Ti sei svegliato con un gonfiore alla palpebra e non sai che cos’è? Presumibilmente è un calazio, ossia un’infiammazione cronica di una delle piccole ghiandole che producono il sebo: si trovano sia nella palpebra superiore sia in quella inferiore.
A dire il vero, sappi che sei in buona compagnia perché è un disturbo molto comune. Generalmente la prognosi è eccellente, non ci sono complicazioni. Il gonfiore è localizzato, la dimensione varia da una capocchia di spillo a un pisello. In questo secondo caso, è visibile sottopelle. Notoriamente, il calazio è una reazione al sebo, che resta come in trappola sottopelle. Non è causato da batteri, benché la zona in un secondo momento possa essere colpita da un’infezione batterica secondaria.
Se è piccolo e non dà sintomi, molto probabilmente andrà via da solo. Non ci sarà bisogno di una terapia. Se le dimensioni sono importanti, però, può creare problemi alla vista, distorcendo la forma dell’occhio. E allora bisogna intervenire in qualche modo.
Come vedremo più avanti, il calazio non va confuso con l’orzaiolo. Normalmente, non è doloroso come il secondo, oltre a essere più lontano dal margine della palpebra.
Calazio occhio: cause e sintomi più frequenti
Questa formazione subentra quando il sebo prodotto nelle ghiandole di Meibomio si addensa e non riesce più a uscire dalla ghiandola. Oppure quando l’apertura della ghiandola sebacea si restringe troppo. Cosa succede? La ghiandola continua a produrre il sebo, ma non è più in grado di drenarlo. A questo punto, si gonfia e i tessuti tutto intorno si infiammano. Il che fa gonfiare la palpebra.
Al suo interno vi si trova sia pus sia le tipiche secrezioni grasse, che solitamente servono a mantenere lubrificato l’occhio. Non sempre è facile trovare le cause esatte, ma il disturbo si presenta più facilmente in chi soffre di rosacea e/o blefarite: entrambe queste condizioni possono far comparire l’infiammazione.
Altre volte, la causa può essere alcuni microrganismi che si trovano alla base delle ciglia. I sintomi più comuni sono gonfiore più o meno accentuato sulla palpebra, rossore sul gonfiore, senso di pesantezza alla palpebra, visione offuscata, leggero dolore nell’area gonfia.
Raramente, può comparire una piccola cicatrice sulla palpebra, ma questa eventualità si verifica più facilmente dopo rimozione chirurgica. Al massimo causa la perdita di qualche ciglia o la comparsa di una piccola lesione sul margine della palpebra.
Calazio e orzaiolo differenze
Abbiamo detto che calazio e orzaiolo sembrano parenti stretti, ma ci sono differenze tra i due disturbi. Qualcuno può confonderli a un primo sguardo. Ricordiamo che l’orzaiolo è un rigonfiamento della palpebra, che si verifica quando una ghiandola sebacea si infetta. L’orzaiolo si presenta sotto forma di piccolo ascesso o come bollicina sul margine della palpebra.
Il calazio, invece, è un accumulo di materiale all’interno della palpebra, causato dall’ostruzione di una ghiandola sebacea. L’orzaiolo è un’infiammazione acuta di un follicolo delle ciglia, si presenta dunque come una massa arrossata e dolorosa, più della patologia prima analizzata.
Calazio cura e terapia medica
Tramite un breve esame visivo lo specialista sarà in grado di formulare la diagnosi di calazio interno. Come detto, è possibile che il problema passi da solo, solitamente nel giro di un mese. L’applicazione topica di antibiotici è utile solo se si è in presenza di un’infezione. Gli oculisti consigliano solitamente la copertura della palpebra con una compressa calda per 10 – 15 minuti almeno quattro volte al giorno. E’ necessario usare acqua non troppo calda.
Con l’impacco, il sebo indurito che ostruisce il dotto si può ammorbidire, uscendo dalla ghiandola. Non bisogna assolutamente toccarlo o schiacciarlo. Se continua a crescere, è necessario asportarlo chirurgicamente. L’intervento avviene all’interno della palpebra per non lasciare cicatrici visibili sulla pelle.
Esiste l’alternativa: iniezione diretta locale di sostanze cortisoniche, che possono farlo svuotare. Nei casi di recidiva nella stessa posizione, è meglio fare una sorta di biopsia per rimuovere qualsiasi dubbio. A chi soffre di frequenti recidive, può essere prescritta una terapia antibiotica per uso topico oppure orale, da seguire con continuità.
Calazio rimedi naturali
Tra i rimedi naturali troviamo il cavolo, da far bollire in una pentola. Poi bisogna schiacciare le foglie fino a creare una crema da spalmare sul calazio. Va bene anche il succo di cavolo, da applicare usando una garza oppure dell’ovatta.
Un altro aiuto arriva dal bicarbonato di sodio, mescolato con un litro di acqua bollente e olio essenziale di ginepro. Per calmare il gonfiore e ridurre l’infiammazione, gli impacchi possono essere fatti con la camomilla.