Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una importante riscoperta dei grandi benefici dell’attività fisica regolare, ma il quadro che sta portando milioni di persone in tutto il mondo ad interessarsi nuovamente della propria forma fisica non è esattamente dei più confortanti. Se ci si fa caso infatti, questa sorta di silver age del fitness sta avvenendo in concomitanza con altri interessi salutistici improvvisamente accesisi nella coscienza globale, come ad esempio quello in relazione agli alimenti che abbassano la pressione sanguigna.
Benché di primo acchito le due cose potrebbero sembrare scollegate se non ci si fa troppo caso, in realtà basta utilizzare un minimo di logica per capire che fa tutto parte di un più ampio contesto nel quale gli esseri umani stanno tornando a rivendicare un’esigenza atavica, ancestrale, innata: il diritto stare bene. Si tratta di un concetto che negli ultimi due secoli è stato spesso sacrificato in virtù delle meraviglie e dei miti della modernità, ma senza il quale la nostra vita risulta inevitabilmente menomata.
Alimenti che abbassano la pressione: perché consumarli?
Una delle più grandi massime dell’illustre epoca romana è, grottescamente e paradossalmente, al contempo una delle più conosciute ed una tra le meno seguite: mens sana in corpore sano. Il concetto alla base di questa locuzione è elementare: se la mente sta male, il corpo si ammala di conseguenza; se il corpo sta male, la mente lo segue nel suo declino. Non è un caso se negli scorsi decenni in medicina e nell’ambito della cura della salute è stato largamente rispolverato un aggettivo particolare per indicare il benessere propriamente detto: psicofisico. Vale a dire tanto della psiche, quanto del corpo.
Il dualismo tra corpo e mente è una delle questioni classiche attorno alle quali ruotano moltissime discipline e scuole di pensiero (in particolar modo teologiche e filosofiche) ma volendo lasciar perdere per un attimo qualsivoglia considerazione si basti su presupposti illogici ed arbitrari, come nel caso di dottrine religiose e teorie pseudoscientifiche, ciò che sappiamo con cognizione di causa e che possiamo dare per assodato è che per stare davvero bene, è necessario che il nostro corpo e la nostra mente siano in salute ed in piena sintonia.
Pressione alta: i pericoli dell’ipertensione
Per quale ragione affrontare un preambolo del genere dovendo parlare di alimenti che abbassano la pressione? La risposta è una sola, ma basta e avanza: ipertensione. Probabilmente saprete già di cosa si tratti, ma forse non avete l’effettiva cognizione di quanto l’ipertensione – vale a dire l’eccessiva pressione sanguigna – possa essere una condizione semplicemente devastante. Per farsene un’idea, basti considerare il fatto che in ambito medico l’ipertensione è stata ribattezzata senza mezzi termini “il killer silenzioso“.
L’ipertensione è oggi considerata una delle patologie del benessere più diffuse al mondo, tant’è che le stime dell’Organizzazione Mondiale della Salute sono drammatiche sotto questo aspetto: si ritiene infatti che nei Paesi industrializzati l’ipertensione interessi ad oggi circa il 20% della popolazione. Ciò significa che tra i Paesi più sviluppati una persona su cinque soffre di questa condizione. Ma quali sono le implicazioni gravi della pressione alta e quando si può parlare di ipertensione conclamata?
L’ipertensione propriamente detta (di tipo 2) si verifica quando la pressione sistolica eguaglia o supera il valore di 140mmHg in maniera costante (molte attività fisiche o stati emotivi alterati possono facilmente far salire la pressione in soggetti non ipertesi: per questo l’aggettivo “costante” è fondamentale nel discernere tra la pressione alta situazionale e quella patologica). Tra i sintomi tipici dell’ipertensione vi sono forti emicranie, epistassi (sangue dal naso), nausea, vertigini, dispnea, sudorazione fredda e problemi relativi alla vista.
L’ipertensione ha come conseguenze gravi l’affaticamento cardiaco (che può portare ad eventi gravi come l’infarto e l’insufficienza cardiaca), i danni agli occhi causati dalla lesione dei capillari oculari, l’aumento significativo delle possibilità di trombosi ed ictus (incrementa le possibilità di sviluppare l’aterosclerosi) ed è uno dei marker della cosiddetta “sindrome metabolica“. Sarà chiaro a questo punto per quale ragione sia fondamentale per la salute tenere la pressione sanguigna sotto controllo.
Quali sono gli alimenti che abbassano la pressione
Ora che abbiamo visto per quale ragione la pressione alta costante sia così pericolosa, andiamo a vedere quali sono i cibi che abbassano la pressione per mitigare o risolvere il problema e quali sono le abitudini alimentari da tenere in considerazione. Per diminuire la pressione sanguigna è necessario seguire una dieta sana, che possa portare il nostro organismo a stabilizzare la propria condizione favorendo in tal modo l’omeostasi fisiologica.
La prima cosa da fare è dunque quella di moderare l’utilizzo quotidiano di sale (non più di 6 grammi al giorno) seguendo una dieta iposodica. Anche il consumo di frutta e verdura fresca è caldamente consigliato (sono invece da evitare prodotti in salamoia o precotti, i quali contengono glutammato di sodio). Anche evitare grassi saturi animali e vegetali è una buona raccomandazione, così come evitare prodotti contenenti alti valori di colesterolo e grassi idrogenati.
Recenti ricerche hanno evidenziato il ruolo positivo svolto dalla dieta DASH nel trattamento dell’ipertensione. La dieta DASH prevede il consumo di alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi omega 3, i quali svolgono un ruolo fondamentale per il ritorno alla normalità in caso di ipertensione. Gli omega 3 infatti non solo possiedono qualità antipertensive, bensì anche antiaritmiche (stabilizzano il miocardio e riducono le possibilità di infarto) e antitrombotiche (contrastano l’aggregazione piastrinica).
In ultima, si consiglia l’assunzione di uno o due bicchieri di vini a pasto in virtù delle qualità di vasodilatatore e disidratatore dell’alcool (benché l’abuso di sostanze alcoliche sia totalmente sconsigliabile, in quanto l’eccesso di alcool stesso è uno dei fattori comuni alla base dello sviluppo della sindrome metabolica così come l’ipertensione).