Esistono oggetti capaci di minare la nostra salute psicofisica, in modi che “noi umani non possiamo neanche immaginare“. La libera citazione del celebre androide interpretato da Rutger Hauer non è casuale: sono infatti proprio i prodigi della tecnologia, rudimentalmente introdotti a più riprese proprio da quella letteratura fantascientifica di cui Philip K. Dick fu un pilastro imprescindibile, a salire sul nostro banco degli imputati.
Perché per quanto il progresso tecnologico abbia migliorato l’esistenza dell’essere umano, quantomeno in termini di stile di vita e di possibilità di manipolazione dell’ambiente esterno a proprio vantaggio, è altrettanto vero che sono molti gli oggetti “comuni” (un tempo considerati futuristici, oggi parte integrante della nostra quotidianità) capaci di alterare l’equilibrio fisiologico del nostro organismo, con conseguenze potenzialmente nefaste.
Ma se il vostro immaginario vi sta già suggerendo immagini di “cellulari cancerogeni” ed “antenne radio killer”, in questo caso tratteremo qualcosa di decisamente meno drastico (ed impegnativo): ovverosia gli oggetti di uso comune che nascondono insidie tutt’altro esiziali; eppure in grado, nonostante questo, di mettere in pericolo la nostra salute. Ecco dunque alcune cose che dovreste sapere per migliorare il vostro stile di vita, ed il vostro rapporto con la “modernità”.
Ecco gli oggetti quotidiani da evitare
Ai primissimi posti della lista troviamo il cuscino, il fedele compagno d’ogni (o quasi) buon amante delle ronfate. I fantastici pregi di questo oggetto li conosciamo: è morbido, è comodo. E…basta, solitamente: un buon cuscino non avrebbe bisogno d’altro. Quantomeno all’apparenza. Perché in realtà, un normalissimo cuscino può nascondere un gran numero di insidie, dagli acari ad intere colonie batteriche, fino a diversi tipi di muffe; per concludere infine con le cellule di pelle morta che vi si depositano naturalmente durante il sonno, dopo essersi staccate dal viso. Come scongiurare il pericolo di fastidiosi mal di testa derivanti dall’accumulo di sporcizia? Semplice: basta lavare periodicamente le federe.
Anche la toilette ha la sua buona parte di insidie: dentifrici sbiancanti con grani e cotton fioc possono, per motivi differenti, essere causa di fastidi non di poco conto. I primi ad esempio contengono microgranuli capaci sì di pulire i denti in maniera particolarmente efficace, ma anche di attaccarne lo smalto. Inoltre, sempre parlando di quei microgranuli tanto esaltati dalla pubblicità, quanti sanno esattamente di quale materiale sono composti? Nient’altro che polietilene. Ossia plastica non biodegradabile. Poco tempo fa i dentisti statunitensi hanno sconsigliato il loro utilizzo, rendendo noto di averne trovati alcuni incastrati nelle gengive dei propri pazienti. Senza contare il loro disastroso impatto sull’ambiente.
Per quel che riguarda i cotton fioc invece, la faccenda è meno tragica: tutto sta nella forza che viene impressa al bastoncino per la pulizia delle orecchie. Rimuovere il cerume in maniera superficiale può essere utile, ma andare troppo a fondo può privare i canali interni dell’orecchio anche di quella parte di cerume necessaria ad intrappolare gli agenti patogeni esterni, ed a prevenire quindi le infezioni dei condotti uditivi. Un po’ di pulizia non fa male dunque, ma non dimentichiamoci che muco e cerume esistono per delle ragioni ben precise, ed l’ossessione di volerli eliminare completamente mette a serio rischio la nostra stessa incolumità.
Ma le regine tra i ricettacoli domestici di germi e batteri sono risultate essere le chiavi e le caffettiere: le chiavi vengono infatti infilate continuamente in serrature diverse, poggiate nei posti più disparati, talvolta dimenticate…insomma, sono delle vere e proprie giramondo. A tal punto che una ricerca inglese le vorrebbe addirittura più sporche di un bagno pubblico. Per quel che riguarda le caffettiere invece, il problema principale è l’usanza che le vuole tanto più efficaci, quanto più stanno lontane da saponi e detergenti di qualsivoglia genere. Con il risultato che le caffettiere in media non vengono lavate quasi mai, finendo con l’essere tutt’al più risciacquate. Un consiglio per evitare che la vostra caffettiera finisca col diventare il perfetto regno dei germi di casa vostra? Farla “lavorare” almeno una volta al mese, anziché con acqua e caffè, con una buona dose di aceto bianco.