Eosinofili bassi: le cause principali e quando preoccuparsi

Avere gli eosinofili bassi non è preoccupante tanto quanto la condizione opposta ma è sempre bene non sottovalutare il problema: vediamo insieme di cosa si tratta

Eosinofili bassi: le cause principali e quando preoccuparsi

granulociti eosinofili, sono dei leucociti, i globuli bianchi, che vengono prodotti dal midollo osseo. Le analisi del sangue di routine possono rivelare delle anomalie nella conta di queste cellule. Possono essere alti o si può anche verificare il caso contrario. Con gli eosinofili bassi si parla di eosinopenia.

La funzione di queste cellule è proteggere l’organismo dagli attacchi degli agenti patogeni, virus e batteri, e dai parassiti, responsabili di allergie o infezioni. Nati dal midollo osseo, una volta maturi, circolano nel sangue per poi raggiungere i vari tessuti; qui sopravvivono per un breve tempo.

L’esame del sangue è solitamente eseguito al mattino a digiuno. Il valore degli eosinofili cambia durante la giornata; queste cellule, infatti, tendono ad aumentare la sera e diminuiscono al mattino. La concentrazione degli eosinofili è compresa tra 400 e 450 eosinofili per microlitro di sangue; il risultato può variare in base al laboratorio che esegue l’esame del sangue.

I valori normali sono: 400 e 450 eosinofili per microlitro di sangue. Sotto questa soglia di parla di eosinofili bassi

I valori normali sono: 400 e 450 eosinofili per microlitro di sangue. Sotto questa soglia di parla di eosinofili bassi

Eosinofili bassi: cause principali

Le cause che determinano gli eosinofili bassi possono essere differenti ma solitamente non desta preoccupazione come nel caso contrario. Nonostante ciò, è bene non sottovalutare l’abbassamento di questo valore. Il medico, infatti, potrà richiedere di eseguire un esame dell’emocromo completo al fine di approfondire il caso e scoprire le cause dell’anomalia.

Di solito, l’eosinopenia si verifica nei soggetti sottoposti ad eccessivo affaticamento e stress psicofisico e a seguito di una cura a base di alcuni farmaci; tra questi, i farmaci corticosteroidi, le penicilline, gli antistaminici. Può essere causato anche dalla presenza di febbre, dall’abuso di alcolici e dalla chemioterapia e dalla radioterapia.

Può verificarsi anche a seguito di particolari patologie, anche gravi. Tra queste, le infezioni causate dagli attacchi di batteri, le patologie che interessano il sistema immunitario (HIV), lo shock anafilattico e la Sindrome di Cushing.

L’abbassamento del numero degli eosinofili può essere causata anche dalla agranulocitosi,  patologia del sangue che influisce sulla conta degli eosinofili ed espone il soggetto alle infezioni. Anche la leucemia granulare, patologia maligna che causa un aumento dei linfociti granulari, determina una riduzione degli eosinofili. Queste cellule, infatti, vengono distrutti.

Sono diverse le cause: anche una semplice influenza

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Sintomi principali e quando preoccuparsi

I sintomi riferiti agli eosinofili bassi sono riscontrabili anche in altre patologie. Per questo motivo, è importante sottoporsi agli esami di laboratorio e richiedere anche di conoscere questo valore.

In questi casi, la sintomatologia tipica riferita include l’innalzamento della temperatura corporea, la febbre e la presenza di una massa nell’area addominale. Può manifestarsi anche con perdita di peso dovuta alla mancanza di appetito e costante senso di sazietà.

Cure e trattamenti

Come anticipato, gli eosinofili bassi non destano particolari preoccupazioni. Tuttavia, anche in questo caso è bene eseguire successivi controlli per monitorare la condizione. La cura in caso di eosinopenia dipende dalla causa; se non è conseguenza di una patologia non richiede alcun trattamento terapeutico.

Al contrario, il medico potrà prescrive dei farmaci per curare l’infezione o delle cure specifiche in caso di patologie più gravi. Al fine di un controllo, il medico potrà richiedere al paziente di ripetere nuovamente l’esame del sangue a distanza di tempo.

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