Papillon uomo ed eleganza: un connubio che non passa mai di moda. Il papillon (noto anche con il nome di “nodo a farfalla” o “cravatta a farfalla”) è infatti noto per essere un accessorio spesso irrinunciabile per gli amanti del frac e dello smoking, da sfoggiare rigorosamente nel corso delle serate di gran gala. Eppure non tutti sanno che quel grazioso farfallino ha origini insospettabili, che ben poco si rifanno a concetti come il lusso e l’opulenza.
Le prime tracce della nascita del papillon ci portano infatti ai sanguinosi campi di battaglia del XVII secolo: infuriava la celebre Guerra dei Trent’anni, ed i mercenari croati-al soldo dell’Impero asburgico-misero a ferro e fuoco l’Europa protestante, indossando nientemeno che quel fiocco che sarebbe poi divenuto il primevo antesignano dell’odierna cravatta. Talvolta arrangiato proprio a papillon.
I nobili francesi, i quali sebbene s’opponessero agli efferati prezzolati balcanici, tenevano sempre un irrinunciabile occhio puntato sul buongusto e sulle tendenze avanguardiste in fatto di moda, non persero occasione di notare quanto quei nastri (utilizzati dai suddetti mercenari a fini rigorosamente pratici, ovverosia per allacciare le camicie al collo, essendo queste ultime sprovviste di bottoni) fossero terribilmente eleganti, al di là del contesto truculento. Ed al termine del conflitto, memori delle qualità estetiche di quell’accessorio, ne proposero l’utilizzo in occasione degli eventi più sfarzosi; decontestualizzandolo così dall’ambiente bellico, e lanciando ufficialmente la moda della cravatta propriamente detta. Compresa la sua versione che tratteremo ora: il papillon.
Papillon uomo: quando usarlo?
Nonostante le sue origini battezzate nel sangue, al giorno d’oggi questo capo d’abbigliamento viene normalmente destinato alle occasioni più formali e galanti, specialmente nel caso di particolari eventi serali. Molti si chiedono come indossare un papillon, ed il segreto ridurre al minimo al margine d’errore è semplicemente affidarsi alla tradizione.
E’ buona usanza ad esempio accompagnare uno smoking con un papillon per uomo nero (generalmente confezionato in raso o in seta), mentre il frac richiede l’utilizzo di quest’accessorio in bianco (a sua volta nelle versioni in piqué o in pelle d’uovo): di regola infatti, negli inviti che vengono consegnati per l’organizzazione tali eventi, viene specificato (seguendo la dicitura imposta dal protocollo): “cravatta nera” se si richiede di presenziare in smoking, “cravatta bianca” se si vuole invece esplicitare l’invito a presentarsi in frac.
Ad ogni modo, questi due abiti non sono i soli a potersi accompagnare ad un papillon (che nel corso della storia è stato vestito non solo da crudeli mercenari, bensì anche da figure iconiche di ideali riformisti, come anarchici e rivoluzionari d’ogni risma): anche cardigan e gilet possono sposarsi bene con questo tipo di nodo, a patto però che non vengano utilizzati per sostituire la giacca. Quest’ultima rappresenterebbe infatti, almeno secondo quanto suggerisce l’etichetta, la conditio sine qua non è possibile dare libero sfoggio del proprio papillon.
Negli ultimi tempi tuttavia si sta affermando la moda del papillon come accessorio “più leggero”, in alcune occasioni quasi goliardico, specialmente tra i più giovani (con una preferenza in questo caso per i papillon preconfezionati). Non è infatti raro notare papillon con pattern fantasia venire abbinati a camicie (spesso altrettanto improbabili nelle scelte cromatiche) o a cardigan in lana sprovvisti di giacca. Una bestemmia per i puristi; eppure si tratta di una situazione paradossalmente in linea con la sua particolarissima genesi.
Che vi sia da dunque radere al suolo intere città per tentare di sottomettere i protestanti, da cospirare per soverchiare le istituzioni o semplicemente da provocare la moda con spensierate manifestazioni d’eccentrismo, rimane il fatto che dai suoi albori fino ad oggi, il papillon è rimasto un accessorio legato alle rivoluzioni per vocazione.
Papillon uomo: come annodarlo?
I papillon per uomo da annodare sono un must per chiunque tenga anche solo un minimo alla tradizione di questo peculiare accessorio: che siate avanguardisti amanti del bizzarro, o vi riteniate impeccabili signori, in ambedue i casi non potrete ignorare che il papillon sia nato come nodo per cravatte. Proprio per questa ragione i nodi a farfalla preconfezionati rischiano di risultare di cattivo gusto (anche se c’è chi sfrutta questa loro caratteristica negativa proprio per ottenere un look volutamente kitsch).
Nulla vi vieta dunque di esibire papillon per uomo particolari (ve ne sono alcuni che arrivano a misurare anche 7-8 cm), a tinte fantasia e caratterizzati da motivi inusuali; ma la cosa migliore rimane sempre partire da una cravatta per la loro costruzione. Come fare dunque per trasformarla in un perfetto papillon? Andiamo subito a scoprirlo.
Per prima cosa, se indossate una camicia sollevate il colletto, magari aiutandovi con uno specchio posizionato frontalmente rispetto a voi in modo da poter misurare meglio i movimenti. Posizionate la cravatta attorno al collo, facendo sì che un’estremità sia più lunga di circa 4-5 cm rispetto all’altra (tenendo presente che il lavoro maggiore spetterà alla mano che si trova dalla parte più corta), e passate l’estremità più lunga sopra quella più corta, incrociandole. Quindi infilate l’estremità lunga all’interno del giro attorno al collo, passandolo dietro e poi ancora sopra, e regolate la cravatta tirando leggermente per stringerla a dovere (tenendo sempre conto che dovrete anche respirare).
Abbandonate l’estremità lunga (potrete passarla temporaneamente dietro una spalla) e piegate quella corta creando una curva nel ripiegarla su sé stessa; alzatela di 90 gradi, posizionandola parallelamente rispetto al terreno, e raccogliete nuovamente l’estremità lunga infilandola nella zona centrale del papillon, dietro l’anello creato in precedenza. Stringete il nodo tirando entrambi gli anelli, regolandoli in modo tale che siano della stessa lunghezza, et voilà: avrete creato il vostro papillon.