Avete un doloretto al fianco sinistro che spesso tende a diventare sempre più forte? Potrebbe essere dolore alla milza, in particolare se lo provate tra la parte posteriore dello stomaco e quella anteriore del rene sinistro. A tanti sarà capitato di provare questo fastidio dopo uno sforzo fisico particolarmente pesante. Un male passeggero, che passa pochi minuti dopo. Se siete allenati, naturalmente, non farete i conti con quanto detto sopra. Se non lo siete, sarà sufficiente riposarsi un po’ e continuare ad allenarsi. Man mano che entrerete in forma, questo inconveniente sarà solo un lontano ricordo.
Diverso è il caso del dolore alla milza senza sforzo: può esserci un’infiammazione oppure avete preso un colpo. Ma ci sono tante altre cause che potrebbero aver determinato questo dolore al fianco sinistro, dunque sarà il medico a dirvi cosa fare. Non sono rari i casi in cui verrà riscontrato con gli esami che la milza si è gonfiata o che soffrite di anemia. Attenzione anche alla mononucleosi, solitamente accompagnata anche da altri sintomi. Arriviamo anche a cause più gravi, come un tumore alla milza stessa. E, in questo ultimo caso, sarà necessaria una biopsia.
Le cause più comuni di dolore alla milza
Analizziamo nel dettaglio le cause di questo fastidio. L’anemia, come sappiamo, è una patologia che fa sì che i globuli rossi abbiano vita più breve rispetto a quelli di chi è sano. Ma se c’è una malattia a carico del fegato? Sì, può essere la cirrosi: anche questa porta ad avere male alla milza. Esiste poi l’endocardite infettiva, due forme di epatite (B e C), la mononucleosi (con febbre, dolori articolari, mal di testa e ghiandole linfatiche gonfie), la sclerodermia e la toxoplasmosi.
L’endocardite infettiva viene quando la parete interna al cuore e le valvole cardiache si infiammano a causa di un’infezione. Questa malattia può essere il frutto di altre patologie a carico del nostro organo più importante, ma anche conseguenza di operazioni invasive chirurgiche, mediche o odontoiatriche.
La sclerodermia rende la pelle più spessa del normale. Spesso coinvolge pure organi interni come i polmoni, il cuore e l’apparato intestinale. Le cause non si conoscono a oggi, si pensa che possano influire le esposizioni a materiali tossici. Per quanto riguarda la toxoplasmosi, infine, sono in particolare i gatti a poterla trasmettere a quelli che vengono definiti ospiti intermedi (c’è anche l’uomo, tra questi). L’uomo può contagiarsi mangiando carne cruda o comunque poco cotta.
Dolore alla milza: quando preoccuparsi
Come abbiamo visto, il dolore alla milza può anche essere sinonimo di tumore all’organo. Diciamo però che il cancro alla milza è abbastanza raro, ma può essere maligno oltre che benigno. Il più comunque tra quelli benigni è l’emangioma splenico. Se si tratta, invece, di linfomi, parliamo di tumori primari e maligni. Quelli secondari sono meno rari dei primari e nascono da carcinoma a carico di polmone, mammelle, prostata, fegato, stomaco o intestino, o da melanoma.
Se però la milza viene colpita da splenomegalia, è comunque il caso di preoccuparsi. Nei casi più gravi, infatti, c’è il rischio di rottura della milza. Chi soffre di malattie che possono poi sfociare in splenomegalia viene richiesto di non praticare attività sportive o comunque attività in cui è facile prendere colpi.
In caso di forti traumi, è possibile che la milza si debba asportare. A differenza di altri organi interni, infatti, non è indispensabile per continuare a vivere. L’intervento che porta alla sua asportazione si chiama splenectomia.
Come prevenire il dolore alla milza quando si corre
Chiudiamo con alcuni consigli per prevenire il problema quando si fa attività intensa. Naturalmente, soprattutto se poco allenati, è meglio non cercare di spingersi oltre le proprie possibilità. Prima di iniziare un allenamento, è consigliabile fare stretching, riscaldarsi ed eseguire anche esercizi di respirazione.
Se nonostante tutte queste precauzioni, dopo un po’ che si è iniziato a correre o a fare uno sforzo fisico pesante, si avverte dolore alla milza, bisogna rallentare o proprio riposarsi un po’. Si può riprendere quando il male è diminuito o scomparso. Sappiate che aumentare il grado degli allenamenti in modo graduale servirà a non avvertire il dolore. Oppure, ne sentirete poco all’inizio, fino a scomparire poco alla volta.
Abbiamo speso due parole in più sul dolore da sforzo fisico perché è sicuramente quello più comune nell’essere umano, uomo o donna che sia.