Cisti di Tarlov: cosa sono, sintomi e trattamento

Ecco tutto quello che c'è da sapere sulle cisti di Tarlov, delle lesioni delle radici dei nervi della colonna vertebrale, e portano anche a complicazioni invalidanti

Cisti di Tarlov: cosa sono, sintomi e trattamento

Le cisti di Tarlov, anche conosciute col nome più specificatamente medico di cisti perineurali, sono delle lesioni delle radici dei nervi spinaliche vengono a formarsi a livello della colonna vertebrale, con un interessamento soprattutto della zona sacrale, che contengono del liquido cerebrospinale.

In genere, si tratta di lesioni asintomatiche, e in alcuni casi (rari, a dire il vero) possono portare alla cosiddetta sindrome di Tarlov, una sindrome neurologica che deve il nome al neurochirurgo americano Isadore Max Tarlov, il primo che identificò la natura (e le possibili conseguenze) di tali cisti, nel 1938. Si tratta di una condizione piuttosto rara, con una incidenza di circa il 5% nella popolazione adulta; come detto, la gran parte dei casi di cisti di Tarlov sono asintomatici, e i sintomi possono comparire soltanto nell’1% dei casi succitati.

Infine, citiamo almeno la possibilità che una parte di letteratura più recente ha evidenziato, ovvero che la sindrome di Tarlov non derivi solo dalle cisti, ma anche da alcune patologie meningee caratterizzate anch’esse dal versamento di liquido spinale, a vari livelli.

Cisti di Tarlov: le cause

Ad oggi, le cause che portano alla formazione delle cisti perineurali sono ancora sconosciute, nonostante vi siano diverse ipotesi in merito, molte delle quali sono quanto meno da tenere in considerazione.

Nonostante le cause certe delle cisti di Tarlov siano ancora sostanzialmente sconosciute, la letteratura scientifica recente è riuscita a fare diverse ipotesi a riguardo

Nonostante le cause certe delle cisti di Tarlov siano ancora sostanzialmente sconosciute, la letteratura scientifica recente è riuscita a fare diverse ipotesi a riguardo

Alcuni studi recenti, evidenziano come le cisti di Tarlov possano dipendere da anomalie nella produzione e riassorbimento del liquor spinale da parte delle meningi, ma anche da una alterazione (in positivo o in negativo) della pressione del liquido cerebrospinale. Inoltre, tra le cause evidenziate dagli studi potrebbero rientrare anche una generica fragilità delle meningi accompagnata da infezioni virali dovute all’Herpes simplex.

A volte, invece, la letteratura scientifica si è concentrata sulla possibilità che queste cisti possano essere causate in seguito a traumi dell’area del coccige, dato che nei casi analizzati prima esse non erano state diagnosticate. In sostanza, pur non avendo la certezza delle cause che portano alla loro formazione, possiamo azzardare l’ipotesi che esse siano causate da una serie di fattori anche molto diversi fra loro.

La possibile sintomatologia

Come già detto a più riprese, le cisti di Tarlov sono tendenzialmente asintomatiche. Tuttavia, a volte può capitare che queste cisti possano accrescere anche notevolmente le loro dimensioni nel corso del tempo, ed esercitare di conseguenza una pressione su ossa e nervi spinali, che a loro volta possono comportare delle fastidiose radicolopatie. Il principale tra i sintomi possibili, quindi, risulterà essere il dolore neuropatico.

Andando più nello specifico, però, qualora appaiano i sintomi sono disparati: un assottigliamento e/o una erosione delle ossa (soprattutto nel caso, molto frequente, che le cisti si trovino a livello sacrale), dolori alla zona lombo-sacrale, sciatalgie, oltre ad un generico dolore agli arti inferiori, che in alcuni casi può anche manifestarsi in maniera più specifica con parestesia ipoestesia degli stessi.

Tra i sintomi più leggeri, anche se parecchio fastidiosi, vi è anche il dolore cervicale. Ma la sintomatologia delle cisti di Tarlov è davvero vastissima, e di difficile collocazione

Tra i sintomi più leggeri, anche se parecchio fastidiosi, vi è anche il dolore cervicale. Ma la sintomatologia delle cisti di Tarlov è davvero vastissima, e di difficile collocazione

Altri sintomi più leggeri sono la iperreflessia (una forte accentuazione dei riflessi profondi), un dolore al collo o un dolore cervicale, spesso accompagnati da rigidità dei muscoli di quest’area, un dolore perineale, e anche cefalea e vertigini. Più gravi sono invece altri sintomi, come ad esempio paraplegia, tetraparesi spastica atrofia o anche paralisi muscolare.

Come visto, i sintomi in realtà sono davvero tanti, e le conseguenze che essi portano variano significativamente in relazione all’entità degli stessi. In alcuni casi, la sintomatologia legata alle cisti di Tarlov può portare quindi anche a gravi conseguenze legate alla deambulazione, oltre a poter portare a disfunzioni di vescica, sfintere o anche disfunzioni erettili.

Cisti di Tarlov: diagnosi e cura

Come appena visto, si tratta di un patologia ancora poco conosciuta, anche perché spesso asintomatica. Molto spesso, la diagnosi arriva per caso, quando si fanno altri tipi di esami riguardanti altre patologie, durante le quali vengono scoperte e catalogate come ‘reperti occasionali’. Nonostante ciò, ad oggi il modo più efficace per poter riscontrare la formazione di queste cisti è senza dubbio quello di compiere una risonanza magnetica.

Una volta che sono state diagnosticate, come si procede per il trattamento e le cure? Ovviamente, questi dipendono da numerosi fattori: il luogo preciso dove esse sono state riscontrate, ad esempio, i vari sintomi riscontrati dal paziente che ne è affetto e l’entità delle cisti, derivante dalle dimensioni e dal momento della loro evoluzione in cui vengono diagnosticate.

La terapia farmacologica è la principale per curare questa patologia: antidepressivi triciclici, SNRI, anticonvulsivanti sono tra i più utilizzati

La terapia farmacologica è la principale per curare questa patologia: antidepressivi triciclici, SNRI, anticonvulsivanti sono tra i più utilizzati

Ovviamente, a prescrivere la terapia sarà il vostro medico, che deciderà se consigliarvi o meno uno specialista. Normalmente, però, la cura risiede in una terapia farmacologica, che di solito prevede l’utilizzo di: antidepressivi triciclici (ad es. la clomipramina) e/o i cosiddetti SNRI (come la duloxetina); anticonvulsivanti (gabapentin o pregabalin); antidolorifici a base di oppiacei (ad es. tramadolo), o anche anestetici locali come la lidocaina.

In relazione alla gravità e alla localizzazione della patologia, inoltre, il vostro medico potrà anche prescrivervi la somministrazione di farmaci miorilassanti (baclofen). Oltre a questo, i pazienti affetti da queste patologie potrebbero anche dover ricorrere ad un supporto di tipo psicologico, visto che le cisti di Tarlov possono incidere anche in maniera pesante sulla qualità della loro vita e sulle azioni che essi compiono tutti i giorni.

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