Quando c’è qualcosa che non va, il nostro corpo ci manda quasi sempre dei segnali che possono aiutarci a capire che sarebbe meglio farci dare un’occhiata. Purtroppo sappiamo che esistono diverse patologie e condizioni asintomatiche, molte delle quali anche particolarmente gravi. Anche le condizioni dei linfonodi ascellari sono un indicatore del quale tenere adeguatamente conto.
Siamo a conoscenza del fatto che in determinate zone strategiche del nostro corpo, lungo il decorso del sistema linfatico, esistono delle stazioni organiche note con il nome di linfonodi che rappresentano dei veri e propri “castelli” per il nostro organismo, roccaforti all’interno delle quali vengono reclutati gli anticorpi e che vengono attivate in caso di necessità di una risposta immunitaria considerevole.
Cosa determina dunque l’ingrossamento dei linfonodi ascellari e quando dobbiamo effettivamente preoccuparci per la nostra salute?
Linfonodi ascellari ingrossati: cause e sintomi
I linfonodi sono degli organi periferici che hanno lo scopo primario di determinare una risposta immunitaria sia umorale che cellulo-mediata, al fine di contrastare infezioni ed aggressioni di vario genere al nostro organismo. I linfonodi risultano ingrossati quando sono in stato di iperattività, il ché sottintende solitamente la presenza di un’infezione spesso localizzata nelle zone che presentano un aumento anomali delle dimensioni di questi organi (in caso di ingrossamento di linfonodi del collo ad esempio potrebbe essere in corso una patologia come un’influenza, una tonsillite, una parotite eccetera).
Per quel che riguarda i linfonodi ingrossati delle ascelle la problematica di primo acchito potrebbe risultare meno chiara, poiché se è vero che infezioni tipiche delle vie respiratorie determinano un aumento di volume dei linfonodi del collo, è altrettanto vero che non vi sono molte patologie che affliggono direttamente le ascelle. Proprio per questa ragione sono in molti a spaventarsi quando per qualsivoglia motivo scoprono che gli organi linfoidi situati in corrispondenza delle ascelle risultano più voluminosi del normale.
Ad ogni modo, benché nell’immaginario collettivo questa situazione venga automaticamente associata ai tumori, in realtà i casi nei quali i linfonodi ascellari maschili si rivelano essere l’indicatore dell’insorgenza di una neoplasia sono alquanto rari. Nella maggior parte dei casi infatti questa risposta immunitaria è piuttosto tipica di semplici infezioni batteriche dalle quali è possibile ristabilirsi completamente con un semplice ciclo di antibiotici.
Linfonodi ascellari ingrossati: devo preoccuparmi?
Come abbiamo appena ribadito, l’aumento di volume dei linfonodi presenti in queste zone è solitamente determinato dall’insorgenza di condizioni patologiche non gravi, pertanto non è necessario spaventarsi qualora doveste toccarvi le ascelle trovandoli in stato di ipereccitazione. Questi organelli in corrispondenza dell’ascella sono presenti in numero variabile da 20 a 30 e non sono correlati solamente allo stato di salute di quella zona del corpo, bensì sono un indicatore importante per quel che concerne le condizioni del nostro organismo per quel che comprende i collettori linfatici che corrono lungo l’arto superiore di riferimento, nonché la regione costale, toracica e la porzione superiore dell’addome.
Va da sé che vi sia un gran numero di condizioni di disequilibrio che interessano queste regioni del corpo che possono determinare un aumento dell’attività dei linfonodi ascellari. I sintomi tipici, oltre all’aumento del volume dei linfonodi comprendono ingrossamento dell’arto stesso (gonfiore), sudorazione notturna ed eventuale febbre. Solo qualora ci si trovi di fronte a febbri alte e frequenti ed i linfonodi non ritornino alle loro condizioni naturali dopo qualche giorno, si rende consigliabile il sottoporsi ad esami più accurati.
Linfonodi ingrossati sotto le ascelle: rimedi
Dal momento che i linfonodi ascellari gonfi sono solamente un sintomo, i rimedi da adottare in questa situazione possono variare anche in maniera drastica a seconda di quale sia la condizione a monte che abbia provocato l’aumento del loro volume. Anche una semplice febbre o uno stato di infezione che comprenda malessere generale senza altre condizioni particolari (come nel caso di un banale raffreddore) possono essere la causa dell’ingrossamento dei linfonodi ascellari dolenti. In questo caso basterà attendere che l’organismo torni all’omeostasi fisiologica per apprezzare un ritorno di questi organi alle loro dimensioni naturali.
Anche eventi parafisiologici, ovverosia causati da fattori non infettivi né neoplastici (ne sono un esempio classico le cause meccaniche come le cerette e le depilazioni con il rasoio, oramai particolarmente frequenti fra gli uomini soprattutto nel corso del periodo estivo) possono essere la causa di un ingrossamento dei linfonodi. Nel caso in cui invece la situazione non si stabilizzi autonomamente, è necessario svolgere gli esami del caso per comprendere quale sia la causa che abbia portato all’iperattività di questi organi e stabilire così l’approccio più corretto alla risoluzione del problema.