Vermi nelle feci degli adulti: cosa sono e come eliminarli

Nonostante si tratti di un problema 'disgustoso', i vermi nelle feci in realtà non sono un fenomeno raro: ecco come risolverlo con pochi e semplici accorgimenti e come evitarlo

Vermi nelle feci degli adulti: cosa sono e come eliminarli

Sì, partiamo col dire che si tratta senza ombra di dubbio di una condizione che a molti di noi può davvero disgustare, ma in realtà i vermi nelle feci non sono un evento così raro come può sembrare, visto che sembra che questo fenomeno abbia colpito almeno una volta nella vita quasi la metà della popolazione nel mondo. Una condizione spiacevole così come la presenza di sangue nelle feci, certo, ma più diffusa di quello che avremmo mai potuto immaginare.

I vermi intestinali, detti con terminologia medica elminti, sono molto più diffusi nei bambini (chiamati qui ossiuri, da cui la ossuriasi), in quanto questi ultimi hanno sia un minore sviluppo del sistema immunitario, sia una naturale tendenza a non avere condizioni igieniche ideali per prevenire questo tipo di parassita: già il giocare nel fango, ad esempio, ma soprattutto il mettersi le mani in bocca senza lavarle, sono al contempo alcune tra le azioni più frequenti nei bambini e anche uno dei modi più facili per la proliferazione di questo parassita nell’intestino umano.

Vermi nelle feci: cause principali

La presenza di vermi nella cacca, come molte patologie simili a questa, hanno in realtà un gran numero di possibili cause, anche molto differenti tra loro. Per quel che riguarda il mondo dei bambini, abbiamo già detto che alcune cattive abitudini igieniche favoriscono la presenza del parassita nel loro intestino.

Per quel che concerne il mondo degli adulti, invece, i vermi nelle feci sono dovuti in buona parte dei casi all’ingestione di carni crude o comunque poco cotte, che sono infettate dalle larve di questo parassita.

L'ingestione di carne cruda è una delle possibili cause dell'infezione da parte del parassita intestinale

L’ingestione di carne cruda è una delle possibili cause dell’infezione da parte del parassita intestinale

Nel nostro Paese, il verme principale responsabile di questo problema è il cosiddetto Ascaris lumbricoides, anche detti semplicemente ascaridi. Questa tipologia di verme porta ad un tipo di infestazione ubiquitaria, e si trasmette in questa maniera: tramite le feci, l’uomo elimina le uova nel terreno, dove diventano embrionate, acquisendo così la capacità di infestare altri uomini.

Non si tratta, quindi, di uova immediatamente infestanti, ma le uova di questa tipologia di verme necessitano di un periodo di ‘maturazione’ nel terreno. Non è un caso che è nei casi in cui non vengono seguite norme igieniche adeguate, anche ad esempio utilizzando acqua sporca, che questo verme viene trasmesso all’uomo.

Altri tipi di verme che possiamo trovare nelle nostre feci sono l’Ancylostoma duodenale ed il Necator americanus, responsabili dell’anchilostomiasi. A differenza di quelli sopra descritti, questi vermi penetrano attraverso la pelle, una volta che questa viene a contatto con il terreno in cui essi sono presenti. Essi hanno una lunghezza media che va dai 6 ai 12 millimetri.

Sintomi della presenza di vermi nelle feci

A volte, il problema è del tutto asintomatico, ma si tratta di casi minoritari in termini numerici. Nella maggior parte dei casi, invece, la sintomatologia è presente, anche se è comune ad un gran numero di patologie: nausea, ad esempio, ma anche dolori addominali turbe dell’alvo. Con alcuni tipi di vermi, inoltre, si può riscontrare anche la presenza di tosse, dispnea vomito.

Nel caso dell’ascaridiasi, oltre ai sintomi già citati, vi è anche un evidente riscontro visivo: basti pensare che la femmina dell’ascaride può arrivare anche a misurare 40 centimetri e a pesare 9 grammi, e sono ben visibili a causa del fatto che si tratta di vermi bianchi nelle feci, o anche dal colore rosato, che risalta rispetto al colore tipico degli escrementi.

I sintomi respiratori, tra cui la tosse, sono molto frequenti in chi presenta un parassita intestinale

I sintomi respiratori, tra cui la tosse, sono molto frequenti in chi presenta un parassita intestinale

I sintomi specifici dell’ascaridiasi sono sia di natura respiratoria che di natura gastrointestinale. Di solito, i primi a comparire sono proprio quelli di tipo respiratorio, come tosse, dispnea e tracce di sangue nell’espettorato. Da un punto di vista intestinale, invece, i sintomi sono meno evidenti: nausea, crampi addominali e vomito sono i più comuni.

Nel caso dell’anchilostomiasi, invece, questa particolare tipologia di verme intestinale si ancora saldamente alla mucosa duodeno-digiunale, assorbendo una ingente quantità di sangue. E’ questo il motivo per il quale il paziente che presenta questi parassiti può essere affetto da anemia, manifestata da pallore, dispnea, debolezze e anche unghie particolarmente fragili.

Diagnosi e cura

Generalmente, per riscontrare la presenza di vermi nelle feci, qualora non dovessero già essere visibili a occhio nudo, è necessaria una semplice analisi delle feci, soprattutto quando questi ultimi non raggiungono dimensioni tali da poter essere visti a occhio nudo. Come abbiamo visto, infatti, gli elminti hanno dimensioni variabili, e non tutte sono facilmente rintracciabili dando una semplice occhiata.

Nel caso in cui non siano visibili ad occhio nudo, i vermi saranno rintracciabili solo tramite una analisi di un campione di feci

Nel caso in cui non siano visibili ad occhio nudo, i vermi saranno rintracciabili solo tramite una analisi di un campione di feci

Anche se si tratta di un fenomeno spiacevole e particolarmente disgustoso, premettiamo subito che le conseguenze dei vermi intestinali hanno un effetto sulla salute del paziente leggero, se non proprio nullo. Appena si manifesta uno dei sintomi sopra citati, però, specialmente se più di uno contemporaneamente, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico.

Il vostro medico di base vi sottoporrà con ogni probabilità a tutti gli accertamenti di sorta, e troverà la terapia adatta per eliminarlo del tutto; solitamente, si tratta di una terapia farmacologica.

Molto più importante, in questi casi, è la prevenzione. Soprattutto se ci si reca in Paesi sottosviluppati, è infatti importantissimo fare attenzione alla qualità di cibo e acqua che si ingerisce, evitando il più possibile cibi crudi o troppo cotti, e avere una accurata igiene intima, soprattutto per quel che riguarda le mani, il cui contatto con la bocca può favorire l’infestazione di questi parassiti.

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