Le analisi del sangue di routine possono anche rivelare di avere gli eosinofili alti. Si tratta di eosinofilia. Gli eosinofili, o granulociti eosinofili, appartengono alla categoria dei leucociti, i globuli bianchi, e sono prodotti dal midollo osseo. Una volta maturi, circolano nel sangue e raggiungono i tessuti, dove sopravvivono per massimo 2 settimane.
Questa tipologia di cellule contiene dei granuli che legano l’eosina; la loro funzione è difendere l’organismo dagli attacchi degli agenti patogeni, virus e batteri, e parassiti, responsabili di infezioni e allergie.
Quando le analisi del sangue rivelano un aumento rispetto al valore di riferimento, è bene non sottovalutare il problema. Bisogna rivolgersi al proprio medico per una valutazione e eseguire ulteriori accertamenti al fine di scoprire cosa ha causato l’anomalia. Solo a quel punto, si potrà procedere con la cura.
Eosinofili alti e valori di riferimento
L’esame è eseguito solitamente al mattino, come tutte le altre analisi del sangue di routine. Da ricordare è che il valore degli eosinofili varia durante l’arco della giornata; queste cellule, infatti, tendono ad aumentare la sera e diminuire al mattino. Per questo motivo, in caso sia necessario ripetere l’esame è bene eseguirlo sempre allo stesso orario al fine di comparare il valore.
La concentrazione degli eosinofili è compresa tra 400 e 450 eosinofili per microlitro di sangue. I valori normali variano da 0.04 a 0.4 miliardi di cellule per litro; queste cellule costituiscono circa il 2-4% dei globuli bianchi.
Il risultato può subire una lieve variazione in base al centro diagnostico che esegue l’esame del sangue. Per questo motivo, al fine di una corretta interpretazione, è bene chiedere un consulto con il medico di fiducia.
Cause principali
Le cause che determinano gli eosinofili alti possono essere differenti. L’aumento del valore può dipendere dall’attacco di agenti patogeni. Il nostro corpo, infatti, è continuamente attaccato da virus e batteri. Può, infatti, essere conseguenza di allergie stagionali che causano l’asma, l’orticaria, la rinite allergica, l’eczema e la dermatite atopica.
Il suo aumento può essere causato dall’attacco di parassiti che provocano, per esempio, la malaria o la toxoplasmosi. È conseguenza anche delle intolleranze alimentari ma anche di anemia perniciosa, micosi, artrite reumatoide o colite ulcerosa; l’alterazione del valore è tipico anche di patologie, come i tumori, le leucemie, il linfoma di Hodgkin, la mononucleosi e disturbi mieloproliferativi.
Si verifica, inoltre, nelle malattie autoimmuni, come il Lupus e il Morbo di Crohn.
Altre cause da considerare sono gli effetti collaterali ad alcun farmaci.
Sintomi principali in caso di eosinofili alti
In base al valore di riferimento, l’alterazione del numero di eosinofili può determinare un differente tipo di sintomatologia e di gravità del caso. Quando la conta è compresa tra 500 a 1.500 eosinofili per microlitro di sangue si tratta di un caso lieve e non comporta sintomi evidenti; se, invece, la conta è compresa tra 1.500 a 5.000 eosinofili per microlitro di sangue la gravità è moderata.
Il caso è considerato grave quando il valore è superiore a 5.000 eosinofili per microlitro di sangue. In queste condizioni, gli eosinofili alti provocano infiammazione e danni agli organi principali da cui scaturiscono i sintomi; ne risentono principalmente, il cuore, i polmoni, l’epidermide e il sistema nervoso.
In questi casi, i sintomi sono la presenza di rash o eruzioni cutanee, casi di polmonite, cardiomiopatia, esofagite o enterite eosinofila. Quando si tratta di un aumento notevole, quindi superiore ai 1.500 eosinofili per microlitro di sangue per un periodo superiore ai 6 mesi, il medico diagnostica la Sindrome ipereosinofila idiopatica.
Cure e trattamenti
È importante fare una precisazione. L’aumento del valore non deve mai essere sottovalutato e deve essere ripristinato. Gli eosinofili alti, infatti, possono causare la morte del soggetto se non viene prescritta una cura adeguata.
La cura specifica dipende dalla gravità e dalla causa scatenante. Il medico, infatti, dovrà curare la patologia al fine di riportare al valore normale il livello di queste cellule.
Durante il trattamento, il medico potrà richiedere di eseguire dei nuovi test di laboratorio per vedere se la cura sta facendo effetto o se è necessario modificarla.