Bruciore anale: cause principali e rimedi

Numerose possono essere le cause del bruciore anale, e pertanto è sempre meglio rivolgersi ad un medico. Ecco tutte le informazioni utili per saper riconoscere il problema

Bruciore anale: cause principali e rimedi

Il bruciore anale indica un disturbo che consiste nella presenza, a livello dello sfintere anale, di un forte prurito che, spesso, sfocia anche in vero e proprio bruciore. E questo bruciore si presenta sia durante l’atto della defecazione, sia ‘a riposo’. Ovviamente, parliamo di un disturbo molto comune, e che può avere un gran numero di cause, anche di natura diversissima tra loro.

Si tratta, poi, di uno di quei disturbi che, una volta individuata la causa, è di solito possibile tenere sotto controllo con una terapia o con abitudini di vita e alimentari. Diventa, pertanto, di grande importanza imparare a conoscere le caratteristiche di questo disturbo, anche e soprattutto per sapere se questo può essere sintomo di disturbi più gravi.

Come detto in apertura, sono davvero moltissime le possibili cause del bruciore anale, alcune direttamente riconducibili a questo fastidio, altre invece ad un più generico prurito persistente: elencheremo soltanto le più comuni, quelle che nella stragrande maggioranza dei casi potranno essere la vera causa del vostro bruciore.

Le cause del bruciore e prurito all'ano possono essere tantissime

Le cause del bruciore e prurito all’ano possono essere tantissime

Cause del bruciore anale

Una delle cause può essere l’ascesso perianale, un problema che va preso sul serio, poiché consiste nella formazione di una vera e propria ulcera nella zona dell’ano. Un’altra causa può essere la dermatite che, quando prende i glutei, di solito arriva fino all’ano; essa colpisce soprattutto in estate, ed è il risultato combinato di scarsa igiene e sovrabbondanza di sudorazione.

Molto comune è anche la candidosi che, a differenza di quanto molti possano credere, non colpisce soltanto le zone genitali, ma anche l’ano, il quale viene ricoperto da una patina biancastra che consente di individuarlo abbastanza facilmente. Si tratta di una candida ‘fuori controllo’, e per questo è necessario contattare immediatamente il proprio medico, che con ogni probabilità vi prescriverà dei farmaci per uso orale o topico.

Sicuramente a causare il bruciore e prurito anale possono anche contribuire le emorroidi, un fastidio abbastanza comune che porta ad un forte dolore sia nel momento della defecazione che quando ci si siede. Oltre alle fistole anali, inoltre, è più raro ma non è da escludere il Morbo di Crohn, una malattia piuttosto grave dell’apparato intestinale.

In caso di sanguinamento rettale combinato al bruciore, allora è possibile che si tratti di proctite, un’infiammazione del retto che porta alla formazione di muco nelle feci. Le ragadi anali, consistenti in delle ferite oblunghe nella zona anale, sono causate anche da una scarsa igiene anale, e tra i sintomi viene di solito annoverato proprio il bruciore all’ano.

Anche la stitichezza può portare a bruciore anale dopo defecazione, poiché le feci quando si fanno troppo dure causano fastidi (e in alcuni casi anche dolore) quando vengono espulse.

Il bruciore all'ano dopo aver defecato può essere causato dalla stitichezza

Il bruciore all’ano dopo aver defecato può essere causato dalla stitichezza

Tra le cause meno gravi, possiamo citare il tipo di alimentazione, specialmente nel momento in cui si mangiano dei cibi eccessivamente speziati, quando essi non vengono metabolizzati alla perfezione dal nostro organismo; tracce ne restano nelle feci, che al passaggio nell’ano creano appunto del bruciore. Infine, il bruciore allo sfintere anale può anche derivare da una leggera allergia al sapone intimo che utilizziamo: in questo caso, basterà cambiarlo.

Bruciore anale: cura e rimedi

Nei casi derivanti dall’alimentazione e dal sapone intimo, la soluzione è solo una: cambiare stile di vita e marca di sapone. Altre soluzioni sarebbero inefficaci. Nel caso in cui non avessimo la certezza che possa essere una di queste due la causa del nostro fastidio, bisognerà superare l’imbarazzo e contattare il proprio medico, che di certo potrà individuare molto meglio di noi la causa di questo fastidioso problema, che può nascondere delle patologie anche gravi.

In generale, però, il consiglio che vi diamo (e che vi darà anche il vostro medico) è quello di non grattarvi, nonostante a volte l’istinto a farlo può sembrare irrefrenabile, soprattutto quando più che di bruciore si tratta di prurito. Grattandosi, infatti, nella stragrande maggioranza dei casi vanno a crearsi delle minuscole lesioni anali che non solo bruceranno esse stesse ma, in alcuni casi (soprattutto se non abbiamo idea di quale possa essere la causa), potrebbe anche peggiorare la patologia da cui siete affetti.

Le mani sono inoltre portatrici di batteri, che possono portare anche a delle infezioni che prima non esistevano. Meglio utilizzare, inoltre, un intimo di cotone e non colorato: le fibre sintetiche possono anche dare vita a reazioni allergiche, oltre ad aumentare la sudorazione, e inoltre il cotone lascia meglio traspirare le nostre parti intime.

Un intimo bianco e di cotone è uno dei rimedi temporanei che potrete utilizzare per non peggiorare il vostro fastidio

Un intimo bianco e di cotone è uno dei rimedi temporanei che potrete utilizzare per non peggiorare il vostro fastidio

Viceversa, non c’è da esagerare con la pulizia, poiché l’utilizzo di alcuni saponi o di alcune carte igieniche possono andare a ‘sensibilizzare’ l’ano: è preferibile, durante questo periodo, utilizzare prodotti pediatrici. Ovviamente, la terapia ‘definitiva’ vi sarà fornita dal vostro medico ed in genere consiste in una crema o pomata per bruciore anale, e pertanto non preoccupatevi: nella stragrande maggioranza dei casi, sono problemi che si risolvono facilmente e in poco tempo.

Anche nel caso in cui si trattasse di patologie più gravi, e anzi a maggior ragione, seguite dettagliatamente ciò che vi consiglia il vostro medico che, se lo riterrà necessario, vi indirizzerà da uno specialista.

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