Generalmente, quando parliamo di costola incrinata ci riferiamo ad un tipo di lesione costale di solito dovuta ad un trauma del torace, spesse volte una semplice contusione. Partiamo col dire che, almeno da un punto di vista medico, una costola incrinata è una condizione di lieve entità, non rappresentando una vera e propria frattura; allo stesso modo, però, se in questa incrinatura sono coinvolti anche i muscoli intercostali, la conseguenza può essere una infiammazione o una alterazione della funzione muscolare.
Questa condizione può interferire, in alcuni casi, anche con la nostra respirazione ma, non trattandosi di frattura, l’osso non è quindi uscito dalla sua sede originaria, e pertanto non si rischia una perforazione del polmone. Nonostante ciò, si tratta di una condizione che non va sottovalutata poiché, se non immediatamente e ben curata, può portare anche a dei peggioramenti che possono risultare molto pericolosi.
Costola incrinata: cause e sintomi
Come detto, la causa principale (sostanzialmente, di fatto l’unica) delle costole incrinate è un trauma toracico. Esso, ovviamente, può verificarsi in diverse condizioni, a seconda della situazione in cui tale trauma è venuto a verificarsi. Di solito, il trauma toracico è conseguenza di un incidente stradale, come quando ad esempio si batte violentemente col torace contro il volante.
Ma anche il trauma da attività sportiva è abbastanza frequente, soprattutto per quel che riguarda i cosiddetti ‘sport di contatto’ come calcio, rugby, hockey, basket, football americano, etc. Ovviamente la causa del trauma può essere anche una caduta accidentale, mentre leggermente più rara (ma assolutamente non da escludere) è la causa dovuta a forti e soprattutto ripetuti episodi di tosse violenta.
E allora, come accorgerci di avere le costole rotte o incrinate? Quali sono i sintomi? Generalmente, ci si accorge di tale condizione in seguito ad un dolore alle costole, che può presentarsi secondo diverse modalità ed intensità. Ad esempio, questo dolore può essere fisso o episodico (la cosiddetta ‘fitta’), e può aumentare in caso di sforzi o movimenti che comportano un movimento della nostra gabbia toracica.
E’ il caso tipico di respirazione profonda, ma anche di torsioni o piegamenti; non è un caso, infatti, che questo dolore diminuisca o scompaia del tutto nel momento in cui ci mettiamo a riposo, evitando movimenti che coinvolgono quest’area. Un altro sintomo tipico, è il dolore al fianco sinistro o destro che si prova quando chi si trova in questa condizione dorme sulla zona interessata, o comunque vi fa pressione per un qualsiasi altro motivo.
Frattura costole: esame visivo
Già da un semplice esame visivo ci si può accorgere della possibilità di una costola incrinata: l’area interessata, infatti, appare arrossata e dolente alla palpazione. In alcuni casi, inoltre, dove è presente la lesione costale viene a svilupparsi anche un’ematoma, ovvero una piccola raccolta di sangue causata dalla rottura dei vasi sanguigni.
Nei casi in cui il dolore è molto intenso, il soggetto presenta anche delle notevoli difficoltà respiratorie, spesso legate anche all’insorgere della dispnea (sensazione di fiato corto e mancanza d’aria); le conseguenze, di solito, sono cefalee, vertigini, sensazione di stanchezza e sonnolenza, ma esse possono essere anche di tipo psicologico, come una generale ansia, dovuta principalmente al fatto di non riuscire a respirare correttamente.
Molto raro è il caso in cui non vi sia alcuna sintomatologia, mentre poco frequente ma comunque non così rara è la condizione in cui il dolore non sia localizzato: il trauma del torace, in questi casi, non viene avvertito dove è effettivamente presente, ma ad esempio su spalla o parte alta dell’addome. In questi casi, per diagnosticarlo è indispensabile una radiografia toracica.
Costola incrinata: cura e terapia
Bisogna rivolgersi al medico ogniqualvolta si presenta uno di questi sintomi: sarà lui, poi, a valutare il da farsi. In caso di eventi traumatici rilevanti, andate immediatamente al pronto soccorso, per escludere fratture. Di solito, la diagnosi della incrinatura costale è abbastanza semplice da fare, e consiste principalmente in indagini di tipo radiologico mirate (la radiografia, il TC, l’ecografia e la RMN sono le più utilizzate).
Nel caso la diagnosi confermi una o più costole incrinate, la terapia consiste innanzitutto nel mantenere a riposo la zona interessata, mentre al contempo si cerca di far scomparire gradualmente l’eventuale dolore. Oltre al riposo, è bene dormire in posizione supina, applicare del ghiaccio sulla zona interessata, per 15-20 minuti e per 3-4 volte al giorno e, sotto controllo medico, assumere eventualmente antinfiammatori e antidolorifici.
L’importanza di ridurre il dolore è dovuta alla prevenzione di eventuali complicanze, come infezioni respiratorie o polmoniti. Anche se in alcuni casi risulterà difficile, il respirare profondamente aiuta a prevenire queste complicanze, così come effettuare un colpo di tosse controllato un paio di volte all’ora. Nei casi più complessi, potrebbero anche essere richieste delle mirate sedute di fisioterapia.
Costola incrinata tempi di guarigione
Di solito, una costola incrinata guarisce nel giro di 3-4 settimane, ma nei casi più gravi (forte evento traumatico o lesione che interessa la zona della cartilagine) i tempi sono dilatati, fino ad arrivare anche a 6 settimane. Il primo sintomo di ‘guarigione in atto’ è ovviamente la graduale scomparsa del dolore. La guarigione, però, può essere ‘aiutata’ seguendo alcune piccole regole.
Ad esempio, evitate di fumare, per ridurre il rischio di infezioni polmonari; tenete sotto controllo la vostra respirazione, evitando aumenti eccessivi del ritmo, che stresserebbe in maniera eccessiva la gabbia toracica. Infine, ricordatevi di mantenere una dieta ricca di calcio, importante per migliorare la resistenza delle ossa e per prevenire la comparsa della patologia dell’osteoporosi.