Sapere di cosa parlare con una ragazza al primo appuntamento è una questione di importanza cruciale per non rischiare di fallire sin da subito, senza nemmeno aver avuto la possibilità di farsi conoscere.
Tra chi si prepara gli argomenti ad hoc, cercando di prevedere ogni possibile declinazione della conversazione (arrivando talvolta addirittura a studiare a tavolino un’infinità di variabili, colto dal terrore di potersi trovare spiazzato), e chi invece decide di lasciare tutto alla spontaneità più genuina, seguendo il famoso precetto “You only leave once” (letteralmente: “Si vive una volta sola”, che potremmo intendere come un: “Mi butto, e come va, va”), sono in molti gli uomini che si fanno prendere dall’ansia da prestazione che accompagna la vigilia dell’agognatissimo-quanto famigerato-“primo appuntamento”.
Come fare allora per minimizzare le possibilità di fallimento? Ovviamente non esiste un codice di regole specifico che possa essere universalmente applicabile a qualsivoglia occasione, poiché è necessario innanzitutto contestualizzare la situazione, prima di potersi profondere in idee e suggerimenti quanto più precisi possibile.
Esistono tuttavia delle “buone norme” per così dire, che potranno aiutarvi a capire come muovervi una volta “entrati in zona X”. Ovverosia quando sarete finalmente faccia a faccia, i vostri occhi s’incontreranno; e voi dovrete sapere cosa dire. Da allora, e per tutto il resto della serata (sperando che duri abbastanza a lungo, s’intende).
Di cosa parlare con una ragazza: gli argomenti più interessanti
Ci siamo: è giunto il momento dell’incontro. Voi la volete e probabilmente, se lei sarà arrivata fino al punto di concedervi un’uscita, la cosa sarà reciproca. Ma come riuscire a tradurre questo questo potenziale d’attrazione in un evento concreto? Ovviamente, le parole faranno la differenza: la comunicazione in questi casi è (quasi) tutto. Ma se vi starete già domandando di cosa parlare con una ragazza in occasione del primo appuntamento, significa che state avendo troppa fretta. Rilassatevi: l’ansia, lo stress e l’impellenza di dover fare tutto di corsa ci rendono stupidi. Fisiologicamente parlando. Riducono la qualità dei nostri processi cognitivi. Quindi: relax.
Prima di pensare a cosa dire, pensate a ciò che sarebbe opportuno evitare. Tipo? Avrete avuto modo di raccogliere qualche informazione preliminare, prima di riuscire a strapparle un appuntamento: utilizzatela per comprendere quali argomenti siano “neutri“, ed iniziate con quelli. Per neutri s’intende non eccessivamente impegnativi, ed a basso livello di conflittualità. Provate a pensare ad un questionario, uno qualsiasi che avete compilato: le prime domande sono semplici. Nome, cognome; “Quanti in famiglia?”. Ma è verso la fine che si arriva al succo del discorso, che vengono proposti i quesiti più spinosi. E c’è un motivo.
Costruite una situazione tale per cui potrete andare quanto più sul velluto possibile, insomma. Mettetela a suo agio sin dalle prime battute. Mostratevi interessati-in fondo lo siete, no?-ma non invadenti. Certo, ciò vale se non vi ha già dato chiari segnali di voler arrivare al sodo sin da subito: nel qual caso sarà già fatta, e non vi servirà dire nulla di particolare che non abbiate già detto in precedenza, ma solo evitare di fare la classica “cazzata” che potrebbe rischiare di rovinare tutto.
Per tutti gli altri però, per voi che dovete “sudarvela“, è bene che teniate a mente qual è una delle categorie di uomini ritenuta tra le più noiose, di quelli che tendono a far sbuffare le gentil pulzelle ai primi appuntamenti sin dai minuti iniziali: l’egocentrico autoreferenziato. Siete l’amministratore delegato della Michelin? Ottimo. Ma non sbatterglielo in faccia quattro volte ogni quarto d’ora, non servirà a rendervi più appetibile ai suoi occhi. Non lo siete, ma avete completato Bloodborne in ogni suo più piccolo ed orrorifico anfratto, conseguendo il leggendario “Platino“? Congratulazioni, solo il 3,4% dei videogiocatori ci riesce. Ma a meno che lei non sia una gamer come voi, difficilmente potrete interessarla con questa-pur per voi entusiasmante-informazione.
Piuttosto che gonfiarvi quindi, fatela parlare di sé. Il motivo è duplice: in questo modo lei si sentirà ascoltata, e voi avrete modo di raccogliere più informazioni che vi saranno utili a capire come muovervi nel prossimo futuro. E soprattutto, quando vi proporrà qualche domanda riguardo a “Cosa ne penserete di…” (e 99 su 100, lo farà) pensate con la vostra testa-e fate in modo che la vostra lingua lo testimoni: non dovete per forza assecondare tutto ciò che dice. Anzi, sarebbe altamente controproducente. Ciò non significa “fare gli stronzi” per forza (altra cosa sbagliatissima: ci sta la battuta, il prendersi in giro se sussistono i giusti presupposti di feeling e complicità, ma è una tecnica a cui fare ricorso con parsimonia), quanto piuttosto semplicemente mostrarle che un minimo di personalità, in fondo, ce l’avete davvero.
E con voi dovrà vivere momenti di fuoco, non pulirsi le scarpe. A meno che non siate quel genere di uomo: nel qual caso elogiate ogni sua parola, datele sempre ragione, sminuitevi se servirà ad innalzare lei e vivrete per sempre felici e sottomessi. De gustibus.
L’avrete fatta parlare di sé, avrete fatto le domande giuste, avrete stabilito un contatto realmente stimolante per entrambi? Che tradurremo in: sarete riusciti a conseguire quel feeling confidenziale necessario a lanciare qualche sagace allusione a (volutamente) malcelato sfondo sessuale, strappandole un sorrisino di patteggiamento tra il rimprovero e l’eccitazione (ed a quel punto sarà molto più la seconda, fidatevi)? Allora a quel punto sì, vi sarà concesso di provocarla in maniera più spudorata. Addentratevi sul personale, raccontatele di voi se ve lo chiederà, o se ci sarà l’occasione giusta-stando bene attenti a non appesantire il clima “forzando” su questo aspetto.
E se sarete davvero riusciti a creare la giusta connessione, allora non vi resterà che godervi un piacevolissimo “fine serata”.