Tra le effigi iconografiche più ambite dagli uomini, le rappresentazioni che glorificano la magnificenza della figura femminile – nella fattispecie, omaggiandone le forme senza che vi siano inopportuni indumenti a pretendere di nasconderle – vanno per la maggiore. Insomma, il nudo tira, sempre e comunque. E la frase è chiaramente da interpretarsi in ambedue le sue principali accezioni. Così per onorare a dovere la consuetudine, molte fanciulle -famose o “in cerca”- non si sono fatte pregare, e hanno puntualmente ripagato la trepidante attesa lasciandosi immortalare in tutto il loro splendore.
Perché i calendari sexy sono qualcosa di più rispetto a semplici immagini erotiche: sono una vera e propria tradizione. Ed uno dei più discussi è certamente quello delle rugbiste della Oxford University. Scopriamo subito il perché.
Tra le tante istituzioni che si sono manifestate ostili ai calendari sexy 2016 l’argomentazione dilagante è di norma sempre la solita: “Svilisce l’immagine della donna, la defrauda dei suoi valori attraverso la suggestione del successo mediante l’apparenza”. Sicché, altrettanto prevedibilmente, la replica più adatta a spegnere sul nascere il fuoco dell’indignazione è: “Ma io l’ho fatto per una giusta causa”.
Rugbiste nude di Oxford per beneficenza
Perché quando si fa qualcosa per beneficenza -sia pure un qualcosa da taluni considerato scabroso o sconveniente- non esistono contromosse utili contemplate dall’etichetta. E forse è proprio questo ciò che ha convinto le atlete dell’università di Oxford a mettersi a nudo per supportare la missione di Beat, un progetto di assistenza sociale che si occupa di offrire supporto specialistico a persone affette da disturbi alimentari sin dal 1989.
E quale immagine migliore di una rugbista nuda, per rappresentare la crociata intrapresa dal progetto di comunicazione sociale britannico? Riduciamo un attimo ai minimi termini il concetto-figurato e non-per capire per quale ragione l’iniziativa delle rugbiste di Ofxord abbia prodotto forse il più azzeccato tra tutti i calendari sexy 2016.
Il target, come già annunciato, è quello di spronare le ragazze a liberarsi da quella terribile prigione che sono i disturbi alimentari. E fisicamente parlando, la scelta del testimonial è straordinariamente adeguata: le atlete oxfordiane sono belle, bellissime: i loro corpi in piena forma, i loro muscoli tesi, i loro fisici esplosivi trasudano forza e freschezza da ogni fibra, senza ignorare ovviamente il fattore estetico-peraltro apprezzabilissimo.
E questa è la prima associazione che verrebbe da fare mettendo in correlazione tra loro un esercito di donne in salute e straripanti di energia, ed uno stuolo di ragazze prigioniere delle loro ossessioni riguardanti il cibo. Ma c’è tuttavia una seconda chiave di lettura, che rende la comunicazione tra quei due universi -apparentemente agli antipodi- ancora più attinente, e si tratta di un sottotesto geniale in un certo qual modo, nella sua semplicità.
Ovverosia la figura allegorica della rugbista quale paradigma di forza, di vigore, di tenacia e pervicacia, una sorta di moderna Artemide se vogliamo, fiera ed indipendente, messasi completamente a nudo-e qui scatta il nodo cruciale, il cui simbolismo trascende la fisica per riaffermarsi nell’Iperuranio della coscienza sociale-così da spogliarsi del peso della propria immagine di virago, ed interfacciarsi direttamente-da donna a donna-con coloro che sono ancora alle prese con l’esiziale battaglia contro la demonizzazione dell’alimentazione.
Il gesto delle atlete di Oxford può essere dunque interpretato come un momento di abbandono della complementarietà dei ruoli, dal punto di vista comunicativo, al fine di mettersi sullo stesso piano di coloro alle quali è primariamente diretto il messaggio. Sarebbe dunque sbagliato e degradante parlare in questo caso di vanità fine a sé stessa, o di un semplice svago.
Anche se in fondo le ragazze si sono divertite come ha raccontato Carly Bliss, capitano della franchigia universitaria: “E’ stato molto divertente, e la consapevolezza di farlo per una buona causa ci ha fatto sopportare il freddo di ottobre”. Tra i calendari sexy 2016 insomma c’è spazio anche per queste giovani rugbiste, capaci di mettersi in gioco in una partita che, per molte donne in tutto il mondo, vale letteralmente la vita.