Essere genitori è una delle emozioni più belle che un uomo ed una donna possano provare. Si tratta di un sentimento profondo, forte, unico, qualcosa che nessuno è mai riuscito ad insegnare ad un altro: si è genitori nel momento in cui si ha un figlio da amare. Ed allora perché alcuni uomini pensano di non essere all’altezza di questo compito? Perché alcuni uomini, soprattutto quando iniziano una storia con una donna che ha dei figli, si chiedono come essere un buon padre per loro?
Beh partiamo dal presupposto che chi si pone questa domanda è senza alcun dubbio un buon padre, uno di quelli che cerca in ogni modo di rendere felice il proprio figlio, uno di quelli che protegge il proprio bambino senza mai oscurarlo con la propria ombra, uno di quelli che non vuole mai sbagliare ma fare sempre la cosa giusta.
E’ anche vero, però, che avere a che fare con una figlia che non è “biologicamente” nostra è un po’ più difficile: non si tratta di questioni di sangue, solo di abitudini diverse. L’uomo che si trova a dover fare da padre ad una figlia della propria compagna, svolge un ruolo ancora più importante perché “deve fare da padre senza sostituire il padre”.
Vediamo, dunque, insieme quali sono i consigli per essere un genitore perfetto per i figli della tua compagna, soprattutto nel caso in cui abbia una sola figlia che, in genere, è sempre la più legata all’uomo che l’ha concepita.
Consigli per essere un buon padre per la figliastra
Patrigno, figliastra, padre, figlia: l’essere umano si ostina a voler etichettare tutto, come se fossimo in uno scaffale di un supermercato in cui ci troviamo a scegliere fra un figlio biologico, un figlio adottivo, un figlio della compagna.
L’errore, che poi è alla base dell’insicurezza di un genitore, sta proprio in queste definizioni: un figlio non è qualcuno che ha parte del nostro DNA, un figlio è semplicemente un bambino da crescere ed amare. Ed allo stesso modo, il padre non è colui che genera ma quella delicata figura che ama e protegge il bambino che il destino gli fa incontrare lungo il suo cammino.
Chiarite le definizioni di padre e figlio, tutto diventa più semplice. Per essere un buon padre per la figlia della tua compagna, devi soltanto essere te stesso e fare il papà in modo spontaneo. Ne più, ne meno.
A volte, infatti, le eccessive attenzioni finiscono per generare l’effetto opposto: fanno sentire diversi, fanno capire al “figlio” che quelle coccole servono solo a comprarsi la loro fiducia, quella stessa fiducia che hanno già perso una volta con la separazione dei propri genitori o, peggio ancora, con la morte del padre.
Come crescere la figlia della tua compagna
Esattamente come cresceresti una bambina che hai concepito. Come prima detto, superate le definizioni di figlia e figliastra, davanti a te ci sarà solo una bambina che avrà bisogno di una figura paterna che le dia dei consigli, che la faccia stare bene e…che faccia stare bene sua madre.
E’ molto importante questo: una figlia che ha visto spesso piangere la mamma per colpa del padre, tende a vedere in tutti gli uomini delle persone di cui non fidarsi, persone che fanno del male. Per conquistarla subito, devi essere capace di riportare l’allegria in casa.
Se la separazione non è stata dolorosa, e la figlia dunque ha ancora ottimi rapporti con il padre, non devi temere nulla: in questo caso devi solo stare attento a non voler sostituire l’uomo che l’ha cresciuta nei primi anni della sua vita, ma potrai affiancarti in questo cammino e lei, vedrai, te ne sarà grata per sempre.
Riuscirà mai ad amarti come un “vero padre”?
Si, ti vedrà come un padre se accetterai questo compito senza se e senza ma. Ti vorrà bene come un padre vero se nella vita di tutti giorni ti comporterai come tale. Sognerà di diventare tua figlia, chiedendoti di adottarla, se farai semplicemente quello che ogni uomo dovrebbe fare nella propria vita: essere un papà normale.
Perché è proprio nella normalità che si nasconde il genitore migliore, è proprio nella semplicità dei gesti che si cela l’ottimo padre che tutti vorrebbero essere…e se vogliono esserlo, in fondo, vuol dire che lo sono già.
Non serve, dunque, un legame di sangue per poter amare un figlio, ne per considerare un padre una vera figura paterna, perché solo l’amore, quello vero, quello forte, quello che cresce giorno dopo giorno, può davvero farci diventare padri e figli.