Una delle malattie a carico dell’apparato uro-genitale dell’uomo è la prostatite, ossia l’infiammazione della ghiandola endocrina. Sono tante le cause che possono determinarla: il fumo, la troppa sedentarietà oppure alcune infezioni. Si presenta sia in forma acuta sia in forma cronica.
Andiamo a vedere prima di tutto che cos’è e dove si trova la prostata nel nostro corpo. E’ la ghiandola che si trova appena sotto la vescica, davanti alla parte di intestino crasso che è chiamato retto. Per forma e dimensioni, può assomigliare a una castagna. Attraverso la prostata, l’urina viene veicolata verso l’esterno, la ghiandola ha anche un ruolo determinante nella costituzione dello sperma al momento dell’eiaculazione.
Quando si infiamma, può dare luogo a prostatite acuta di origine batterica (detta anche di tipo I), cronica di origine batterica (di tipo II), cronica non batterica (di tipo III) e asintomatica (di tipo IV).
Per poter identificare di quale tipo di prostatite si tratta, è necessaria una diagnosi da parte del proprio medico, che prescriverà, esame del sangue, delle urine e su campioni di sperma e liquido prostatico. Come vedremo, cambia anche il metodo di cura a seconda del tipo di prostatite. Nel caso di infiammazione dovuta a infezione batterica, è necessario usare gli antibiotici, per un periodo più o meno lungo (dalle 4 alle 6 settimane).
I sintomi della prostatite
Ci sono dei sintomi che, inequivocabilmente, portano a pensare che si possa avere la prostatite. Nel caso di quella acuta, si fa fatica a iniziare la minzione, si prova bruciore, aumenta la frequenza anche notturna della necessità di andare in bagno a urinare, come se la vescica non fosse mai vuota. Si prova impellente bisogno di urinare. In alcuni casi può esserci anche un po’ di febbre con brividi e sangue nello sperma o eiaculazione particolarmente dolorosa. Oppure, sintomi simili a quelli portati da una normale influenza.
Se l’infiammazione è invece cronica, i sintomi sono più lunghi nel tempo, possono durare anche più di tre mesi. Solitamente non c’è la febbre, ma sintomatologia di irritazione come abbiamo evidenziato poco più sopra. C’è anche dolore pelvico, alla zona lombare della schiena, attorno all’ano, all’inguine e/o allo scroto.
Altri sintomi possono essere emissione di urine maleodoranti, dolore durante i rapporti sessuali e durante le defecazione. Senso di malessere durante i movimenti intestinali. Talvolta questa patologia, se causata da batteri, può essere responsabile anche di dolore muscolare diffuso e dolore articolare. Quando si è in presenza di uno di questi sintomi, è necessario andare immediatamente dal medico per scoprire se si tratta davvero di prostatite e poter poi intervenire di conseguenza.
Una prostatite batterica trascurata può portare alcune complicanze come la trasmissione dell’infezione batterica ai testicoli con lo sviluppo di orchite, il passaggio dell’infezione al sangue con sviluppo di batteriemia o, anche, sepsi, la formazione di un ascesso prostatico, incapacità di urinare.
Prostatite o infiammazione della prostata: cause principali
Come abbiamo visto, a causare la prostatite possono essere le infezioni. I germi più comuni appartengono al ceppo di Escherichia coli, in particolare, ma possono essere anche Proteus, Klebsiella, Enterobatteri, Pseudomonas e Serratia. I germi possono entrare durante un rapporto sessuale e, in questo caso, si parla di infezione uretrale ascendente, che diventa poi prostatite batterica.
Talvolta, anche da un rapporto anale fatto senza alcuna protezione può nascere la prostatite batterica, insieme ad altre infezioni.
Un’altra possibile causa è il reflusso di urina infetta nei dotti prostatici, che vanno a finire nell’uretra posteriore. Ma sono davvero tante le cause che generano questa fastidiosa patologia: disfunzioni intestinali, alimentazione irregolare, il fumo, la sedentarietà, emorroidi.
Anche l’astinenza prolungata dai rapporti sessuali o dall’eiaculazione. Attenzione pure al coito interrotto, in grado di produrre microlesioni alle strutture prostatiche che, a lungo andare, portano alla prostata infiammata.
Non vanno poi trascurate quelle che possiamo definire come concause di una prostata infiammata o prostata ingrossata: lo stress, le situazioni emozionali al limite, disfunzioni e restringimento dell’uretra prostatica con retrodiffusione intraprostatica dell’urina, fimosi e parafimosi. Sono ammesse come cause anche le disfunzioni immunitarie e le patologie discali (L1-S1).
Come curare la prostata infiammata
Per curare una prostata infiammata si può cambiare tenore di vita (abbandonare la sedentarietà e iniziare a praticare lo yoga, per esempio) oppure si possono utilizzare rimedi naturali.
La prima cosa da fare è curare l’alimentazione. Cibi ricchi di vitamine rinforzano il sistema immunitario. Molto bene consumare pomodori, tè verde, uva e soia. Ottimi i cibi ricchi di micronutrienti come selenio, zinco, vitamina E e D3. Le bevande con caffeina irritano la prostata, ma anche una scarsa idratazione, tabacco e alcol sono deleteri.
In caso di prostatite batterica, la cura antibiotica dura dalle 4 alle 6 settimane. Il trattamento non va interrotto alla regressione dei sintomi, cosa che può succedere anche pochi giorni dopo l’inizio della terapia. Chi interrompe in anticipo l’antibiotico, va incontro più facilmente alle ricadute.
In caso di complicanze, come la formazione di un ascesso prostatico, si deve ricorrere alla chirurgia per drenare il plus. Batteriemia e sepsi richiedono una cura ulteriore con antibiotici, che si aggiunge a quella contro gli agenti patogeni della prostatite acuta. Va fatta in ospedale, sotto osservazione del medico. Se si riscontra l’incapacità a urinare, i pazienti devono ricorrere al catetere vescicale, che permette di svuotare la vescica.
Durante il trattamento della prostatite batterica acuta, i medici consigliano di bere molta acqua e sconsigliano la pratica sessuale con la partner. Consigliano invece la masturbazione e l’impiego di un cuscino per sedersi. E ancora: bagni caldi e niente ciclismo.
I rimedi naturali per la prostatite
Esistono rimedi naturali per curare la prostatite. Le piante officinali, i gemmoderivati, le sostanze naturali come il polline e i semi di zucca. Anche la medicina cinese cura le infiammazioni con agopuntura e preparati fitoterapici. E poi c’è l’omeopatia. L’omeopata dà un rimedio diverso a seconda della differente manifestazioni dei sintomi e alla natura del disturbo.
Alcuni esempi: Sabal Serrulata (per frequenti minzioni notturne), Conium Maculatum (erezioni incomplete, emissione involontaria di sperma), Chimaphila Umbellata (dolore forte e urine scarse e maleodoranti), Pareira Brava (per le forme cronicizzate, con blocchi urinari ripetuti con calcolosi renali), Sulphur (ipertrofia prostatitca), Argentum Nitricum (in caso di dolori brucianti e fitte).