Siete in procinto di affrontare l’esame della patente e non vi sentite sicuri delle vostre conoscenze? Niente paura, basta partire dalla base. E la base, nello studio del Codice della Strada, sono i segnali, in particolare i segnali di prescrizione, tra quelli più frequenti sulle strade delle nostre città. Ecco le cose principali da sapere su questi segnali.
Ma quali sono i segnali di prescrizione? Sono dei particolari tipi di segnaletica stradale verticale che comportano, appunto, una prescrizione. Essi sono posti nel punto in cui inizia l’obbligo o il divieto, e si suddividono in tre categorie: i segnali di precedenza, i segnali di divieto e i segnali di obbligo.
Segnali di prescrizione: descrizione
In un’ordine gerarchico, questi segnali sono posti al terzo posto tra le prescrizioni, dopo le segnalazioni degli agenti (primo posto) e le segnalazioni dei semafori (secondo).
Segnali di precedenza
La prima categoria non è molto numerosa, ma è una delle più frequenti sulle strade italiane. Essa annovera il dare precedenza (un triangolo rovesciato con bordi rossi e sfondo bianco), e indica l’obbligo di dare la precedenza a non meno di 10 metri dall’incrocio sulle strade urbane (25 su quelle extra-urbane).
C’è poi il famoso segnale di stop, che prescrive l’obbligo di arresto in corrispondenza della striscia trasversale di arresto e dare la precedenza. Entrambi i segnali citati presentano anche dei segnali di preavviso, dove viene indicata anche la distanza che manca dall’inizio della prescrizione. Entrambi sono rappresentati col triangolo rovesciato del dare precedenza, con la differenza che il preavviso del segnale di stop prevede la dicitura “stop ‘x’ metri“, mentre in quello di dare precedenza vi è solo la distanza dall’inizio dell’obbligo.
Molto utilizzato, oltre ai segnali di intersezione (che indicano appunto l’intersezione sulla strada percorsa di una strada che non ha diritto di precedenza rispetto a voi), è anche il segnale del dare precedenza nei sensi unici alternati, presente prima di strettoie che permettono il passaggio soltanto di un senso di marcia per volta: quando vedete questo segnale a forma di cerchio dal bordo rosso e sfondo bianco, con due frecce (una rossa e una nera, in direzioni opposte), vuol dire che dovete dare la precedenza ai veicoli provenienti in direzione opposta.
Viceversa, il segnale quadrato con sfondo blu e due frecce (una bianca e una nera, in direzioni opposte), è il segnale che voi avete la precedenza.
Segnali di divieto
Importantissimi (e molto numerosi) tra i segnali di prescrizione sono quelli di divieto. Molte volte avrete incontrato il segnale a cerchio con sfondo bianco e bordo rosso: quello è il divieto di transito, la cui spiegazione sarebbe ridondante. Anche il senso vietato (segnale circolare con sfondo rosso e striscia bianca orizzontale in mezzo) è molto frequente, e vieta di entrare in una strada, accessibile invece dall’altro senso di marcia.
Anche il limite massimo di velocità è un segnale di divieto, così come il divieto di sorpasso (segnale circolare con sfondo bianco e bordo rosso, con due autovetture di colore rosso e nero). Per chiudere con i segnali di divieto generici, citiamo almeno il divieto di segnalazioni acustiche, che vieta l’uso di avvisatori acustici, tranne nel caso di pericolo o di emergenze.
I segnali di divieto specifici, come intuirete, sono davvero molti e particolarmente circostanziati. Tra i più conosciuti, ricordiamo almeno il divieto di transito ai pedoni, o ai velocipedi, o ancora a tutti gli autoveicoli. In sostanza, questi segnali indicano il divieto di transito a diverse categorie di automezzo, oppure pone delle limitazioni (di peso, dimensione o altra natura) agli stessi.
Sono sempre rappresentati da un segnale circolare con bordo rosso e sfondo bianco, e tramite l’illustrazione al suo interno, a dire il vero anche molto esplicativa, viene descritto il tipo di divieto vigente da quel punto della strada in poi. Per quanto riguarda le limitazioni di peso o dimensione, ovviamente all’interno del segnale viene indicato il valore da non superare. I segnali di fine divieto per le limitazioni, invece, sono anch’essi circolari, di solito su sfondo bianco e con una striscia nera trasversale (con l’illustrazione all’interno) che indica la cessazione di tale divieto.
Infine, ricordiamo i segnali di sosta, divieto e parcheggio, per chiudere questa macrocategoria. Se per la famosa ‘P’ bianca su sfondo blu non è difficile risalire al segnale di parcheggio, vale invece la pena ricordare almeno il divieto di sosta (circolare con sfondo blu, bordo rosso e striscia trasversale rossa) che impedisce la sosta e il divieto di fermata (come il precedente, ma con due strisce rosse ‘ad x’), che implica il divieto anche di una fermata a motore ancora acceso.
Segnali di obbligo
Chiudiamo, infine, con l’ultima categoria dei segnali di prescrizione: i segnali di obbligo. E’ una categoria corposa anch’essa, ma abbastanza intuitiva. Per quel che riguarda i segnali di obbligo generico, ricordiamo le direzioni obbligatorie, circolari con sfondo blu e con una freccia bianca ad indicare, appunto, la direzione consentita al conducente; ricordiamo che è possibile trovare anche 2 frecce: in tal caso, le direzioni consentite sono 2.
In questa categoria ricordiamo anche il segnale di rotatoria (circolare con sfondo blu e tre frecce bianche che ‘girano’), il limite minimo di velocità (circolare con sfondo blu e limite di velocità scritto in bianco) e le catene da neve obbligatorie (circolare con sfondo blu e illustrazione di uno pneumatico con le catene).
I segnali di obbligo specifico, invece, indicano l’obbligo di fermarsi a dogane, posti di blocco o stazioni di pedaggio, oppure ancora i confini di Stato. Infine, ricordiamo almeno i segnali di obbligo per specifiche categorie, tutti circolari con sfondo blu, con l’illustrazione della categoria di utenti della strada (pedoni, ciclisti, motocicli…) a cui essa è riservata; il segnale di fine obbligo è lo stesso, con l’aggiunta di una striscia trasversale rossa.