Se hai un’auto storica, ossia che abbia più di 30 anni, stai attento. Il bollo per le auto storiche, infatti, non si paga (ma ci sono alcune eccezioni). Lo ha sancito la legge di stabilità del 2015, che ha invece assoggettato al pagamento della tassa automobilistica in modo regolare le auto che abbiano dai 20 ai 29 anni. Ci sono però, appunto, delle eccezioni perché le regioni non hanno deciso tutte di cambiare il regolamento. Nonostante poi siano intervenute più sentenze da parte della Corte Costituzionale, che hanno cercato di mette ordine. Ossia, le auto tra i 20 e i 29 anni non possono essere esentate dal pagamento del bollo, come le loro sorelle più vecchie.
Il bollo per le auto storiche, al momento, non è comunque uguale in tutta Italia. Proprio perché ci sono regioni che non si sono ancora adeguate. Ci sono delibere che hanno sancito nuove tariffe. In particolare, quelle di Lazio, Abruzzo, Campania, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Marche, Sardegna e la provincia di autonoma di Trento.
Bollo auto storiche: come calcolare l’importo
Dipende dai cavalli, che troviamo nel libretto di circolazione (kW). Questa cifra va moltiplicata per il costo unitario (ossia euro per singolo kW) previsto. La normativa anti inquinamento incide sulle tariffe unitarie, che andiamo a vedere.
- Euro 0: 3,00€/kW fino a 100kW e 4,50€/kW per l’eccedenza
- Euro 1: 2,90€/kW fino a 100kW e 4,35€/kW per l’eccedenza
- Euro 2: 2,80€/kW fino a 100kW e 4,20€/kW per l’eccedenza
- Euro 3: 2,70€/kW fino a 100kW e 4,05€/kW per l’eccedenza
- Euro 4, 5 e 6: 2,58€/kW fino a 100kW e 3,87€/kW per l’eccedenza
Ancora una cosa da chiarire. Come si convertono i cavalli in kW? È sufficiente dividere per 0,736. Per controllare di che classe è l’auto, potete sempre controllare il libretto di circolazione.
Bollo auto storiche: le norme regionali
Come si calcola il bollo per le auto storiche nelle regioni che hanno deciso di agire liberamente? In Sicilia, con una legge regionale del 2016, le auto che abbiano tra i 20 e i 29 anni di età pagano un bollo inferiore rispetto alla tassa normale: 75 euro. Le auto con almeno 30 anni vedono questo importo abbassarsi fino a 25,82 euro.
In Piemonte, le auto che abbiano tra i 20 i 29 anni pagano un bollo ridotto del 10 per cento. Sono esentate le auto con almeno 30 anni. In Lombardia, se si tratta di auto utilizzate esclusivamente per il trasporto di persone e che abbiano più di 20 anni, si pagano 30 euro. Devono essere in regola con le emissioni.
Riassumendo, le auto con più di 20 o 30 anni e con il Certificato di Rilevanza Storica non pagano nulla. Le auto con più di 20 anni e meno di 30, senza Crs, pagano in base ai kw e all’inquinamento. Le auto con più di 30 anni ma senza Crs, pagano solo quando circolano su strada pubblica: 30 euro.
In Emilia Romagna, niente bollo per i possessori di auto dai 20 ai 29 anni iscritte ad Asi, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo. Ma se circolano, si pagano 25,82 euro. Dal 2015, esenzione per le auto senza Certificato di rilevanza storico collezionistico, auto intestate a Società.
La Regione Toscana dà il beneficio alle auto storiche con più di 30 anni (tassa ordinaria meno il 10%). Nel Lazio, per le auto storiche che abbiano più di 20 anni e meno di 29 anni, si paga il bollo con uno sconto del 10% rispetto a quello ordinario. Bisogna però aver ricevuto l’attestazione apposita dall’Asi.
Esenzioni per il bollo auto storiche
Alcuni casi di esenzione per le auto tra i 20 e i 29 anni li abbiamo già incontrati. Ora vediamo come funziona per le auto con più di 30 anni. L’esenzione del bollo permane, come diceva già la legge 342 del 2000, e vale per le auto la cui costruzione risalga a più di 30 anni fa. L’anno della prima immatricolazione in Italia o fuori dall’Italia deve essere lo stesso di quello in cui l’auto è stata costruita. A meno che non si utilizzino per scopi professionali o per esercitare impresa, arte o professione.
L’esenzione è automatica anche se non c’è l’iscrizione al registro storico. Se l’auto circola su strada pubblica, però, si paga una tassa di circolazione annuale pari a 28,40 euro. Se ci si dimentica di pagare – in un’unica soluzione, ricordate – non ci sono sanzioni da parte delle Autorità. Ma ogni volta che viene fatto un controllo, il conducente deve mostrare la ricevuta di pagamento alla polizia.
Resta da ricordare che il mancato o ritardato pagamento del bollo annuale può sempre essere regolato con il ravvedimento operoso, da farsi entro la fine dell’anno. Non ci sono in questo caso sovrattasse o interessi di mora. E vale non solo per le auto storiche, naturalmente, questo meccanismo, ma per tutte le auto.