I social networks fanno ormai parte integrante delle nostre vite. Grazie a loro riallacciamo amicizie, o ne facciamo di nuove, li usiamo per il lavoro, per allargare la nostra rete di conoscenze, e per informarci. Negli ultimi anni i social networks sono diventati il mezzo che, più di altri, viene utilizzato per farsi un’idea di ciò che accade nella nostra società; sono il filtro primario che usiamo. E questo è un problema.
Le informazioni subiscono sempre un processo di filtraggio, ma i social hanno sommato, a questo, un’ ulteriore problematica: la mancanza di approfondimento. Complice il surplus di informazione, spesso inutile, e il poco tempo a disposizione, il nostro approccio alla conoscenza ha perso spessore e consistenza.
La capacità di approfondimento, fondamentale per poter formare un’opinione ponderata, da anni subisce una erosione pericolosa, Ma gli strumenti per invertire questo inquietante processo, non mancano, e sono tutti ( o quasi) alla portata di chiunque. I primi sono, come è facile immaginare, i giornali e le riviste di approfondimento, che mettono a disposizione molti articoli anche ai non abbonati. Su internet c’è solo l’imbarazzo della scelta. Non vi è settore del sapere, e dell’informazione, che non abbia una o più riviste di riferimento. Provare per credere.
Come secondo strumento non può mancare, secondo me, il libro: questo universo è immenso, infinito e magnifico (suona un po’ ridondante, ma è la verità). Non posso immaginare il mondo privo di questo strumento del sapere, che ci accompagna ormai da secoli. I libri non hanno sempre un prezzo adatto ad ogni tasca, ma oggi ci sono varie alternative all’acquisto in libreria: le biblioteche, i mercatini dell’usato, il prestito tra amici, gli e-book, che generalmente hanno prezzi più ragionevoli. Anche in questo caso, la scelta è così ampia e variegata, che potrete trovare la risposta ad ogni vostra curiosità, sfogliando il libro giusto.
Infine propongo una vecchia conoscenza degli internauti: il blog. Quello dei blog è un universo in cui ci si può perdere felicemente. E’ un modo per approfondire tematiche interessanti, avendo però la possibilità di uno scambio con il gestore del blog. Potrete, con il tempo, costruire il vostro archivio personale. E’ un’avventura entusiasmante.
Per concludere, quindi, qual è l’antidoto alla superficialità? Il desiderio di informarsi realmente, gestire bene il tempo a disposizione, resistere alla paura di “perdersi qualcosa”, fare pace con la lentezza (la lettura di un libro ha bisogno del suo tempo…). Se si riuscirà a mettere in campo questa “ricetta” anche l’uso dei social networks ne gioverà. Questi ultimi, infatti, non sono il male, ma vanno gestiti con consapevolezza, non dimenticando che dobbiamo essere noi a manovrare loro, e non il contrario. La conoscenza rende liberi.