L’esame delle urine deve dare un risultato pulito, ossia nella pipì non ci devono essere microrganismi di alcun genere. Se si riscontra un bacillo dal nome escherichia coli, significa che c’è una qualche malattia in corso. Allo stato normale, si trova infatti nell’intestino e fa parte della flora batterica. Come dire che non fa del male, ma anzi aiuta nella digestione. Se però si riscontra escherichia coli nelle urine, possiamo preoccuparci perché il batterio è in grado di causare un’infezione delle vie urinarie.
Può essere, ad esempio, la causa di una cistite nell’uomo. Qualche volta, però, sono la prostata e i reni ad essere coinvolti. E bisogna fare particolare attenzione perché l’e.coli, come viene spesso abbreviato dai medici, non dà particolari sintomi. Insomma, senza un normale esame di controllo, non ci si accorge di averlo. Cosa che invece è fondamentale per poter individuare la cura giusta, che poi è per la maggior parte a base di antibiotici.
Escherichia coli nelle urine: cause principali
Il batterio e.coli ha capacità di spostarsi da una parte all’altra del nostro organismo. Considerata la vicinanza tra ultimo tratto intestinale e vie urinarie, il luogo più facile da raggiungere è proprio quest’ultimo. Tra le cause di escherichia coli nelle urine c’è dunque il contagio da feci che la persona colpita si procura da solo, magari attraverso una scarsa igiene intima. Ci sono pure casi in cui l’infezione arriva dall’esterno, in caso di un rapporto intimo senza l’uso di preservativo.
Qualche volta, può esserci un errore nell’esame al microscopio, causato da conservazione non giusta dell’urina, infezione avvenuta proprio in laboratorio, campione consegnato non adeguato. In questi tre casi, pur non essendoci escherichia coli, il referto dirà che c’è. Se si ha il sospetto che possa essere successo proprio questo, l’unica cosa da fare è ripetere l’esame delle urine.
È il caso poi di esaminare i cosiddetti fattori di rischio. Le donne, per esempio, sono le più colpite da questo bacillo. Il motivo? L’uretra si trova molto vicina all’ano, è meno lunga di quella maschile e quindi il batterio ha maggiore facilità a spostarsi e poi a risalire fino alla vescica. Mentre si è incinte, si diventa ancora più vulnerabili: oltre ad aver bisogno di fare più pipì, quest’ultima rimane più tempo dentro la vescica, il che diventa terreno fertile anche per l’escherichia coli. Chi deve portare il catetere urinario per lungo tempo ha maggiori possibilità di infettarsi. E poi ci sono le persone diabetiche: eliminano molto glucosio insieme alla pipì, e il glucosio è l’habitat migliore per i batteri.
Sintomi dell’e.coli nell’urina
Gli unici sintomi di escherichia coli nella pipì li avvertiamo se abbiamo la cistite. Ecco allora che dobbiamo urinare più spesso, sentiamo bruciore, non svuotiamo completamente la vescica. La stessa pipì non è chiara e può avere un cattivo odore. Solo raramente compare pure la febbre. Il più delle volte non ci sono sintomi, si parla infatti di batteriuria asintomatica.
In quest’ultimo caso, non è neanche necessario fare terapie particolari mentre è assolutamente necessario l’antibiotico se si tratta di donna incinta per evitare complicanze derivanti dalla cistite franca. Anche nel caso di pazienti immunodepressi, è preferibile seguire una terapia per evitare che l’infezione dalle vie urinarie possa coinvolgere altri organi. Dal rene (pielonefrite) alla prostata (prostatite).
Rimedi per l’escherichia coli nelle urine
Terapia antibiotica, dunque, dal punto di vista medico se si tratta di cistite, se la donna è in gravidanza o se si ha il sistema immunitario compromesso. Ci sono poi i tre consigli per prevenire l’attacco dell’escherichia coli: igiene accurata delle parti intime, bere molta acqua e utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali, il che previene anche le malattie sessualmente trasmissibili.
Per gli amanti della medicina naturale, non mancano le possibilità. Per esempio: succo di mirtilli ogni giorno, acqua insieme a bicarbonato di sodio, olio o latte di cocco. Gli asparagi sono indicati per curare le infezioni alle vie urinarie, così come due spicchi d’aglio o l’aceto di miele nell’acqua. E ancora: il cocomero, da mangiare in abbondanza. E, infine, la cipolla, il sedano, la camomilla e l’ananas.
Infine, la borsa di acqua da tenere sul basso ventre. Oppure un bagno caldo, che aiuta il sangue a circolare.