Quando si parla di verruche piane ci si riferisce a delle lesioni benigne della pelle molto più frequenti di quanto si possa pensare. Si tratta di formazioni legate all’infezione causata dal papilloma virus e si manifestano attraverso lesioni lenticolari di piccole dimensioni (pochi mm di diametro) o come lesioni papulari lisce.
Le verruche piane si sviluppano in numero elevato ed una vicina all’altra, il loro colore tende generalmente al bruno-giallastro. Le aree maggiormente interessate dalla loro comparsa sono le mani (in particolare le dita), il viso ed il dorso.
Vediamo, dunque, insieme quali sono le cause principali di una verruca piana, quando possono diventare un problema da non sottovalutare, le eventuali cure e terapie farmacologiche e dermatologiche per risolvere il problema.
Cause principali delle verruche piane
Abbiamo già accennato che la causa principale delle verruche è il Papilloma Virus Umano o HPV che può generare, a seconda dell’area in cui si sviluppano, le seguenti manifestazioni:
- verruche piane;
- Verruche volgari;
- verruche plantari;
- verruche genitali (da non confondere con le papule peniene).
In questa sede ci limiteremo all’analisi delle verruche piane, note anche come verruche giovanili (in quanto più frequenti nei bambini e negli adolescenti) e che risultano le più piccole e lisce dell’intera categoria. In particolare queste lesioni sono causate dai ceppi virali 3, 10, 28 e 49 che provocano una proliferazione delle cellule epidermiche che degenerano nelle suddette formazioni lenticolari o papulari.
Cause di contagio
La verruca piana è molto contagiosa sebbene molti sottovalutino questo problema ed inoltre può diffondersi rapidamente anche ad altre zone del corpo comprese braccia e gambe.
Il contagio può avvenire per contatto con superfici contaminate di luoghi pubblici e ambienti caldi e umidi come le docce di palestre e piscine o per contatto diretto con persone che ne soffrono (potrebbe essere sufficiente toccare una verruca). Infine, non bisogna sottovalutare il contagio per auto-inoculazione.
Quando l’organismo entra in contatto con il virus, questo va incontro ad un periodo di incubazione che può arrivare fino ad 8 mesi, in seguito al quale si manifestano le lesioni cutanee tipiche di questa patologia.
Ovviamente il rischio di contagio va messo in relazione al proprio sistema immunitario: non tutti hanno dunque la stessa probabilità di contrarre il virus se esposto alle medesime condizioni esterne: stress, squilibri ormonali, problemi psicologici, lesioni pregresse presenti sulla pelle (ferite, graffi, abrasioni) possono ovviamente favorire il contagio.
Verruche piane: come curarle
Difficilmente si procede per l’asportazione delle verruche, tranne che non siano fonte di dolore e fastidio. In tutti gli altri casi si opta per una terapia a base di farmaci o tecniche dermatologiche come l’elettrocoagulazione o la diatermocoagulazione che mira, attraverso una scossa elettrica controllata, a bruciare la lesione.
Non meno importanti ed efficaci sono la crioterapia, che prevede l’impiego di azoto liquido per “congelare” la verruca, ed infine la terapia laser alla quale si ricorre in casi estremi e per verruche piane particolarmente estese (in associazione alla prescrizione di farmaci immunomodulatori).
Il trattamento farmacologico, invece, mira all’attivazione della risposta immunitaria nei confronti del Papilloma virus umano grazie all’uso di agenti irritanti o cheratinolitici. Vengono in genere prescritti dei preparati specifici che devono essere associati comunque ad un percorso ablativo fra quelli prima illustrati.
Verruche piane: rimedi naturali
E’ molto importante non grattarsi per evitare la diffusione del virus e la comparsa di altre verruche sul corpo. Nei casi più semplici, l’aglio può avere degli effetti importanti nel processo di guarigione: basta schiacciarlo e spalmarlo sulla lesione.
Anche la corteccia di betulla può costituire un valido aiuto: basta preparare un infuso e detergere le verruche piane con delle garze sterili. Il succo di limone e l’aloe vera trovano una loro applicazione anche in questo caso così come il fieno greco: basta lasciare i semi di quest’ultimo in una tazza d’acqua e utilizzare l’unguento ottenuto per detergere le ferite.