alla digestione, deve essere presa in considerazione ed esclusa, per parlare di ipersonnie.
Vediamo dunque insieme quali sono i sintomi più comuni e come trattare questo disturbo.
Perché ho sempre sonno? Soffro di ipersonnia?
Una sonnolenza prolungata, soprattutto durante le ore del giorno, può non essere un semplice sintomo di stanchezza. Se abbiamo già escluso tutte le possibili cause, allora potremmo essere in presenza di un vero e proprio disturbo di ipersonnia. Per parlare di ipersonnia il disturbo deve essere cronico, ovvero la presenza deve essere reiterata per un periodo non inferiore ai tre mesi. Si calcola che circa il 5% della popolazione mondiale soffra di questo tipo di disturbo del sonno, con un picco registrato tra le persone di età compresa tra i 15 e i 25 anni.
I sintomi più comuni, oltre alla già citata sonnolenza continua, possono essere una sensazione di vertigini e nausea, una significativa diminuzione della capacità di rimanere vigili e di prestare attenzione, una continua sensazione di spossatezza e una sensazione di bruciore e pesantezza degli occhi. Se si è in presenza di questi sintomi, è bene rivolgersi al proprio medico di base e presentargli questa analisi della sintomatologia, in modo da poter ricevere una corretta diagnosi.
Le ipersonnie sono principalmente di due tipi: primarie e secondarie. Le ipersonnie primarie a loro volta si dividono in tre tipologie:
- Narcolessie: malattie neuropsichiatriche caratterizzate dalla necessità di sonno ogni due ore, mancanza assoluta di energie e sbalzi di umore.
- Ipersonnia idiopatica: disturbo caratterizzato dalla presenza di un sonno notturno di buona qualità (come numero di ore di sonno e qualità dello stesso) e nonostante ciò una continua sonnolenza diurna.
- Ipersonnia-bulimia, anche conosciuta come Sindrome di Kleine-Levin: patologia abbastanza rara caratterizzata da un periodo di aumento smodato dell’appetito seguito da periodi di totale impossibilità a prendere sonno. Più comune nei giovani, tende ad attenuarsi con il passare dell’età.
In base alla tipologia di ipersonnia è possibile individuare il trattamento specifico da seguire, anche se tutte prevedono un trattamento farmacologico. Nel caso dei vari tipi di narcolessia, però, non è presente allo stato attuale un trattamento adeguato che consenta di eliminare il disturbo.
Esistono però dei farmaci e degli accorgimenti che possono aiutare a tenere i sintomi sotto controllo: per prima cosa è importante ricordare che fare dei piccoli riposini della durata di 15-20 minuti ogni due ore aiuta a prevenire l’instaurarsi della cronicità del disturbo.
Inoltre agenti stimolanti come tè, caffè e addirittura coca-cola, possono aiutare a non essere soggetti ai continui attacchi di sonno. Infine è opportuno ricordare che prima di svolgere attività potenzialmente pericolose per sé e per coloro che ci circondano (come il già citato caso della guida in auto), sarebbe opportuno fare un pisolino di qualche minuto.