Zoom, Skype e Google Meet: come evitare ospiti indesiderati nelle proprie call e chat

Aumenta in queste settimane l'utilizzo di strumenti come Zoom, Skype e Google Meet: ecco come evitare ospiti indesiderati nelle proprie call e chat di lavoro o studio.

Zoom, Skype e Google Meet: come evitare ospiti indesiderati nelle proprie call e chat

A causa della pandemia da coronavirus, molte persone hanno dovuto reinventare in modo rapido il loro modo di lavorare, studiare e relazionarsi, si cono quindi avvicinate, spesso per la prima volta, a strumenti che in realtĂ  esistono da tempo e in alcuni casi questo massiccio utilizzo di piattaforme per video call, meeting, ecc. hanno evidenziato limiti e criticitĂ .

La didattica a distanza, considerata da molti fino a poche settimane fa una soluzione quasi fantascientifica, oggi è la normalità per la quasi totalità di studenti e docenti, ma per molti ci sono non pochi problemi da superare, come il fatto che non in tutte le case ci siano computer o connessione a internet.

Un altro problema non da poco, riscontrato da molti utilizzatori di note piattaforme, usate sia in ambito lavorativo che didattico, tra le quali Zoom, Skype, Jitsi, Meet, è stato poi l’accesso a chat, che sarebbero dovute essere private, da parte di persone sconosciute.

Non si tratta di hacker, termine spesso usato a sproposito e figura scomodata fin troppo spesso, ma solo di persone indesiderate, che hanno avuto accesso a link o inviti in conversazioni, chat o video meeting ai quali non avrebbero dovuto partecipare. Non si tratta di nulla di particolarmente allarmante: bisogna che tutti imparino ad usare con maggiore consapevolezza questi strumenti e, ad esempio, evitino di condividere eccessivamente link a chat che devono restare limitate a gruppi di lavoro o agli studenti di una determinata classe.

Alcuni consigli pratici per evitare persone indesiderate in gruppi, chat e call

Per prima cosa, non bisogna condividere il link rapido alla conferenza in modo pubblico sui social, magari nella propria bacheca. Bisogna poi usare gli strumenti di moderazione, previsti da praticamente tutte le piattaforme e approvare gli accessi alle chat di gruppo e eventualmente escludere chi non è stato espressamente invitato.

Alcune piattaforme permettono anche di impostare una password di accesso: naturalmente questa va comunicata con le opportune cautele, tramite un messaggio privato o comunque evitando di renderla pubblica e facilmente accessibile, potenzialmente a chiunque. Con questi semplici accorgimenti si possono evitare sgradite intrusioni in conversazioni private.

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