La creatininemia è un valore che si può riscontrare nei risultati delle normali analisi del sangue o delle urine ed è indicativo dei livelli di creatinina, la quale è a sua volta un prodotto di scarto del metabolismo della creatina. Scopriamo dunque cosa sia questa molecola, perché è così importante e cosa comportano una sua concentrazione troppo bassa o troppo alta in relazione ai valori considerati normali.
Il diritto alla salute è un tema particolarmente discusso di questi tempi date le riforme delle quali è stata oggetto la Sanità pubblica negli ultimi anni, le quali raramente hanno finito col privilegiare i cittadini. Lo strumento più efficace che abbiamo a disposizione oggi per mantenerci in buona salute sono gli esami, in quanto la prevenzione e la diagnosi precoce sono le prime forme di tutela che possiamo esercitare nei confronti del nostro stesso benessere.
Gli esami del sangue e delle urine in particolare figurano una tra le procedure di routine ma, per quanto apparentemente semplici, in realtà riportano voci che pochi sanno interpretare correttamente. Come ad esempio la creatininemia.
Cos’è la creatininemia
Come abbiamo ribadito in apertura, il diritto alla salute è sancito dalla stessa Costituzione italiana attraverso l’articolo 32. Per esercitarlo a dovere tuttavia è necessario che un medico ci indirizzi nella scoperta del nostro stato di salute, in quanto i risultati degli esami sono di interpretazione a dir poco proibitiva per coloro che non hanno affrontato studi di medicina. La creatinina in particolare è un indicatore importante dello stato di salute del nostro organismo, ma per capire di che cosa si tratti è prima necessario comprendere cosa sia la creatina.
Creatina: cos’è e a cosa serve
La creatina è un composto che normalmente viene associato a determinati integratori particolarmente sfruttati nell’ambito del body building, del power lifting e di quelle discipline atletiche che richiedono intensi sforzi fisici profusi nel brevissimo periodo (sforzi di breve durata ma di elevatissima intensità, come ad esempio gli stacchi da terra a carico submassimale, richiedono un elevato consumo di creatinfosfato). La creatina è un composto che viene fosforilato sull’azoto per la creazione di fosfocreatina (o creatinfosfato), una molecola formata per l’appunto dall’unione della creatina con un gruppo fosfato immagazzinata nei muscoli animali, il cui ruolo è quello di immagazzinare energia.
L’idrolizzazione della creatina produce molecole di ATP necessarie a contrazioni muscolari di breve durata, inoltre non richiede il consumo di ossigeno né porta alla produzione di acido lattico (pertanto non è necessario trovare modi fantasiosi per smaltire l’acido lattico, in relazione al quale peraltro continuano a prosperare svariate leggende metropolitane), pertanto si tratta di una reazione di tipo anaerobico alattacido. Tra i tessuti che possono avere necessità di fluttuazioni di energia rapide e non prolungate troviamo, oltre ai muscoli, anche il cervello.
Creatininemia e creatinina: cosa sono?
Possiamo dunque affermare, seppure in maniera grossolana, che la creatina sia la chiave per azionare il “motorino di avviamento” dei nostri muscoli, in quanto le sue scorte si esauriscono molto presto (6-8 secondi di sforzo) e le tempistiche della sua risintesi siano particolarmente lunghe (dopo uno sforzo anaerobico alattacido è necessario attendere in media dai 3 ai 5 minuti affinché il tessuto in questione possa disporre nuovamente di un quantitativo di creatinfosfato utile a ripetere l’operazione).
Durante il processo di assorbimento della creatina, una quota di quest’ultima viene irreversibilmente convertita in creatinina, la quale a sua volta viene fatta confluire nel sangue ed in ultima istanza espulsa attraverso le urine. Dal momento che la depurazione del sangue è a carico dei reni, la creatininemia è un valore utile a comprendere lo stato di salute di questi importantissimi organi e può essere misurata sia mediante esame delle urine che tramite esame del sangue.
Creatininemia: valori normali
Si tratta di un indicatore importantissimo il quale può essere però soggetto ad oscillazioni anche significative a seconda di numerosi fattori. Il sesso, l’età, lo stile di vita e la presenza di eventuali anomalie – patologiche e non – possono influenzare positivamente o negativamente i valori di creatinina nel sangue, pertanto è necessario che questi ultimi vengano interpretati a seconda del soggetto in questione.
Nei pazienti adulti i valori considerati normali si assestano tra gli 0,6 ed i 1,3 milligrammi per decilitro di sangue. Un valore al di sotto di questa soglia può essere sintomo di anemie, atrofia muscolare e stati debilitativi di vario genere (bassi livelli di creatinina sono ad esempio riscontrati solitamente nella terza età), mentre valori particolarmente alti possono essere riscontrati in sportivi estremamente allenati (o in soggetti con una massa muscolare particolarmente voluminosa), nonché in presenza di condizioni di sofferenza a carico dei reni.