Ogni giorno il settore della telefonia sforna nuovi device e la concorrenza, ormai, si è fatta serratissima. Assieme ai grandi marchi, sempre più alle prese con l’innovazione all’ultimo grido, anche le piccole società di tecnologia, specie cinesi, sembrano intenzionate a dire la loro con progetti telefonici sempre più convincenti e dal buon rapporto tra qualità e prezzo.
A volte, il tentativo di distinguersi va, forse, un po’ oltre l’immaginazione: è il caso della Vaporcade, piccola startup, che ha varato una serie di smartphone con i quali è possibile fumare!
Tra gli smartphone messi in commercio dalla Vaporcade e solo di recente abilitati dal FCC, l’ente statunitense che valida la commercializzazione dei dispositivi deputati alla comunicazione, troviamo Jupiter ed Europe (https://goo.gl/pq2khe).
Jupiter è uno smartphone con display da 5.3 pollici e ghiera a LED interattiva: l’illuminazione di quest’ultima può essere usata sia per comunicarci le notifiche, un po’ come l’area laterale dei Galaxy Edge, sia per comunicarci lo stato di ricarica degli atomizzatori di questi telefoni “calumet”. Lo Jupiter è dotato di una batteria duplice ed è implementato da Android, tuttavia, alla versione 4.4: viene commercializzato, attualmente, nella versione con supporto al 4G LTE (499 dollari) e nella versione con semplice supporto al 3G (più economica, a 299 dollari).
Europe è una recente aggiunta, al listino, della Vaporcade e si distingue, sostanzialmente, per un formato più compatto, quasi come fosse una confezione di vecchi e tradizionali fiammiferi. Per il resto, sia nel caso dello Jupiter che in quello dello Europe, i dettagli tecnici sul sito della casa madre sono davvero molto pochi: d’altronde, per ora, i device sono ancora in pre-ordine.
Cos’hanno di speciale questi telefoni per proporsi come dei device che salveranno letteralmente “milioni di vite”? Semplice: sia Jupiter che Europe sono dotati di un plug-in di 3 centimetri che comprende un atomizzatore, tipico delle sigarette elettroniche, ed un normale bocchino. Nel serbatoio-atomizzatore, possono essere iniettati i liquidi o gli aromi tradizionali di una e-cig, ma anche medicinali e preparati nutraceutici (complessi di vitamine, fermenti, etc).
Quando si usa il telefono per fumare, si innesta il plug-in e si controlla la vaporizzazione tramite un’app installata sul telefono: quando, invece, lo si usa solo come telefono, è possibile staccare il plug-in, riporto assieme ai liquidi in un Vaporcade Shuttle, e richiudere il telefono con una sorta di “coperchio-cover”.
Il progetto in questione, sembra – effettivamente – molto “fumoso” per la penuria di reali dettagli tecnici. Tuttavia, secondo Digital Trends, pare che vi abbiano partecipato nomi grossi dell’innovazione come Herbert A. Gilbert, che brevettò, nel 65, il primo dispositivo per il fumo elettronico, e Seamus Blackley (co-fondatore di Vaporcade) che avrebbe partecipato allo sviluppo di videogiochi per la Microsoft Xbox.