Quando si parla di alanina aminotransferasi, nota anche con la sigla ALT, ci si riferisce ad un enzima che rientra nella classe delle transferasi e che si trova principalmente all’interno del fegato (ma anche nei reni) ed è un indicatore del suo corretto funzionamento. Piccole quantità di questo enzima sono state individuate anche nel cuore e nei muscoli.
Quando il fegato è interessato da una patologia e viene danneggiato, infatti, si riscontra la presenza di alanina aminotransferasi nel sangue e, seconda dei valori raggiunti, si può già diagnosticare una forma di danno epatico ancora prima che si manifestino altri sintomi tipici fra cui l’ittero o gli occhi gialli.
Partendo dal presupposto che nei soggetti sani i livelli di ALT nel sangue sono bassi, tali valori, per poter stabilire la patologia epatica del paziente, vengono confrontati con i risultati di altri esami come quelli della bilirubina o della fosfatasi alcalina.
Alanina aminotransferasi ALT: valori normali
L’esame consiste in un semplice prelievo di sangue al quale il paziente deve sottoporsi dopo aver digiunato per almeno 8 ore e dopo aver mantenuto una posizione eretta per almeno mezz’ora. L’esame viene eseguito in laboratori specializzati che in genere consegnano i risultati entro 2 giorni.
Il valori di riferimento del ALT normale rientrano nei seguenti range:
- Uomini: fra 0 e 50 U/L
- Donne: fra 0 e 40 U/L
Quando fare l’esame dell’alanina aminotransferasi
Il medico può prescrivere un esame per verificare se il paziente ha l’alanina amino transferasi alta ed individuare subito, quindi, una patologia epatica in fase acuta, soprattutto in caso di epatite.
Tale esame viene inoltre richiesto per distinguere, in caso di ALT alto, il danno del tessuto epatico da quello miocardico (in relazione anche ai valori di AST, aspartato aminotransferasi, un altro enzima epatico il cui esame viene richiesto come parte fondamentale del pannello epatico).
Più in generale il valore dell’ALT/GPT indica lo stato di salute generale del fegato, un valore molto importante soprattutto per i soggetti con una storia clinica molto delicata come quelli che hanno una certa familiarità con le patologie epatiche, o per coloro che hanno abusato in passato di farmaci, droghe e alcolici.
In alcuni casi il monitoraggio di tale enzima nel sangue serve per comprendere l’efficacia di una terapia per le patologie epatiche.
ALT alta: cause principali
Valori superiori a quelli di riferimento determinano l’alanina aminotransferasi alta, altissima o lievemente alta. Ovviamente i valori molto elevati di ALT corrispondono a cause progressivamente più gravi e che vanno da un danno epatico acuto o necrosi tumorale nel caso di ALT altissima, a problemi di cirrosi, ittero, alcolismo, danni reali acuti, emolisi e mononucleosi in caso di alanina amino transferasi medio elevata, ad una cirrosi a basso livello di attività, steatosi epatica e abuso di farmaci se appena fuori dai valori normali.
Se state per diventare papà e la vostra compagna ha avuto un aumento della alanina aminotransferasi in gravidanza, non preoccupatevi. Si tratta di una risposta molto comune dell’organismo in relazione agli sbalzi ormonali.
In caso di valori elevati di questo enzima si consiglia di consultare immediatamente uno specialista e di iniziare un percorso alimentare sano come regola generale in attesa di una diagnosi più completa e relativa terapia.
ALT bassa: cause principali
In realtà un valore basso di ALT nel sangue non desta particolari preoccupazioni ed, in genere, una riduzione di tale valore è imputabile ad una carenza di vitamina B6 o se si pratica abitualmente attività fisica.