Dolore al collo che arriva fin quasi alle dita? Può essere cervicobrachialgia, un fastidio che segue il plesso brachiale, i nervi che arrivano dal midollo spinale al braccio. Nei casi più gravi, può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico, ma solitamente con la giusta terapia e alcuni esercizi si riesce a sconfiggere il dolore senza dover andare sotto i ferri.
Si tratta, purtroppo, di una condizione invalidante e, in fase acuta, limita l’utilizzo del braccio a causa del grande dolore che si prova con i movimenti. La cervicobrachialgia colpisce indifferentemente uomini e donne, è più rara in età giovanile e più frequente tra i 30 e i 55 anni d’età.
Vedremo più avanti che, tra le cause di questa sofferenza, c’è spesso una problema ai dischi. Ci può essere un’ernia o una protusione discale che, in base al livello in cui questa è presente, determina dolore e alterazioni neurologiche nell’arto superiore.
I sintomi della cervicobrachialgia
La diminuzione nella capacità di eseguire i movimenti del collo e del braccio, la difficoltà a trovare una posizione per dormire o a girare la testa: queste sono le conseguenze della cervicobrachialgia. La perdita di forza è un invece un sintomo: per salvaguardare l’uso dell’arto, infatti, il cervello riduce l’intensità del messaggio di contrazione muscolare. Una disfunzione a livello nervoso determina poi un segnale alterato del neutrotrasmettitore.
Possono poi intervenire alterazioni sensitive a livello del braccio, formicolio e addormentamento delle dita tra le principali. Più rare alterazioni cutanee come il pallore e i disturbi ai peli.
Se il dolore forte e a tratti fortissimo si prova a livello di braccio, spalla e parte superiore della scapola, vuol dire che la cervicobrachialgia è causata dalla pressione della radice spinale. Spesso il corpo è rigido nei movimenti di rotazione, i pazienti parlano anche di mano fredda e gonfia. Il formicolio si avverte specialmente di notte.
Se si avvertono vertigini e cefalea, non è l’ernia del disco cervicale a creare il dolore. Alcuni pazienti sentono delle palline dietro al collo, pensando di avere linfonodi ingrossati, ma non c’è correlazione tra questi disturbi. E non si tratta nemmeno di cervicale infiammata.
Cause principali
Protrusione discale, dunque, come causa principale della cervicobrachialgia; in base al livello in cui questa è presente, porta dolore e alterazioni neurologiche nel braccio. Ma la presenza di dolore che scende lungo tutto il braccio può anche non essere causato dal disco, ma dalla presenza di un trigger point.
Possiamo poi riconoscere tre cause scatenanti questa patologia: compressione del nervo causata da un muscolo ispessito e contratto (scaleno o piccolo pettorale); schiacciamento nervoso causato dalla posizione della clavicola, più bassa del normale e che dunque si avvicina troppo alla prima costola; tessuto connettivo che dà male dal braccio fino alla mano, si formano aderenze che imprigionano le terminazioni nervose e fanno avvertire un dolore in varie parti.
Come si cura la cervicobrachialgia
In un primo momento il medico sottoporrà il paziente a un ciclo di cortisone e a un miorilassante; il primo per ridurre l’edema e favorire la normalizzazione della condizione, il secondo per ridurre la contrazione perpetua che il cervello attua in atteggiamento di difesa.
Successivamente, è bene iniziare un percorso di fisioterapia per permettere un recupero veloce delle autonomie. Adesso andremo a scoprire quali sono gli esercizi che è meglio fare in questa seconda fase di cura della cervicobrachialgia. Dopo essere stati indirizzati dal medico a un ciclo di fisioterapia.
Esercizi per la cervicobrachialgia
La fisioterapia inizia con un massaggio lento e fatto in superficie per far respirare i muscoli cervicali e sottoccipitali. A questi, va associata la ginnastica Mc Kenzie, per trattare le disfunzioni meccaniche che creano dolore. E’ una terapia che sfrutta i movimenti attivi del paziente, che permettono di riportare il disco intervertebrale nella sua posizione naturale.
Oltre alla ginnastica Mc Kenzie, è particolarmente indicata la ginnastica posturale Mezieres: tipo di approccio fisioterapico per ridare equilibrio tutte le parti del corpo, allungando e riposizionando i vari segmenti articolari nella loro posizione di partenza, mandando via il male.
In caso di alterazioni nella posizione delle faccette articolari (superfici articolari delle vertebre), si può passare alla manipolazione ad alta velocità e bassa ampiezza (HVLA Thrust). Attraverso un movimnto veloce e accurato, il fisioterapista può rimettere in posizione corretta le varie componenti della vertebra.
Eseguire dunque esercizi di rinforzo muscolare, massaggio terapeutico e tecar, trazione cervicale, ostepoatia. Evitare sport come il nuoto.