Ad alcuni di noi sarà capitato di dirsi fra sé e sé, oppure di confidare ad un parente: non ho amici. E’ un ritornello che molti, nel corso della vita, si saranno ripetuti almeno una volta, in qualche occasione anche con un fondo di verità. Partiamo da un discorso preliminare.
Di per sé, la solitudine non è un concetto negativo, anche perché tutti noi, in determinati momenti della vita, abbiamo bisogno di stare da soli con noi stessi, per i motivi più svariati: riprendersi da una storia d’amore importante, cercare di capire quali sono gli obiettivi della vita, o semplicemente più in generale cercare di isolarsi da tutto per poter concentrarsi meglio su se stessi. A volte serve, e spesso aiuta.
Di tutt’altra pasta, ovviamente, è la solitudine subita. E per ‘solitudine subita’ non intendiamo solo dagli altri, ma anche e soprattutto da noi stessi, quasi fosse una sorta di punizione per un male che pensiamo di aver commesso. Questo tipo di solitudine, il pensiero ricorrente dentro di noi che recita ‘non ho amici’, purtroppo non è facile da affrontare, ma nemmeno impossibile se armati di forza di volontà e soprattutto di tanta voglia di mettersi in gioco.
Mettersi in gioco, appunto, è la condizione primaria per poter ricominciare a vivere la socialità non come una situazione di ansia, ma come una gioia, quello che dovrebbe effettivamente essere.
Perché non ho amici a scuola?
L’idea di non avere amici fa soffrire, in maniera ancora maggiore quando ci si pone la domanda: “perché non ho amici a scuola?“. Il senso di solitudine nei confronti dei propri compagni di classe, soprattutto in quanto si ha un’età particolarmente delicata, può davvero portare a complicazioni psicologiche che non vanno assolutamente sottovalutate. Partiamo col dire che per sconfiggere la solitudine vanno innanzitutto poste delle domande a noi stessi: sono io a voler rimanere solo? O sono gli altri che tendono a isolarmi? E se gli altri mi isolano, perché lo fanno? Cosa ho che non va?
In realtà, la risposta sta nel mezzo. Non nel senso che noi abbiamo qualcosa di sbagliato, ma nel senso che c’è la possibilità che ci poniamo con un atteggiamento sbagliato. E non nei confronti di chi ci isola, ma proprio nei confronti del mondo: essere più propositivi, uscire dal guscio, è l’obiettivo che dobbiamo raggiungere. Non è un obiettivo facile, perché, soprattutto per chi frequenta la scuola, difficilmente può essere una scelta deliberata quella di non avere amici. Ma è un traguardo raggiungibile con un poco di forza di volontà.
Avete presente il detto “per piacere agli altri bisogna prima piacere a se stessi“? Ecco, in queste poche parole c’è il riassunto del concetto che stiamo esprimendo: perché non ho amici a scuola? Perché non mi valorizzo, perché io per primo non mi ritengo una persona interessante, non mi ritengo una persona che può dare qualcosa agli altri. Ecco, è arrivato il momento di valorizzare se stessi, e di farlo, questo sì, essendo se stessi. Non sono le personalità ‘eccessive’ o problematiche a spiccare in un gruppo e a rendersi interessante ad esso, quanto piuttosto quelle forti, carismatiche, quelle che non si impongono sugli altri ma che anzi mantengono sempre una propria individualità.
Molto semplicemente, se volete una risposta alla vostra domanda, ebbene questa è: perché non avete il coraggio di essere voi stessi, di essere quel che siete. E non preoccupatevi se il vostro modo di essere potrebbe non piacere alla massa: le persone vere, oneste con se stesse prima che con gli altri, in breve tempo emergono. Sono i ‘palloni gonfiati’, quelli che si creano un personaggio per piacere agli altri, sono quelli che a scuola (e nella vita) perderanno sempre.
Non ho amici maschi: qual è il mio problema?
E adesso la situazione viene sempre più circoscritta. Se il vostro problema non è di non avere amici, quanto piuttosto di non avere amici maschi, partiamo col dire che no, questo non è un problema. Non è un problema innanzitutto perché potete ritenervi fortunati: molte donne si trovano meglio con gli uomini e sono inserite nelle compagnie esclusivamente maschili, mentre la situazione inversa è ben più rara.
Sappiate che, se siete circondati da amiche femmine (ancora vi domandate se esiste l’amicizia tra un uomo e una donna?), attirerete l’invidia praticamente di tutti gli altri uomini che vi guardano. Perché se è vero (come è vero) che l’amicizia maschile è più solida di quella femminile, non è vero che l’amicizia tra uomo e donna non possa essere altrettanto solida. Avendo amiche donne, sarete avvantaggiati anche in amore poiché, in sostanza, conoscerete i segreti dell’universo femminile meglio dei vostri coetanei, senza alcuna ombra di dubbio.
Se il fatto di voler avere amici maschi invece diventa una vera e propria necessità, ancora una volta dobbiamo porci alcune domande: quali sono gli interessi dei miei coetanei? Coincidono con i miei? Molto spesso, infatti, più che per questioni caratteriali il fatto di non avere amici maschi dipende dal fatto di non avere molto in comune: bene, vuol dire che non siete delle persone banali!
Il maschio, di solito, cementa la propria amicizia su delle vere e proprie passioni, attorno a cui ruota il gruppo: se queste passioni non sono di vostro interesse, allora non dovete sforzarvi per farvele piacere. In fondo, preferireste passare delle serate accompagnati da belle ragazze o da vostri coetanei che parlano di cose di cui, a voi, non interessa un fico secco? La risposta è abbastanza facile.