Eiaculazione precoce: due parole, una condanna. Per molti uomini in tutto il mondo, quello dell’eiaculazione precoce è un problema letteralmente castrante, e talvolta le sue conseguenze sulla vita sessuale possono portare a sviluppare vere e proprie manifestazioni depressive. Ma in cosa consiste realmente questo disturbo, e quanto è diffuso?
A questo proposito, le stime sono impietose: l’eiaculazione precoce, ovverosia l’impossibilità di riuscire a mantenere il controllo volontario sulla propria eiaculazione (con conseguente venuta anzitempo di un momento parossistico che la compagna, di norma, avrebbe preferito ritardare) è una disfunzione sessuale che affligge circa il 30% della popolazione maschile mondiale.
Quindi, anche se soffrite di questo disturbo, siete tutt’altro che soli: potrete sempre sdrammatizzare pensando che, tra tutti gli uomini che osservate per strada, statisticamente parlando uno su tre soffre della vostra stessa condizione. Ma rimane comunque il fatto che la vecchia storia del mal comune mezzo gaudio, in questo caso, non regge: sarebbe senz’altro più gratificante avere (e garantire alla propria partner) un gaudio completo, a prescindere dalle difficoltà altrui.
Andiamo quindi a vedere da cos’è determinata l’eiaculazione precoce, e soprattutto come porvi rimedio; per far sì che le vostre notti roventi non si traducano soltanto un fuoco di paglia.
A cosa è dovuta l’eiaculazione precoce
L’eiaculazione precoce può avere diverse cause, sia fisiche che psicologiche. Ma innanzitutto, per riuscire a comprendere se si è afflitti da questo problema, è necessario dapprima definirlo. Stando ad una prima classificazione fornita dalla premiata coppia Masters & Jonson, tra le più prolifiche nello studio dei disturbi legati alla sfera sessuale, l’eiaculazione precoce si verifica qualora si raggiungesse l’orgasmo prima della propria (o del proprio) partner in oltre il 50% dei rapporti.
Tuttavia quella di M&J rimane una definizione pionieristica, incapace di tenere conto delle variabili che determinano la vita sessuale di una coppia. Al giorno d’oggi si tende infatti ad adottare un modello interpretativo differente, che tenga conto sul tempo di latenza eiaculatoria intravaginale; questo modello ha portato a stabilire che soffre di eiaculazione precoce chi raggiunga l’orgasmo in un tempo inferiore al minuto in seguito alla penetrazione.
Ma a cosa è dovuto questo disturbo? In caso di problematiche di natura fisiologica, la causa più frequente è l’ipersensibilità del glande (dovuta talvolta a condizioni come la fimosi del prepuzio o il frenulo corto, se non proprio a vere e proprie patologie del calibro di prostatite e vescicolite). Anche uretriti, tumori midollari ed ipertiroidismo possono comportare una grande difficoltà a trattenersi, finendo col far sì che il climax dell’amplesso venga raggiunto anzitempo.
Tuttavia in molti casi questa disfunzione non ha nulla a che fare con la biologia, ma le problematiche sono invece da ricercarsi nella mente di chi ne soffre. Aspetti psicogeni di varia natura e gravità rappresentano infatti la causa che determina l’insorgere dell’eiaculazione precoce con più frequenza. Tra i fattori psicologici che concorrono a sviluppare questa situazione vi sono ad esempio alti livelli di ansia o stress, problemi di disfunzione erettile (la difficoltà nel mantenimento dell’erezione può portare inconsciamente a cercare di eiaculare il prima possibile, in modo da riuscire a concludere fintanto che se ne abbia facoltà) o problemi relazionali con la (o il) partner in questione.
Inoltre, recenti studi hanno contribuito ad ampliare la panoramica delle cause possibili, arrivando a suggerire che l’eiaculazione precoce possa essere provocata anche da forti sensi di colpa (con conseguente tendenza ad “accorciare” quanto più possibile il rapporto, vissuto in maniera negativa) o anche, semplicemente, da una situazione eccessivamente “pericolosa“: sembra infatti che la paura di venire scoperti possa anch’essa portarvi a non riuscire a controllare il sopraggiungere dell’orgasmo.
Come sconfiggere l’eiaculazione precoce: cure e rimedi
Arrivati a questo punto, vi starete forse chiedendo come non avere l’eiaculazione precoce. Ebbene, per poter rispondere a questa domanda, è innanzitutto necessario comprendere la natura del problema. Nel caso in cui l’eiaculazione precoce abbia origini fisiologiche ad esempio, è sufficiente curare i disturbi che la causano per poter tornare a godere di una vita sessuale normale. Nella maggior parte dei casi tuttavia, come abbiamo visto, questa condizione non è dettata da un fremulo troppo corto o da una prostatite pronunciata, bensì da fattori psicologici. Non bisogna infatti sottovalutare il potere della mente, capace di influire in maniera abnorme (sia in positivo che in negativo) sulla funzionalità dei nostri organi e sui processi fisiologici del nostro corpo. Quindi, che fare se la natura di questa disfunzione si rivela essere psicologica?
Partiamo subito con una brutta notizia: purtroppo, non è ancora stata provata in maniera scientifica la totale efficacia di alcuna terapia per la cura dell’eiaculazione precoce. Ma ciò non significa che non vi si possa porre rimedio. Di norma esistono tre approcci differenti al problema: quello farmacologico, quello sessuologico e quello psicoterapico. Qual è il migliore? Quello multidisciplinare, come spesso avviene in condizioni di questo genere. Ovvero quell’approccio che si avvale di tutti e tre i metodi, affinché la loro sinergia possa aumentare considerevolmente l’efficacia dei risultati dell’intera terapia.
La terapia farmacologica per la cura dell’eiaculazione precoce prevede, come sarà facile immaginare, la somministrazione di farmaci che abbiano un effetto ritardante. Dal momento che per lungo tempo non sono esistiti prodotti specifici per contenere questa disfunzione, si è fatto spesso ricorso ad antidepressivi come la paroxetina (contenuta nel Sereupin), ma anche a fluoxetina (Prozac) e sertralina (Zoloft) per mitigare il problema. Tuttavia, negli ultimi anni è stato sintetizzato un farmaco che tenta di rispondere alle esigenze di chi soffre di eiaculazione precoce, senza che si debba fare ricorso a sostanze non approvate dagli organi di controllo dei medicinali (come la FDA statunitense). Si tratta del Priligy, contenente la molecola nota come dapoxetina, dimostratasi particolarmente efficace nel desensibilizzare il glande e ritardare quindi il momento dell’orgasmo.
E’ bene specificare che questo genere di approccio non garantisce alcun genere di risultato a lungo termine, poiché la sua funzionalità è unicamente quella di supportare terapie che richiedono tempi lunghi per essere efficaci. La cura farmacologica è dunque indicata per contrastare il disturbo in maniera immediata, ma non dovrebbe essere protratta per un lungo lasso di tempo; sia a causa dell’assuefazione generata dai farmaci, sia per via dei loro effetti collaterali (tra i più comuni si registrano nausea, sonnolenza, disfunzione erettile e calo del desiderio sessuale). Una variante meno invasiva per l’organismo della terapia farmacologica è rappresentata dalle creme anestetiche a base di lidocaina o prilocaina, che diminuiscono localmente la sensibilità se applicate sul membro in previsione di un rapporto in arrivo (ovviamente è necessario rimuoverle prima di penetrare).
La terapia sessuologica prevede invece un approccio diretto e contestualizzato al problema, come ad esempio il metodo della masturbazione pre-rapporto. Si tratta di un classico tra i rimedi naturali per l’eiaculazione precoce, e consiste semplicemente nel raggiungere l’orgasmo circa un’ora prima del rapporto sessuale, in modo da ritardare l’eiaculazione successiva. Ad ogni modo, oltre al conosciutissimo metodo fai-da-te, la terapia sessuologica prevede anche soluzioni tipicamente di coppia, come il ricorrere a giochini erotici utili a rilassarsi ed esorcizzare ansie e tensioni prima della penetrazione.
Arrivando invece a tecniche più specifiche, la più nota è probabilmente quella della cosiddetta compressione: consiste semplicemente nel comprimere il glande quando si è sul punto di raggiungere l’orgasmo (compito di norma deputato alla/al partner), fino a quando l’impellenza di eiaculare non viene letteralmente soffocata. A quel punto basterà attendere circa 30 secondi, far tornare il pene in erezione e riprendere la normale attività sessuale. Ripetendo il processo se necessario. Questa tecnica non dà garanzie di efficacia, ma diversi pazienti hanno apprezzato un miglioramento della propria vita sessuale, dopo aver fatto ricorso a questa sorta di “educazione del pene”.
La terapia psicologica, in ultima, è quella che richiede tempistiche più lunghe. Ma d’altro canto, è fondamentale per portare a galla eventuali problematiche latenti sia nel rapporto di coppia, sia nella percezione della propria sessualità; conflitti che altrimenti rischierebbero di rimanere nascosti (continuando quindi ad agire “da dietro le quinte”, e a rovinare alcuni dei vostri momenti migliori). Questo metodo consiste in sedute di colloqui specialistici, nel corso dei quali verranno trattati sia aspetti del proprio passato (con un focus particolare sulle relazioni precedenti), sia situazioni del rapporto di coppia in essere. La terapia psicologica è stata indicata da molte coppie interessate dal problema dell’eiaculazione precoce come la miglior soluzione definitiva a questo disturbo.
Altri rimedi alternativi contro questa disfunzione sessuale possono essere lo yoga e le discipline meditative (che aiutano ad allontanare stress ed ansia da prestazione) e gli esercizi di Kegel. Questi ultimi consistono in vere e proprie sessioni di “palestra per il pene” (con tanto di bilanciere specifico e su misura, disponibile per i più allenati), e servono a rafforzare la muscolatura del pavimento pelvico. Gli esercizi di Kegel sono nati come rimedio naturale per l’incontinenza, ma possono essere utili ad acquisire un maggiore controllo sul proprio apparato genitale, facendo sì che sia possibile ritardare l’eiaculazione senza ricorrere a sostanze particolari. In ultima, come rimedio alternativo per ovviare a questa disfunzione, potrete ricorrere ad un ritardante naturale (come ad esempio il Revit).