Emozioni post parto: cosa prova un padre

Le emozioni post parto della figura paterna sono state troppo spesso messe da parte a beneficio di quelle della figura materna. Ma sono altrettanto fondamentali per l'equilibrio della coppia e per la felicità del bambino

Emozioni post parto: cosa prova un padre

Le emozioni post parto sono state analizzate sotto numerosi aspetti, molti dei quali però riguardanti la madre. Si parla di ‘istinto materno’, di naturale predisposizione alla maternità da parte della donna, ma difficilmente si sono aperte discussioni (anche e soprattutto da un punto di vista scientifico) riguardanti le emozioni post parto di un padre, quasi come se fosse un ruolo scontato, lasciando in questo meraviglioso momento per una coppia la paternità a fare da semplice sfondo.

Il ruolo del padre, infatti, sia dalla gente che dall’ordinamento legislativo, viene visto come prettamente economico-disciplinare. Per essere un buon padre (il pater familias di cui tanto si è scritto), bisogna dare ai propri figli un sostentamento economico e una educazione basata sull’esempio da seguire, come se il padre fosse un semplice ruolo e non egli stesso un essere umano che vive la paternità con i dubbi e le incertezze derivanti dalla volontà di essere un buon genitore per il proprio figlio o la propria figlia.

Anche la legislazione italiana (ma non solo) dà una forte predominanza all’importanza del ruolo della madre, vista come imprescindibile nella crescita di un bambino, piuttosto che a quello del padre. Le ragioni sono culturali e storiche (che, in questo discorso, assumono quasi lo stesso significato), ma è ovvio che il padre, soprattutto nei momenti successivi al parto, viva un’emozione indescrivibile quanto quella della madre.

Eppure, la biologia fuorvia da questa che potrebbe apparire un’ovvia verità: è la madre a custodire il feto, è la madre a partorire. Per cui, la figura del padre sembra quasi auspicabile, più che indispensabile.

Emozioni post parto: cosa prova un padre

Diventare papà: le emozioni post parto di un uomo

Sia che la scelta sia consapevole, sia che sia inaspettata, la gravidanza della propria compagna cambia il modo di vivere dell’uomo che le sta affianco. Le emozioni post parto di un uomo sono ovviamente diverse, rispetto a quelle della donna: vi è, forse, un maggiore senso di responsabilità pratica e concreta, nel senso che diviene spontaneo per l’uomo pensare a come assicurare un futuro felice al nascituro. Beninteso, ogni uomo prende la gravidanza della propria donna in maniera diversa, ma alcune emozioni sembrano essere comuni ad ogni padre.

E, ovviamente, alcune emozioni sono condivise anche tra madre e padre, anche quelle negative. Alcuni studi recenti, infatti, hanno messo in evidenza come anche il padre soffra di depressione post-partum: sembra che addirittura il 10% dei neo-papà ne sia affetto. I motivi? Ancora sconosciuti, visti i pochi studi a riguardo. Ma la direzione sembra questa: i padri soffrirebbero a causa della relazione simbiotica che si instaura tra madre e figlio; in qualsiasi modo la si guardi, infatti, il papà diviene geloso della madre, del figlio e del rapporto impareggiabile tra loro due. Una sorta di paura di essere escluso, quindi: il principio di quella che diventerà la cosiddetta sindrome di Calimero.

I processi fondamentali che si sviluppano tra madre e figlio, infatti, sono un attaccamento da parte del piccolo e un innato senso di accudimento da parte della madre. Sentimenti talmente forti da creare una sorta di vitale reciprocità, che lega madre e figlio in maniera indissolubile, specialmente nei primi mesi di vita. E’ la madre che, sulla base di una forte sintonizzazione emotiva, riesce a comprendere quali bisogni ha il proprio pargolo e quando e come soddisfarli. E’ proprio qui che potrebbe nascere un sentimento di esclusione nel padre, che quasi si sente di troppo tra i due.

Emozioni post parto: cosa prova un padre

Cosa fare allora? Qui nasce la prima vera cooperazione tra i due membri della coppia: la madre deve far spazio al padre, dargli fiducia facendogli capire che sì, anche lui è in grado di prendersi premurosamente cura del proprio figlio; il padre deve ritagliarsi il proprio spazio in maniera armoniosa, senza rompere gli equilibri creati tra madre e figlio. Deve essere, in sostanza, un’aggiunta, e non una spartizione di cura e attenzione nei confronti del figlio.

Sempre secondo ricerche piuttosto recenti, infatti, sembra che il contatto fisico tra padre e figlio sia fondamentale per entrambi: rispetto al passato, sembra superata la figura del padre austero e distaccato e della madre amorevole e premurosa. Ora, questi ruoli si mischiano in un’immensa esplosione d’amore per il proprio figlio. Sta al padre e alla disponibilità della madre far sì che questa accresciuta consapevolezza del bisogno di affettività da parte del padre venga messa in pratica e non repressa.

Secondo gli psicologi, infatti, è proprio questo il modo per essere un buon padre e viversi le emozioni post parto in maniera sana e costruttiva: a beneficiarne, ovviamente, sarà sia l’armonia della coppia (che supera il più complesso degli ostacoli: diventare genitori e farlo nella maniera corretta) sia la felicità del bambino, che avrà due figure genitoriali perfettamente consapevoli del ruolo che gli spetta.

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